La campagna di Possibile per la parità di genere continua con una proposta di legge che riguarda i salari negli appalti pubblici. L’Italia ormai da troppo tempo sconta un divario enorme con gli altri Paesi europei sul fronte della parità salariale e non rispetta quanto sancito dai Trattati europei e dalla stessa Costituzione.
Per questo abbiamo depositato una proposta che obbliga i datori di lavoro a dare piena attuazione al principio della parità salariale anche facendo riferimento a modelli già adottati all’estero. Come già avviene in Francia e come abbiamo proposto mesi fa ispirandoci alla normativa tedesca, chiediamo che si modifichi la disciplina approvata lo scorso aprile sul codice degli appalti introducendo delle clausole per il superamento del divario salariale.
E’ necessario modificare l’articolo 80 del codice per integrare le cause di esclusione dagli appalti pubblici con il mancato rispetto della parità salariale tra i lavoratori e stabilendo in maniera netta anche i principi con i quali vengono assegnati gli appalti e le concessioni. Pena l’esclusione dalle gare di chi non garantisce la parità salariale.
Lo Stato deve essere il primo testimone di questa battaglia e la recente disciplina sugli appalti è uno strumento valido sul quale far leva per portare l’Italia fuori dalle discriminazioni di genere che come sempre cominciano proprio a partire dai luoghi di lavoro.
Giuseppe Civati
Beatrice Brignone