Domani a Sant’Agata di Militello al fianco di Giuseppe Antoci, contro la mafia

Sabato 21 maggio, manifestazione di solidarietà per Giuseppe Antoci, presidente del Parco di Nebrodi, vittima di un attentato della cosiddetta "mafia dei pascoli" insieme a Daniele Manganaro, dirigente del Commissariato di Sant’Agata (Me).

Il Par­co dei Nebro­di rap­pre­sen­ta l’area ver­de pro­tet­ta più gran­de dell’intero ter­ri­to­rio sici­lia­no e rica­de su tre del­le nove pro­vin­ce del­la Regio­ne: Mes­si­na Enna e Cata­nia per un tota­le di 86 mila etta­ri e in 24 comu­ni. Appa­re subi­to chia­ro che in Sici­lia, qual­co­sa di “gran­de e pro­tet­to”, non pos­sa non esse­re ogget­to di atten­zio­ne dei più sva­ria­ti set­to­ri del­la cri­mi­na­li­tà orga­niz­za­ta, che rica­va­no cen­ti­na­ia di milio­ni di euro, crean­do anche un cli­ma di con­ni­ven­ze e pote­re, per il qua­le si può addi­rit­tu­ra arri­va­re a spa­ra­re in una not­te del 2016.

Ed è sul­le trac­ce di que­sti affa­ri che si è mes­so Giu­sep­pe Anto­ci, pre­si­den­te del Par­co dal 2013, col sup­por­to dell’Amministrazione Regio­na­le e di qual­che ammi­ni­stra­to­re del ter­ri­to­rio, il Sin­da­co di Troi­na (En) Fabio Vene­zia su tut­ti. Da allo­ra, su quel­la cari­ca, si è crea­to un cli­ma a dir poco teso, sfo­cia­to nell’agguato di mer­co­le­dì 18 maggio.

La posta in gio­co, al momen­to, riguar­de­reb­be la gestio­ne alle­gra, defi­ni­ta dagli ope­ra­to­ri un “pat­to socia­le”, che con­sen­ti­reb­be l’u­ti­liz­zo per pasco­lo, a cano­ni irri­so­ri, dei ter­re­ni dema­nia­li. Nasce così il “brand” “mafia dei pasco­li” o “dei ter­re­ni agri­co­li”, inte­res­sa­to prin­ci­pal­men­te alla gestio­ne di con­tri­bu­ti euro­pei, per il valo­re, dico­no, di qua­si un miliar­do di euro. Alme­no così riten­go­no il Gover­na­to­re Cro­cet­ta e lo stes­so pre­si­den­te Antoci.

Un “affa­re milio­na­rio” osteg­gia­to dal Par­co dei Nebro­di attra­ver­so anche un pro­to­col­lo di lega­li­tà fir­ma­to con la Pre­fet­tu­ra di Mes­si­na, che pre­ve­de, tra le altre cose, la richie­sta di cer­ti­fi­ca­zio­ne anti­ma­fia e dei cari­chi pen­den­ti anche per chi inten­de sti­pu­la­re o rin­no­va­re con­trat­ti di pic­co­lo impor­to, e comun­que ben al di sot­to del­la soglia pre­vi­sta per leg­ge. Un docu­men­to che non sareb­be sta­to gra­di­to dai mafio­si loca­li, che avreb­be­ro dun­que orga­niz­za­to il tra­di­zio­na­le “ritua­le” di minac­ce che poi, con pro­gres­si­va evo­lu­zio­ne di vio­len­za, sono arri­va­te ai col­pi di fuci­le di mer­co­le­dì scorso.

Per capi­re l’importanza di que­sto atto, si può tene­re con­to che, ad esem­pio, per rac­co­glie­re 100 mila euro di piz­zo occor­re taglieg­gia­re alme­no 20 atti­vi­tà impren­di­to­ria­li sul ter­ri­to­rio, 5 mila euro all’an­no dico­no le cro­na­che, con tut­ti i rischi che ne con­se­guo­no: denun­ce, inter­cet­ta­zio­ni, testi­mo­ni, etc, men­tre, ser­ven­do­si di un ter­re­no inde­bi­ta­men­te gesti­to, a fron­te di una spe­sa di 30 euro ad etta­ro, chi ottie­ne la con­ces­sio­ne gode, di un con­tri­bu­to di cir­ca 3 mila euro per etta­ro. Insom­ma un bel busi­ness, tran­quil­lo, ai dan­ni del­la comu­ni­tà.

Il Pre­si­den­te Anto­ci, coper­to da soli­da­rie­tà isti­tu­zio­na­le, a cui anche Pos­si­bi­le si è affian­ca­ta, si è dichia­ra­to pron­to ad anda­re avan­ti, con più for­za e deci­sio­ne di ades­so. Per que­sto doma­ni, saba­to 21 mag­gio, il comu­ne di Sant’Agata di Mili­tel­lo (Me), la Fai Anti­rac­ket e tut­ti i sin­da­ci del com­pren­so­rio nebroi­deo, mani­fe­ste­ran­no in soli­da­rie­tà del­lo stes­so Giu­sep­pe Anto­ci, di Danie­le Man­ga­na­ro, diri­gen­te del Com­mis­sa­ria­to di Sant’Agata che si è tro­va­to coin­vol­to nel­la spa­ra­to­ria, non­ché di tut­ta la Poli­zia di Stato.

Car­me­lo Di Gesaro

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