Expo sarà un grande evento e avrà un grande successo mediatico. Ma quale sarà — se ci sarà — il riscontro sulla nostra cultura, nei nostri territori, nei programmi politici, nelle azioni legislative e amministrative?
Cos’è «Expo della dignità — Contro la fame e ogni sfruttamento»?
«Expo delle dignità» è una raccolta di contributi di qualità, ognuno dei quali costituisce un invito all’azione, che sia singola, collettiva, nelle istituzioni o nella società civile.
«Expo della dignità» è un manuale d’azione, scritto proiettandosi oltre Expo, che mette in fila proposte precise per fare dello slogan di Expo — “Nutrire il pianeta, energia per la vita” — un impegno.
Cosa troveremo in «Expo della dignità», e perché questo nome?
La dignità di tutti passa, in primo luogo, dalla lotta alla fame, da affrontare secondo molteplici angolature. Ci guideranno in questa prima tappa Davide Mattiello (deputato) e Marco Omizzolo (sociologo), i quali disegnano un quadro desolante dello sfruttamento e del caporalato in Italia, Francesco Vignarca (Rete Disarmo), con un contributo sulla pace e sulle ragioni dei conflitti, Roberto Barbieri (OXFAM), che ragiona con noi sul rapporto tra disuguaglianza e accesso alla terra, Riccardo Finelli (giornalista), in viaggio tra le tante terre di mezzo della penisola, Gianni Principe (economista), il quale ha elaborato una proposta per l’introduzione rapida del reddito minimo garantito e, infine, il sottoscritto, in un dialogo con i volontari delle associazioni che si occupano di recupero alimentare.
La dignità, però, non può fare a meno di una gestione virtuosa delle risorse ambientali. In questa seconda tappa ci accompagneranno Gianluca Ruggieri (docente), descrivendoci le potenzialità di una politica energetica dal basso, Paolo Pileri (docente), sull’importanza del suolo anche e soprattutto a fini alimentari, Mirko Tutino (assessore a Reggio Emilia), delineando un nuovo modello di gestione dei beni comuni, l’amministrazione comunale di Desio, spiegandoci come stravolgere positivamente un piano urbanistico, e Tomaso Montanari, alla ricerca della cultura – grande assente di Expo, finora.
Il futuro è un’impresa, se l’impresa è quella giusta. Quella giusta come la As do mar di Vito Gulli – in un dialogo con Pippo Civati. Cosa c’entrano WhatsApp e la pesca ce lo racconta, infine, Paola Natalicchio, sindaco di Molfetta.
Il cambiamento, però, non arriva mai se non lo si immagina, e se non lo si applica. Le cose cambiano perché c’è qualcuno che le fa cambiare. Immaginazione e applicazione sono le due variabili dell’ultimo capitolo, dedicate all’Italia che potrà essere e all’Italia che già c’è. I contributi di Cristiano Bottone (Transition Town Italia) sulle città in transizione, di Daniel Tarozzi (Giornalista e scrittore) sulle buone pratiche, e di Michele Dotti (Ecofuturo) sulla necessità di riportare il tempo al centro dei nostri pensieri portano alle conclusioni di Marco Boschini (Associazione Comuni virtuosi).
La prefazione è a cura di Pippo Civati, interlocutore politico dei protagonisti dell’Expo che si svolge quotidianamente in tutta Italia.
E perché parlate di “campagna” per «Expo della dignità»?
Perché è una grossa sfida editoriale, e per vincerla c’è bisogno di partire da una base economica. Perché non abbiamo grossi sponsor (e non vogliamo nemmeno averli…). E perché ci aiuterete a diffondere un libro che popolare, ora, non può essere. Perché i temi trattati e le soluzioni offerte non sono popolari, soprattutto se paragonati alla muscolarità e alla velocità con cui si imporrà Expo.
Perché la pubblicazione non è a scopo di lucro, dato che tutti i ricavi saranno reinvestiti nella diffusione e nella discussione delle idee contenute nel libro.
Perché, infine, il cambiamento passa da ciascuno di noi.
Come si può sostenere «Expo della dignità»?
In due modi.
Il primo modo è facendo una donazione che permetterà di assicurarsi il libro, nel momento in cui verrà stampato. Per raccogliere le donazioni ci siamo serviti di un portale apposito, Eppela, sul quale potete trovare il nostro progetto. A ogni donazione corrisponde una ricompensa, costituita dal libro — e più copie ci si assicura, più scende il prezzo per copia — e da altre cose.
Nota bene: solamente nel momento in cui verrà raggiunto il budget prefissato avverrà la transizione economica. Se non si raggiunge il budget, non se ne fa nulla.
Il secondo modo è diffondere tra i tuoi amici questa iniziativa.
Per qualsiasi informazione, dubbio, richiesta di chiarimento: associazionepossibile@gmail.com.