8 per 1000: pochissimi ne parlano, quasi nessuno è disposto a intervenire, i contribuenti non sanno come funziona.
A ogni emendamento che si presenta sull’argomento, si defilano tutti quanti (a noi è capitato per due anni consecutivi).
E come ogni anno, è la Corte dei conti a intervenire, mentre la politica dorme o sogna e se sogna sogna di non esserci.
La Corte segnala la problematica delle scelte non espresse e la scarsa pubblicizzazione del meccanismo di attribuzione delle quote; l’entità dei fondi a disposizione delle confessioni religiose; la poca pubblicizzazione delle risorse erogate alle stesse; lo scarso controllo sui fondi di competenza statale; la rilevante decurtazione della quota statale; l’incoerenza nella destinazione delle risorse derivanti dall’opzione a favore dello Stato e la lentezza nella loro assegnazione.
Potete verificare anche voi, in particolare alle pagine 15 e seguenti di questo documento.
La nostra proposta è semplice: che tutto l’8 per mille sia rendicontato, che lo Stato rispetti se stesso, che l’inoptato non sia destinato sulla base di un meccanismo surrettizio.
Semplice, no? E anche possibile.
Andrea Maestri
Davide Serafin