Legittima difesa: una legge in sintonia con chi vuole più armi

Per l'ennesima volta la sicurezza viene declamata come un tema di sinistra ma viene sempre letta con gli occhi e i meccanismi cognitivi della destra.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1493906781972{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]La Came­ra dei Depu­ta­ti ha appe­na appro­va­to alcu­ne modi­fi­che all’art. 52 del codi­ce pena­le sul­la legit­ti­ma dife­sa e dell’art. 59 sul­le cir­co­stan­ze del rea­to, con­nes­se al mede­si­mo art. 52.

A favo­re han­no vota­to PD, AP, Civi­ci e Inno­va­to­ri, con­tra­ri M5S, For­za Ita­lia, Lega Nord, Mdp, Sini­stra Ita­lia­na-Pos­si­bi­le e Fra­tel­li d’I­ta­lia, aste­nu­ti Cen­tro Demo­cra­ti­co e Psi.

I media main­stream stan­no tito­lan­do enfa­ti­ca­men­te “Ok del­la Came­ra alla nuo­va leg­ge che dà licen­za di spa­ra­re ai ladri di not­te” (Repub­bli­ca), oppu­re “La came­ra appro­va la leg­ge che dà licen­za di spa­ra­re in casa ai ladri” (La Stampa).

Da un pun­to di vista stret­ta­men­te tec­ni­co, la nor­ma che avrà più effi­ca­cia nel ren­de­re impu­ni­ti gli ecces­si rima­ne a pare­re di chi scri­ve quel­la dell’art. 59 del codi­ce pena­le. Inve­ce lo sco­po del­le modi­fi­che all’art. 52 è più poli­ti­co ed elet­to­ra­le che sostan­zia­le. Vedia­mo perché.

Que­sta la nor­ma nel­la sua nuo­va for­mu­la­zio­ne, ove le modi­fi­che venis­se­ro con­fer­ma­te in Senato:

Non è puni­bi­le chi ha com­mes­so il fat­to per esser­vi sta­to costret­to dal­la neces­si­tà di difen­de­re un dirit­to pro­prio od altrui con­tro il peri­co­lo attua­le di un’offe­sa ingiu­sta, sem­pre che la dife­sa sia pro­por­zio­na­ta all’of­fe­sa, posta in esse­re in situa­zio­ni com­por­tan­ti un peri­co­lo attua­le per la vita, per l’in­te­gri­tà fisi­ca o per la liber­tà per­so­na­le o sessuale.

Fer­mo quan­to pre­vi­sto dal pri­mo com­ma, si con­si­de­ra legit­ti­ma dife­sa, nei casi di cui all’ar­ti­co­lo 614, pri­mo e secon­do com­ma, la rea­zio­ne a un’ag­gres­sio­ne com­mes­sa in tem­po di not­te ovve­ro la rea­zio­ne a segui­to del­l’in­tro­du­zio­ne nei luo­ghi ivi indi­ca­ti con vio­len­za alle per­so­ne o alle cose ovve­ro con minac­cia o con inganno.

Nei casi di cui al secon­do com­ma, sus­si­ste il rap­por­to di pro­por­zio­ne di cui al pri­mo com­ma del pre­sen­te arti­co­lo se talu­no legit­ti­ma­men­te pre­sen­te in uno dei luo­ghi ivi indi­ca­ti usa un’ar­ma legit­ti­ma­men­te dete­nu­ta o altro mez­zo ido­neo al fine di difendere:

  • la pro­pria o la altrui incolumità:
  • i beni pro­pri o altrui, quan­do non vi è desi­sten­za e vi è peri­co­lo d’aggressione.
    Le dispo­si­zio­ni di cui al secon­do e al ter­zo com­ma si appli­ca­no anche nel caso in cui il fat­to sia avve­nu­to all’in­ter­no di ogni altro luo­go ove ven­ga eser­ci­ta­ta un’at­ti­vi­tà com­mer­cia­le, pro­fes­sio­na­le o imprenditoriale.

Il pri­mo com­ma decli­na la fat­ti­spe­cie, aggiun­gen­do elementi:

  • neces­si­tà di difen­de­re il dirit­to pro­prio o altrui;
  • con­tro il peri­co­lo di offe­sa ingiusta;
  • con dife­sa pro­por­zio­na­le all’offesa;
  • in situa­zio­ni che com­por­ti­no un peri­co­lo attua­le per la vita, l’integrità fisi­ca, la liber­tà per­so­na­le o sessuale.

Il secon­do allar­ga la defi­ni­zio­ne di dife­sa legit­ti­ma in caso di vio­la­zio­ne di domi­ci­lio, aggiun­gen­do anzi­tut­to la “rea­zio­ne a un’aggressione com­mes­sa in tem­po di not­te”, cioè l’elemento che ha sca­te­na­to i tito­li­sti. In secon­do luo­go, la rea­zio­ne alla intro­du­zio­ne di una per­so­na nel domi­ci­lio o nei luo­ghi pari­fi­ca­ti se effet­tua­ta con vio­len­za alle per­so­ne o alle cose ovve­ro con minac­cia o con inganno.

Il ter­zo com­ma, pre­vi­gen­te ma appli­ca­bi­le alle ipo­te­si ora intro­dot­te, espan­de la pos­si­bi­li­tà di usa­re le armi con un giu­di­zio pre­ven­ti­vo di pro­por­zio­na­li­tà ma solo se ciò acca­de per difen­de­re la pro­pria o altri inco­lu­mi­tà o i beni pro­pri e altrui se non vi sia desi­sten­za e vi sia peri­co­lo di aggressione.

L’impressione è che ven­ga­no ripe­tu­te osses­si­va­men­te e rime­sco­la­te sem­pre le cir­co­stan­ze di base e che la nuo­va for­mu­la­zio­ne aggiun­ga, tec­ni­ca­men­te, ben poco.

Non si potrà mai bene­fi­cia­re del giu­di­zio pre­ven­ti­vo di pro­por­zio­na­li­tà se non sus­si­sta­no tut­te le altre cir­co­stan­ze, anzi, ad esem­pio, la legit­ti­ma dife­sa “not­tur­na” è tale solo se vi sia effet­ti­va “aggres­sio­ne” men­tre per poter usa­re le armi già secon­do la pre­ce­den­te for­mu­la­zio­ne basta­va il peri­co­lo di aggressione.

L’elemento più media­ti­co, quin­di, appa­re del tut­to pleo­na­sti­co.

Anche con le odier­ne inte­gra­zio­ni non è legit­ti­ma dife­sa, o è ecces­so di legit­ti­ma dife­sa, fare fuo­co con­tro chi si intro­du­ce in casa per erro­re, tro­van­do la por­ta aper­ta, sen­za cat­ti­ve inten­zio­ni, oppu­re non vi sia aggres­sio­ne o peri­co­lo di aggres­sio­ne, oppu­re vi sia fuga del ladro col­pi­to alle spal­le, esat­ta­men­te come ieri, anche in “tem­po di not­te”, per quan­to sia media­ti­ca­men­te for­te que­sta locu­zio­ne dal suo­no vaga­men­te rinascimentale.

Ma come det­to, lo sco­po è poli­ti­co.

Lo sco­po è inse­gui­re la peg­gio­re destra, quel­la che inci­ta all’uso del­le armi e all’autodifesa, quel­la che por­ta meno sicu­rez­za e più lut­ti per tut­ti. La sicu­rez­za vie­ne decla­ma­ta come un tema di sini­stra ma vie­ne sem­pre let­ta con gli occhi e i mec­ca­ni­smi cogni­ti­vi del­la destra. “Il pro­ble­ma sicu­rez­za dob­bia­mo por­ce­lo, la leg­ge sul­la legit­ti­ma dife­sa va fat­ta mol­to più seria di come è ades­so” dichia­ra­va nel con­fron­to Sky il rie­let­to segre­ta­rio del PD, rite­nen­do che il suo par­ti­to doves­se “met­ter­si in sin­to­nia con le opi­nio­ni dei cit­ta­di­ni”. Par­ti­to che dopo la sua ricon­fer­ma e su suo impul­so lo sta facen­do, e se lo fa in modo tec­ni­ca­men­te mal­de­stro poco impor­ta (alme­no fino alla pri­ma sen­ten­za di con­dan­na per ecces­so di legit­ti­ma dife­sa in appli­ca­zio­ne del­la nuo­va nor­ma­ti­va, quan­do la col­pa sarà ovvia­men­te dei magi­stra­ti) per­ché stia­mo par­lan­do di sin­to­nia, uno sta­to d’animo, che dovreb­be ser­vi­re solo a con­vin­ce­re le per­so­ne a vota­re un par­ti­to, non cer­to a risol­ve­re i pro­ble­mi reali.

Ma sap­pia­mo bene che la peg­gio­re destra, quel­la che vuo­le la sem­pli­ce impu­ni­tà, seguen­do l’esempio sta­tu­ni­ten­se, dove la ven­di­ta libe­ra di armi e la licen­za di ucci­de­re nel­la pro­prie­tà pri­va­ta cau­sa­no miglia­ia di mor­ti evi­ta­bi­li ogni anno, vota in aula con­tro quel­li che rico­no­sce subi­to come, dal suo pun­to di vista, pal­lia­ti­vi. E si raf­for­za quan­do i pal­lia­ti­vi da un lato si rive­la­no come tali giu­ri­di­ca­men­te, ma dall’altro han­no l’effetto socia­le deva­stan­te di indur­re i cit­ta­di­ni, tut­ti, a ragio­na­re come la destra, ad armar­si, a spa­ra­re e a chie­de­re leg­gi più seve­re in un vor­ti­ce che distrug­ge, let­te­ral­men­te, le basi del­la comu­ni­tà civi­le, per­ché ave­re più armi nel­le case signi­fi­ca sem­pli­ce­men­te otte­ne­re più mor­ti.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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