Dopo i casi di Starbucks in Olanda e FIAT in Lussemburgo, la Commissione Europea ha preso oggi un’altra forte decisione contro quelle pratiche di elusione fiscale che sottraggono risorse fondamentali e causano una corsa al ribasso tra gli Stati membri, giudicando i vantaggi fiscali concessi in Irlanda alla Apple, per un valore di €13 miliardi, come aiuti di stato illegali.
E’ un segnale alle grandi aziende che operano in Europa, che devono rispettare il diritto UE della concorrenza e pagare la loro giusta quota di tasse, e soprattutto ai governi, che non possono concedere regali alle multinazionali a scapito di altri Paesi e rinunciando alla possibilità di avere più risorse da destinare ai propri cittadini.
Ci sarà molto da fare per fermare queste pratiche e colmare le lacune nel sistema fiscale europeo. Ben venga l’azione della Commissione, in Parlamento continueremo a lavorare per creare un quadro giuridico per il settore fiscale senza falle in Europa, al fine di garantire un principio semplice: che i profitti siano tassati là dove vengono generati, e senza che la competizione tra imprese avvenga a scapito dei contribuenti europei.
Anche su questo servirebbe una grande mobilitazione europea (come abbiamo visto quella sul TTIP, che peraltro sta dando i suoi frutti) ma che vada anche oltre, sull’altra sponda dell’Atlantico, dove Bernie Sanders ha messo questa battaglia al centro della sua campagna. Non a caso: è da qui che passa la lotta alle diseguaglianze globali che affliggono le nostre società, e impediscono loro di rialzarsi dalla crisi.