Indice di Gini e disuguaglianze in Italia

L'ultimo rapporto ISTAT certifica la crescita delle disuguaglianze economiche nel nostro paese, ad un ritmo che non ha eguali negli altri paesi OCSE.

L’uguaglianza come moto­re, come con­di­zio­ne di par­ten­za tra le per­so­ne, nei dirit­ti e nei dove­ri e, appun­to, nel­le possibilità.

Scri­ve­va­mo così, esat­ta­men­te un anno fa, quan­do Pos­si­bi­le muo­ve­va i suoi pri­mi pas­si. Ed era­va­mo già in ritar­do. Sì, per­ché le disu­gua­glian­ze, in que­sto pae­se, aumen­ta­no di gior­no in gior­no, ormai da anni.

Un indi­ca­to­re sin­te­ti­co del­le disu­gua­glian­ze all’in­ter­no di un pae­se — al qua­le sia­mo par­ti­co­lar­men­te affe­zio­na­ti da mol­to, mol­to tem­po — è il cosid­det­to indi­ce di Gini, che varia tra 0 e 1, a indi­ca­re, quan­do il valo­re è 0, una per­fet­ta distri­bu­zio­ne di una deter­mi­na­ta varia­bi­le (nel nostro caso la ric­chez­za) e, quan­do il valo­re è 1, una tota­le disu­gua­glian­za (una sola per­so­na, ric­chis­si­ma, che detie­ne tutto).

Il valo­re in sé è sicu­ra­men­te inte­res­san­te, ma è ancor più inte­res­san­te para­go­nar­lo con altri pae­si e stu­dia­re come varia nel tem­po, per capi­re come ci posi­zio­nia­mo rispet­to ad altre eco­no­mie e — soprat­tut­to — ver­so dove stia­mo andan­do, se ver­so i pae­si scan­di­na­vi (dove l’in­di­ce è più vici­no allo 0) o ver­so gli Sta­ti Uni­ti (e un sac­co di pae­si del ter­zo e quar­to mon­do) dove il valo­re del­l’in­di­ce è più vici­no a 1.

Bene. La noti­zia è che non ci stia­mo avvi­ci­nan­do né alla Dani­mar­ca (maga­ri!), né agli Sta­ti Uni­ti, ma che abbia­mo addi­rit­tu­ra supe­ra­to que­sti ulti­mi. Que­sto è quan­to si rica­va dal Rap­por­to ISTAT 2016.

Schermata 2016-05-28 alle 13.25.15

Si trat­ta, scri­ve l’I­STAT, «dell’incremento più alto tra i pae­si per i qua­li sono dispo­ni­bi­li i dati».

Ed è pro­prio all’in­di­ce di Gini che dovrem­mo guar­da­re ogni vol­ta che si fa una scel­ta poli­ti­ca, doman­dan­do­ci se tale scel­ta andrà ad amplia­re o a ridur­re le disu­gua­glian­ze. Così abbia­mo fat­to nel caso del bonus 80 euro, nel caso del­la decon­tri­bu­zio­ne a piog­gia, nel caso del Jobs Act, nel caso del­le misu­re con­te­nu­te all’in­ter­no del­lo Sbloc­ca Ita­lia che pre­mia­no le ren­di­te. Avreb­be dovu­to far­lo anche il gover­no, ma così non è sta­to, dato che sono sta­te pre­fe­ri­te misu­re spot e che ali­men­te­ran­no ine­vi­ta­bil­men­te la spi­ra­le di disu­gu­glian­za descrit­ta dall’ISTAT.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Riforma Bernini del sistema universitario: mobilitiamoci

Avrai pro­ba­bil­men­te sen­ti­to par­la­re del­la rifor­ma del siste­ma uni­ver­si­ta­rio volu­ta dal­la mini­stra Ber­ni­ni e dal mini­ste­ro del­la ricer­ca. Come saprai, seb­be­ne la rifor­ma nasca come

Udine, 14 ottobre: in piazza per la Palestina

Abbia­mo appre­so con delu­sio­ne la scel­ta del Sin­da­co di Udi­ne di con­ce­de­re il patro­ci­nio, pre­ce­den­te­men­te nega­to, alla par­ti­ta Ita­lia — Israe­le che si dispu­te­rà a