«Mi chiamo Massimo Fanelli, ho 54 anni e da settembre 2013 sono malato di SLA».
Con queste parole si apre l’intenso appello che Max ha voluto rivolgere a Pippo Civati, ospite a casa sua il 28 marzo scorso.
Max è ormai da mesi imprigionato nel suo corpo, riesce a nutrirsi e respirare grazie ai macchinari e a comunicare attraverso un lettore a controllo oculare. Quando gli occhi, ultimo baluardo del suo corpo che riesce ancora a comandare, non risponderanno più, sarà condannato al silenzio fino alla fine dei suoi giorni.
In questa lotta contro il tempo Max sta urlando, con tutta la forza di cui dispone, le atroci sofferenze di chi si trova nelle sue condizioni, aggravate dalla frustrazione di veder negata la libertà di decidere se e come accettare questa situazione e “la dignità di sentirci uomini capaci di pensieri e decisioni”.
L’appello di Max è stato subito raccolto da Pippo Civati che ha rivolto una proposta, sotto forma di referendum, ai capigruppo di Camera e Senato affinchè venga messo finalmente in calendario e discusso il progetto di legge di iniziativa popolare sul rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia, promosso dall’Associazione Luca Coscioni e dal Comitato Eutanasia Legale, depositato alla Camera dei Deputati il 13 dicembre 2013.
“Ho fatto una proposta semplice semplice — scrive Civati nel suo blog -: per partire, siccome è necessario che siano i Presidenti dei gruppi parlamentari a farsi carico, in sede di programmazione, di inserire anche la proposta in questione, ho chiesto di rivolgersi a loro con un quesito di tipo referendario: che cosa intendono fare quindi Speranza, Villarosa, Brunetta, Pisicchio, De Girolamo, Scotto, Mazziotti di Celso, Fedriga, Dellai e Rampelli? Sono proprio loro a dover decidere – in conferenza dei capigruppo – se finalmente discutiamo di eutanasia e testamento biologico.
Sì o no?”
Invitiamo a rivolgere e a diffondere la stessa domanda ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari, sollecitando una risposta chiara. Sì o no.
In occasione della visita a casa di Max, Pippo Civati ha anche dato il via alla campagna di sensibilizzazione #iostoconmax, promossa dall’omonimo comitato per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di una legge che regoli il fine vita. Max non chiede di morire, ma chiede che a tutti i malati terminali possa essere garantita la libertà di decidere come e quando porre fine alle proprie sofferenze, fisiche e psicologiche, difendendo quella componente indispensabile della libertà, che è la dignità.
Per aderire è sufficiente scaricare la cartolina di Max, fare una foto con la cartolina in mano e pubblicarla sulla pagina Facebook dell’evento «Le cartoline di #iostoconmax».
Chi vuole può scrivere un messaggio sul retro della Cartolina e inviarla a Max. Tutte le cartoline ricevute verranno consegnate alla Presidente della Camera Laura Boldrini.
In questo video tutte le informazioni e i contatti della campagna #iostoconmax:
https://www.youtube.com/watch?v=f4j_S7A2cmA&feature=youtu.be
Invitiamo tutti ad aderire per una battaglia di dignità, per essere liberi fino alla fine.