[vc_row][vc_column][vc_column_text]Sono tutti uguali, o quasi tutti. E non siamo noi a dirlo, ma loro stessi:
«Crediamo che non ci debbano essere tasse sulla casa, che la tassa di successione sia una norma illiberale e soprattutto che non si debbano reintrodurre patrimoniali».
«Tassa su prima casa? La aboliamo per tutti perché il catasto non è aggiornato dal 1939, la definizione di casa di lusso o di benestante è impossibile da dare». «La prima casa non può avere tasse perché sono sacrifici di una vita».
«Nel nostro programma prevediamo nessuna tassa sulla prima casa, che per noi è sacra, nessuna tassa sulla successione, che è ricchezza già tassata quando è stata prodotta».
A fianco potete metterci, a scelta, le facce di Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio (la soluzione è al termine del post). Tre rappresentanti del partito dei ricchi, occupato a difendere gli interessi di chi ce l’ha fatta (e magari non per meriti suoi, ma per merito dei propri genitori) e non a permettere che il figlio dell’operaio possa fare il medico. O che più semplicemente un giovane possa avere un reddito decente, perché il lavoro o è uno strumento per vivere decentemente o è sfruttamento.
Non tassare i patrimoni vuol dire tassare i redditi. E tassare i redditi in assenza di progressività fiscale (in Italia siamo messi molto male) vuol dire punire chi lavora: è semplice. Non tassare i patrimoni vuol dire premiare chi può vivere beatamente di rendita, contando sulla ricchezza accumulata dai propri avi, senza darsi da fare, semplicemente perché è nato nella famiglia “giusta”, come sanno bene i già citati politici.
Per sottrarsi alla «scelta di Hobson» (una scelta obbligata) c’è il Manifesto di Possibile:
- Tassa sulla casa legata alla condizione reddituale famigliare.
- Più progressività fiscale sui redditi: l’1% più ricco paga di più, l’80% dei contribuenti paga di meno.
- Una tassa di successione degna di questo nome.
Con le risorse recuperate da queste misure finanziamo la scuola pubblica e la ricerca, e un reddito minimo garantito, che permetta a tanti di uscire da condizioni di povertà, che faciliti l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, che funzioni come ammortizzatore sociale universale.
Un’alternativa esiste.
(E ora, la soluzione. Quello che la tassa di successione è illiberale è Di Maio. Quello che è impossibile definire la casa di lusso o chi è benestante è Renzi. Quello che la prima casa è sacra è Berlusconi).[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]