Per una nuova primavera dell’acqua

Il caso Valtellina è una storia a due dimensioni: una piccola vicenda locale e tematica e allo stesso tempo un'esperienza civile che consideriamo paradigmatica e utile a tutta l'Italia Possibile che vogliamo costruire.

Quel­la che vi voglia­mo rac­con­ta­re è una sto­ria a due dimen­sio­ni: una pic­co­la vicen­da loca­le e tema­ti­ca e allo stes­so tem­po un’e­spe­rien­za civi­le che con­si­de­ria­mo para­dig­ma­ti­ca e uti­le a tut­ta l’I­ta­lia Pos­si­bi­le che voglia­mo costruire.

Il “caso Val­tel­li­na” è il rac­con­to di una cam­pa­gna popo­la­re nata in segui­to agli spro­po­si­ta­ti aumen­ti del­le bol­let­te del­l’ac­qua pota­bi­le veri­fi­ca­ti­si col pas­sag­gio del­la gestio­ne dai 78 comu­ni che insi­sto­no sul­la pro­vin­cia di Son­drio ad una sola socie­tà, la stes­sa che da anni si occu­pa dei rifiu­ti. Ciò per­ché le diver­se nor­ma­ti­ve han­no impo­sto – nel­la nostra pro­vin­cia così come in tut­ta Ita­lia — la crea­zio­ne di un ATO (Ambi­to Ter­ri­to­ria­le Otti­ma­le) per la gestio­ne del Ser­vi­zio Idri­co Inte­gra­to e poi, a par­ti­re dal 1° luglio 2014, l’af­fi­da­men­to del­la gestio­ne ad un solo sog­get­to. Nel nostro caso il sog­get­to in que­stio­ne si chia­ma SECAM S.p.A., inte­ra­men­te pub­bli­ca poi­ché nel­le mani dei Comuni.

Esi­to del refe­ren­dum del 2011 rispet­ta­to in pie­no, per­ciò: di che vi lamentate?

Innan­zi­tut­to, i cit­ta­di­ni-uten­ti, in par­ti­co­la­re i pos­ses­so­ri di secon­de case in alta quo­ta sprov­vi­ste di con­ta­to­re, dopo qua­si due anni di silen­zio si sono visti reca­pi­ta­re bol­let­te con aumen­ti fino al 400%. Han­no bus­sa­to inu­til­men­te alle por­te dei Comu­ni, del­la Secam, del­l’Uf­fi­cio d’Am­bi­to, dei Sin­da­ca­ti e del­le asso­cia­zio­ni loca­li dei con­su­ma­to­ri.… Fin­ché han­no tro­va­to ascol­to nel Coor­di­na­men­to Acqua Pub­bli­ca, che ha aper­to una peti­zio­ne on-line e car­ta­cea, fir­ma­ta in un paio di mesi da miglia­ia di per­so­ne. Da ulti­mo, nei pros­si­mi gior­ni par­ti­rà una “class action pub­bli­ca” attra­ver­so la col­la­bo­ra­zio­ne di Con­f­con­su­ma­to­ri Lombardia.

Ecco per­ché il fat­to che la gestio­ne del­l’ac­qua sia for­mal­men­te pub­bli­ca ren­de ancor più inac­cet­ta­bi­li, anche per i quie­ti mon­ta­na­ri, una serie di que­stio­ni che stan­no sot­to la pun­ta del­l’i­ce­berg del­la bol­let­ta sala­ta. Stia­mo par­lan­do dell’effet­ti­va sovra­ni­tà sull’acqua dei cit­ta­di­ni tra­mi­te i Comu­ni (pro­prie­ta­ri del­la Secam), del­la tra­spa­ren­za dei pro­ces­si deci­sio­na­li, del­le pre­oc­cu­pan­ti ten­den­ze alla con­cen­tra­zio­ne (vedi la “Water-Allian­ce” lom­bar­da e la spin­ta gover­na­ti­va ad ave­re solo 4 hol­ding mul­ti­ser­vi­zi in tut­ta Ita­lia) del­la pro­spet­ti­va del­la valo­riz­za­zio­ne finan­zia­ria del bene comu­ne acqua (hydro­bond, già in fase di studio).

Tema­ti­che, come è evi­den­te, che coin­vol­go­no in for­me diver­se tut­ta la nostra regio­ne e tut­ta l’Italia, come ben san­no ad esem­pio gli ami­ci dell’Irpinia.

E tut­te cose che anche il nostro Comi­ta­to loca­le di Pos­si­bi­le ha sco­per­to gior­no dopo gior­no, met­ten­do ener­gie e fan­ta­sia nel­la “cam­pa­gna d’in­ver­no” a soste­gno del­la rac­col­ta fir­me.

Nostra è sta­ta l’i­ni­zia­ti­va di por­ta­re la peti­zio­ne da change.org… al bar; in poche set­ti­ma­ne i pun­ti fisi­ci (nego­zi, libre­rie, far­ma­cie…) nei qua­li infor­mar­si e fir­ma­re sono diven­ta­ti deci­ne, in pae­si e paesini.

Ulte­rio­re impul­so è sta­to dato dal coin­vol­gi­men­to di per­so­ne note che han­no dichia­ra­to pub­bli­ca­men­te il loro soste­gno, come l’at­tri­ce Sabri­na Para­vi­ci­ni (la Jes­si­ca di “Un medi­co in fami­glia”), la cam­pio­nes­sa mon­dia­le di cor­sa in mon­ta­gna Ali­ce Gag­gi, lo scrit­to­re Pao­lo Maria Nose­da.

Ma il lavo­ro pre-poli­ti­co più inte­res­san­te e pro­met­ten­te è sta­to quel­lo degli incon­tri pub­bli­ci, pic­co­li e dif­fu­si, nei qua­li come Comi­ta­to di Pos­si­bi­le ci sia­mo pre­sen­ta­ti alla pari, oltre che con il Coor­di­na­men­to Acqua Pub­bli­ca, con diver­si Comi­ta­ti loca­li atti­vi su emer­gen­ze ambientali.

Così che l’ac­qua a rischio pri­va­tiz­za­zio­ne, l’a­ria respi­ra­bi­le minac­cia­ta da cen­tra­li a bio­mas­se o bio­gas, la lot­ta per la boni­fi­ca di una ex area Falk intri­sa di cro­mo esa­va­len­te, il ter­ri­to­rio agri­co­lo dife­so dal­la spe­cu­la­zio­ne estrat­ti­va si sono feli­ce­men­te amal­ga­ma­ti con il tema tra­sver­sa­le del­la demo­cra­zia, in un discor­so col­let­ti­vo di risve­glio civi­le, per un futu­ro dav­ve­ro par­te­ci­pa­to e soste­ni­bi­le.

Ascol­tan­do le per­so­ne più sem­pli­ci ci sia­mo accor­ti in fret­ta del­la poten­za evo­ca­ti­va del­la paro­la “acqua”, che non è una mer­ce, anzi ‑anche per per­so­ne poli­ti­ca­men­te mol­to lon­ta­ne da noi- può esse­re fron­tie­ra di auto­di­fe­sa del­le comu­ni­tà loca­li dal­la mone­tiz­za­zio­ne del­la vita. Esat­ta­men­te come la demo­cra­zia e la Costi­tu­zio­ne sono argi­ni per un popo­lo la cui con­vi­ven­za civi­le sci­vo­la ogni gior­no ver­so un regi­me isti­tu­zio­na­le, cul­tu­ra­le e infor­ma­ti­vo monopolistico.

Per que­sto rite­nia­mo urgen­te che Pos­si­bi­le (gli iscrit­ti, i Comi­ta­ti loca­li e nazio­na­li, i par­la­men­ta­ri a comin­cia­re dal segre­ta­rio) si fac­cia pro­ta­go­ni­sta di un rin­no­va­to impe­gno con­tro la pri­va­tiz­za­zio­ne del­l’ac­qua (che avan­za anche in que­sti gior­ni a col­pi di emen­da­men­ti), anche come meta­fo­ra del­la lot­ta con­tro la “pri­va­tiz­za­zio­ne del­la democrazia”.

Ten­den­za que­st’ul­ti­ma che si mani­fe­sta aper­ta­men­te con il ten­ta­to com­mis­sa­ria­men­to gover­na­ti­vo del­le cit­tà (a par­ti­re dal­la Mila­no di Mr. Expo) e soprat­tut­to con il ten­ta­ti­vo ple­bi­sci­ta­rio sul­la rifor­ma istituzionale.

Come nel 2011 cre­dia­mo nel mira­co­lo: acqua pub­bli­ca, come la Repubblica!

Enzo Orsin­gher — por­ta­vo­ce Comi­ta­to “Let­te­ra VII” – Morbegno/Sondrio

possibilemorbegno.so@gmail.com

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