I referendum sono possibili

L’idea è quel­la di con­di­vi­de­re con voi una serie di que­si­ti, sui temi fon­da­men­ta­li del­la vita poli­ti­ca del nostro Pae­se. Ora, la sfi­da refe­ren­da­ria con­sen­ti­reb­be di resti­tui­re ai cit­ta­di­ni la sovra­ni­tà che han­no smar­ri­to, rispet­to a quan­to suc­ces­so in Par­la­men­to in que­sti due anni.
I que­si­ti che abbia­mo depo­si­ta­to sono otto, sca­ri­ca­bi­li qui per la vidi­ma­zio­ne e imme­dia­ta­men­te uti­liz­za­bi­li, in pre­sen­za di un auten­ti­ca­to­re, per la rac­col­ta del­le fir­me. Otto que­si­ti che sono lega­ti all’I­ta­li­cum, al Jobs Act, allo Sbloc­ca Ita­lia, alla Buo­na Scuo­la. Altri mate­ria­li di pro­mo­zio­ne e dif­fu­sio­ne segui­ran­no nei pros­si­mi giorni.

Nes­su­na pater­ni­tà, ovvia­men­te, se non la pro­po­sta di pro­var­ci. E nes­su­na pri­mo­ge­ni­tu­ra. Sareb­be bel­lo se i ‘pro­ge­ni­to­ri’ fos­se­ro diver­si e fos­se­ro più di un milio­ne di cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni liberi.
PS: se ave­te sca­ri­ca­to la pri­ma ver­sio­ne dei modu­li, su cui era erro­nea­men­te ripor­ta­to il nume­ro di Gaz­zet­ta Uffi­cia­le 163, sca­ri­ca­te­li di nuo­vo: i modu­li giu­sti sono infat­ti quel­li che ripor­ta­no il nume­ro 164 e la data del 22 luglio nel nome del file Pdf.

 

 

I quesiti

 

1° QUESITO: Eli­mi­na­zio­ne dei capi­li­sta bloc­ca­ti e del­le can­di­da­tu­re plurime

SCOPO DEL QUESITO: eli­mi­na­re i capo­li­sta bloc­ca­ti. Se si ammet­te il voto di pre­fe­ren­za per gli altri can­di­da­ti, supe­ran­do così le per­ples­si­tà che que­sto crea, è irra­zio­na­le esclu­der­lo poi per i capo­li­sta, crean­do due tipo­lo­gie di candidati.
Con­te­stual­men­te si eli­mi­na la pos­si­bi­li­tà di can­di­dar­si in più (die­ci) col­le­gi pre­vi­sta, appun­to, per i soli capolista.

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Vole­te voi che sia­no abrogati:
la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti par­ti: arti­co­lo 1, com­ma 1, let­te­ra b), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “i capo­li­sta del­lo stes­so ses­so non ecce­do­no il 60 per cen­to del tota­le in ogni cir­co­scri­zio­ne” e alle paro­le: “sal­vo i capo­li­sta nel limi­te di die­ci col­le­gi”; arti­co­lo 1, com­ma 1, let­te­ra c), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “tra quel­li che non sono capolista”;
arti­co­lo 1, com­ma 1, let­te­ra g), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “dap­pri­ma, i capo­li­sta nei col­le­gi, quin­di”; non­ché il decre­to del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca 30 mar­zo 1957, n. 361, “Appro­va­zio­ne del testo uni­co del­le leg­gi recan­ti nor­me per la ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti par­ti: arti­co­lo 4, com­ma 2, come sosti­tui­to dall’articolo 2, com­ma 4, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “e il nomi­na­ti­vo del can­di­da­to capolista”;
arti­co­lo 18-bis, com­ma 3, come modi­fi­ca­to dall’articolo 2, com­ma 10, let­te­ra c), del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “da un can­di­da­to capo­li­sta e”, non­ché alle paro­le: “A pena di inam­mis­si­bi­li­tà del­la lista, nel nume­ro com­ples­si­vo dei can­di­da­ti capo­li­sta nei col­le­gi di cia­scu­na cir­co­scri­zio­ne non può esser­vi più del 60 per cen­to di can­di­da­ti del­lo stes­so ses­so, con arro­ton­da­men­to all’unità più prossima”;
arti­co­lo 19, com­ma 1, come sosti­tui­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 11, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “e un can­di­da­to può esse­re inclu­so in liste con il mede­si­mo con­tras­se­gno, in una o più cir­co­scri­zio­ni, solo se capo­li­sta e fino ad un mas­si­mo di die­ci col­le­gi plurinominali”;
arti­co­lo 22, pri­mo com­ma, nume­ro 3), come modi­fi­ca­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 14, let­te­ra a), del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “e al quarto”;
arti­co­lo 31, com­ma 2, come sosti­tui­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 17, let­te­ra b), del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “Sul­le sche­de sono altre­sì ripor­ta­ti, accan­to a cia­scun con­tras­se­gno di lista, a sini­stra, il cogno­me e il nome del rela­ti­vo can­di­da­to capo­li­sta nel col­le­gio plurinominale”;
arti­co­lo 59-bis, com­ma 1, inse­ri­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 21, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”: “1. Se l’elettore trac­cia un segno sul nomi­na­ti­vo del can­di­da­to capo­li­sta, sen­za trac­cia­re un segno sul con­tras­se­gno del­la lista mede­si­ma, si inten­de che abbia vota­to per la lista stessa”;
arti­co­lo 59-bis, com­ma 5, inse­ri­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 21, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”: “5. Se l’elettore trac­cia un segno sul con­tras­se­gno di una lista e sul nomi­na­ti­vo del can­di­da­to capo­li­sta di altra lista, il voto è nullo”;
arti­co­lo 84, com­ma 1, come modi­fi­ca­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 26, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti” limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “a par­ti­re dal can­di­da­to capo­li­sta e successivamente”;
arti­co­lo 84, com­ma 2, pri­mo perio­do, come modi­fi­ca­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 26, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “a par­ti­re dal can­di­da­to capo­li­sta e successivamente”;
arti­co­lo 84, com­ma 2, pri­mo perio­do, come modi­fi­ca­to dal­l’ar­ti­co­lo 2, com­ma 26, del­la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei depu­ta­ti”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “a par­ti­re dal can­di­da­to capo­li­sta e successivamente”?

 

 

2° QUESITO: Eli­mi­na­zio­ne del­la leg­ge elet­to­ra­le pro­por­zio­na­le con pre­mio di mag­gio­ran­za, capi­li­sta bloc­ca­ti e can­di­da­tu­re plurime

SCOPO DEL QUESITO: Eli­mi­na­re la leg­ge elet­to­ra­le pro­por­zio­na­le con pre­mio di mag­gio­ran­za, capi­li­sta bloc­ca­ti e can­di­da­tu­re plurime

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Vole­te che sia abro­ga­ta la leg­ge 6 mag­gio 2015, n. 52 recan­te «Dispo­si­zio­ni in mate­ria di ele­zio­ne del­la Came­ra dei deputati»?

 

 

3° QUESITO: Ricon­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca dell’economia: eli­mi­na­zio­ne del­le tri­vel­la­zio­ni in mare

SCOPO DEL QUESITO: fer­ma­re le tri­vel­la­zio­ni in mare

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Vole­te voi che sia abro­ga­to l’articolo 6, com­ma 17, del decre­to legi­sla­ti­vo 3 apri­le  2006, n. 152, “Nor­me in mate­ria ambien­ta­le”, come sosti­tui­to dall’articolo 35, com­ma 1, del decre­to leg­ge 22 giu­gno 2012, n. 83, “Misu­re urgen­ti per la cre­sci­ta del Pae­se”, con­ver­ti­to con modi­fi­ca­zio­ni dal­la leg­ge 7 ago­sto 2012, n. 134, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti paro­le: “pro­ce­di­men­ti con­ces­so­ri di cui agli arti­co­li 4, 6 e 9 del­la leg­ge n. 9 del 1991 in cor­so alla data di entra­ta in vigo­re del decre­to legi­sla­ti­vo 29 giu­gno 2010 n. 128  ed i pro­ce­di­men­ti auto­riz­za­to­ri e con­ces­so­ri con­se­guen­ti e con­nes­si, non­ché l’efficacia dei”, e alle seguen­ti paro­le: “alla mede­si­ma data, anche ai fini del­la ese­cu­zio­ne del­le atti­vi­tà di ricer­ca, svi­lup­po e col­ti­va­zio­ne da auto­riz­za­re nell’ambito dei tito­li stes­si, del­le even­tua­li rela­ti­ve pro­ro­ghe e dei pro­ce­di­men­ti auto­riz­za­to­ri e con­ces­so­ri con­se­guen­ti e con­nes­si. Le pre­det­te atti­vi­tà sono auto­riz­za­te pre­via sot­to­po­si­zio­ne alla pro­ce­du­ra di valu­ta­zio­ne di impat­to ambien­ta­le di cui agli arti­co­li 21 e seguen­ti del pre­sen­te decre­to, sen­ti­to il pare­re degli enti loca­li posti in un rag­gio di dodi­ci miglia dal­le aree mari­ne e costie­re inte­res­sa­te dal­le atti­vi­tà di cui al pri­mo perio­do, fat­te sal­ve le atti­vi­tà di cui all’articolo 1, com­ma 82-sexies, del­la leg­ge 23 ago­sto 2004, n. 239, auto­riz­za­te, nel rispet­to dei vin­co­li ambien­ta­li da esso sta­bi­li­ti, dagli uffi­ci ter­ri­to­ria­li di vigi­lan­za dell’Ufficio nazio­na­le mine­ra­rio per gli idro­car­bu­ri e le geo­ri­sor­se, che tra­smet­to­no copia del­le rela­ti­ve auto­riz­za­zio­ni al Mini­ste­ro del­lo svi­lup­po eco­no­mi­co e al Mini­ste­ro dell’ambiente e del­la tute­la del ter­ri­to­rio e del mare”?

 

 

4° QUESITO: Ricon­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca dell’economia: eli­mi­na­zio­ne del carat­te­re stra­te­gi­co del­le trivellazioni

SCOPO DEL QUESITO: Ricon­dur­re nell’ambito di pro­ce­du­re ordi­na­rie la atti­vi­tà di trivellazione

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Vole­te voi che sia abro­ga­to l’articolo 38 del decre­to leg­ge 12 set­tem­bre 2014, n. 133 “Misu­re urgen­ti per l’a­per­tu­ra dei can­tie­ri, la rea­liz­za­zio­ne del­le ope­re pub­bli­che, la digi­ta­liz­za­zio­ne del Pae­se, la sem­pli­fi­ca­zio­ne buro­cra­ti­ca, l’e­mer­gen­za del dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co e per la ripre­sa del­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve”, con­ver­ti­to con modi­fi­ca­zio­ni dal­la leg­ge 11 novem­bre 2014, n. 164, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti parti:
com­ma 1, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “Al fine di valo­riz­za­re le risor­se ener­ge­ti­che nazio­na­li e garan­ti­re la sicu­rez­za degli approv­vi­gio­na­men­ti del Pae­se”; “rive­sto­no carat­te­re di inte­res­se stra­te­gi­co e”; “, urgen­ti e indif­fe­ri­bi­li”; “, indif­fe­ri­bi­li­tà ed urgen­za del­l’o­pe­ra e l’ap­po­si­zio­ne del vin­co­lo pre­or­di­na­to all’e­spro­prio dei beni in essa com­pre­si, con­for­me­men­te al decre­to del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca 8 giu­gno 2001, n. 327, recan­te il testo uni­co del­le dispo­si­zio­ni legi­sla­ti­ve e rego­la­men­ta­ri in mate­ria di espro­pria­zio­ne per pub­bli­ca utilità”;
com­ma 1 bis, come modi­fi­ca­to dall’art. 1, com­ma 554, del­la leg­ge 23 dicem­bre 2014, n. 190, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “sul­la ter­ra­fer­ma”; non­ché alle paro­le: “In caso di man­ca­to rag­giun­gi­men­to del­l’in­te­sa, si prov­ve­de con le moda­li­tà di cui all’ar­ti­co­lo 1, com­ma 8‑bis, del­la leg­ge 23 ago­sto 2004, n. 239. Nel­le more del­l’a­do­zio­ne del pia­no i tito­li abi­li­ta­ti­vi di cui al com­ma 1 sono rila­scia­ti sul­la base del­le nor­me vigen­ti pri­ma del­la data di entra­ta in vigo­re del­la pre­sen­te disposizione”;
com­ma 5, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “pro­ro­ga­bi­le due vol­te per un perio­do di tre anni nel caso sia neces­sa­rio com­ple­ta­re le ope­re di ricer­ca”; non­ché alle paro­le: “, pro­ro­ga­bi­le per una o più vol­te per un perio­do di die­ci anni ove sia­no sta­ti adem­piu­ti gli obbli­ghi deri­van­ti dal decre­to di con­ces­sio­ne e il gia­ci­men­to risul­ti anco­ra coltivabile,”;
com­ma 6, lett. b), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “, per le atti­vi­tà da svol­ge­re in terraferma”?

 

 

5° QUESITO: Ricon­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca dell’economia: dal­le gran­di alle pic­co­le opere

SCOPO DEL QUESITO: Supe­ra­re la poli­ti­ca del­le “Gran­di ope­re”, espres­sio­ne di una visio­ne data­ta e latri­ce di cor­ru­zio­ne com­ma 6, lett. b), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “, per le atti­vi­tà da svol­ge­re in terraferma”?

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Vole­te voi che sia­no abro­ga­ti la leg­ge 21 dicem­bre 2001, n. 443, “Dele­ga al Gover­no in mate­ria di infra­strut­tu­re ed inse­dia­men­ti pro­dut­ti­vi stra­te­gi­ci ed altri inter­ven­ti per il rilan­cio del­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve”, non­ché gli arti­co­li 161, 162, 163, 164, 165, 166, 167, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 175, 176, 177, 178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193, 194 del decre­to legi­sla­ti­vo 12 apri­le 2006, n. 163, “Codi­ce dei con­trat­ti pub­bli­ci rela­ti­vi a lavo­ri, ser­vi­zi e for­ni­tu­re in attua­zio­ne del­le diret­ti­ve 2004/17/CE e 2004/18/CE”?

 

 

6° QUESITO: Tute­la del lavo­ra­to­re: esclu­sio­ne del demansionamento

SCOPO DEL QUESITO: Eli­mi­na­re la pos­si­bi­li­tà di deman­sio­na­men­to, anche per mera orga­niz­za­zio­ne azien­da­le, toglien­do tute­le alle lavo­ra­tri­ci e ai lavoratori

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Vole­te voi che sia abrogato:
l’articolo 1, com­ma 7, let­te­ra e), del­la leg­ge 10 dicem­bre 2014, n. 183, “Dele­ghe  al  Gover­no  in  mate­ria  di  rifor­ma  degli  ammor­tiz­za­to­ri socia­li, dei ser­vi­zi per il lavo­ro e del­le poli­ti­che atti­ve,  non­ché in mate­ria di rior­di­no del­la disci­pli­na  dei  rap­por­ti  di  lavo­ro  e del­l’at­ti­vi­tà ispet­ti­va e di tute­la e con­ci­lia­zio­ne  del­le  esi­gen­ze di cura, di vita e di lavo­ro”, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “in caso di pro­ces­si di  rior­ga­niz­za­zio­ne,  ristrut­tu­ra­zio­ne   o   con­ver­sio­ne   azien­da­le indi­vi­dua­ti  sul­la  base  di   para­me­tri   ogget­ti­vi,   con­tem­pe­ran­do l’in­te­res­se  del­l’im­pre­sa  all’u­ti­le  impie­go   del   per­so­na­le   con l’in­te­res­se del lavo­ra­to­re alla tute­la del  posto  di  lavo­ro,  del­la pro­fes­sio­na­li­tà e del­le con­di­zio­ni di vita ed economiche”,nonché alle paro­le: “pre­vi­sio­ne   che   la con­trat­ta­zio­ne col­let­ti­va, anche azien­da­le ovve­ro di  secon­do livel­lo, sti­pu­la­ta con le orga­niz­za­zio­ni sin­da­ca­li dei lavo­ra­to­ri com­pa­ra­ti­va­men­te più rap­pre­sen­ta­ti­ve sul pia­no nazio­na­le  a  livel­lo inter­con­fe­de­ra­le o di cate­go­ria pos­sa indi­vi­dua­re  ulte­rio­ri  ipo­te­si rispet­to a quel­le dispo­ste ai sen­si del­la pre­sen­te lettera”;
non­ché l’articolo 2103 del codi­ce civi­le, come modi­fi­ca­to dall’articolo 3 del decre­to legi­sla­ti­vo 15 giu­gno 2015, n. 81, “Disci­pli­na orga­ni­ca dei con­trat­ti di lavo­ro e revi­sio­ne del­la nor­ma­ti­va in tema di man­sio­ni, a nor­ma del­l’ar­ti­co­lo 1, com­ma 7, del­la leg­ge 10 dicem­bre 2014, n. 183”, rela­ti­va­men­te alle seguen­ti parti:
com­ma 2: “In caso di  modi­fi­ca  degli  asset­ti  orga­niz­za­ti­vi  azien­da­li  che inci­de  sul­la  posi­zio­ne  del  lavo­ra­to­re,  lo  stes­so  può   esse­re asse­gna­to  a  man­sio­ni appar­te­nen­ti  al  livel­lo  di inqua­dra­men­to infe­rio­re pur­ché  rien­tran­ti nel­la mede­si­ma cate­go­ria legale”;
com­ma 3: “Il  muta­men­to  di  man­sio­ni  è accom­pa­gna­to,   ove   neces­sa­rio, dal­l’as­sol­vi­men­to del­l’ob­bli­go for­ma­ti­vo, il cui man­ca­to  adem­pi­men­to non deter­mi­na comun­que la nul­li­tà  del­l’at­to  di  asse­gna­zio­ne  del­le nuo­ve mansioni”;
com­ma 4: “Ulte­rio­ri ipo­te­si  di  asse­gna­zio­ne  di  man­sio­ni  appar­te­nen­ti  al livel­lo di inqua­dra­men­to infe­rio­re, pur­ché rien­tran­ti nel­la mede­si­ma cate­go­ria lega­le, pos­so­no esse­re pre­vi­ste dai con­trat­ti collettivi”;
com­ma 5: “Nel­le ipo­te­si di cui al secon­do e al quar­to com­ma, il muta­men­to  di man­sio­ni è comu­ni­ca­to  per  iscrit­to,  a  pena  di  nul­li­tà,  e  il lavo­ra­to­re ha dirit­to alla con­ser­va­zio­ne del livel­lo di inqua­dra­men­to e del trat­ta­men­to retri­bu­ti­vo in godi­men­to, fat­ta ecce­zio­ne  per  gli ele­men­ti retri­bu­ti­vi col­le­ga­ti a par­ti­co­la­ri moda­li­tà di svol­gi­men­to del­la pre­ce­den­te pre­sta­zio­ne lavorativa”;
com­ma 6: “Nel­le sedi di cui all’ar­ti­co­lo 2113, quar­to com­ma,  o  avan­ti  alle com­mis­sio­ni  di  cer­ti­fi­ca­zio­ne,  pos­so­no  esse­re  sti­pu­la­ti  accor­di indi­vi­dua­li di modi­fi­ca del­le man­sio­ni, del­la cate­go­ria lega­le e  del livel­lo   di   inqua­dra­men­to   e   del­la    rela­ti­va    retri­bu­zio­ne, nel­l’in­te­res­se del lavo­ra­to­re  alla  con­ser­va­zio­ne  del­l’oc­cu­pa­zio­ne, all’ac­qui­si­zio­ne di una diver­sa pro­fes­sio­na­li­tà o  al miglio­ra­men­to del­le con­di­zio­ni di vita. Il lavo­ra­to­re può far­si  assi­ste­re  da  un rap­pre­sen­tan­te del­l’as­so­cia­zio­ne sin­da­ca­le cui ade­ri­sce o con­fe­ri­sce man­da­to o da un avvo­ca­to o da un con­su­len­te del lavoro”;
com­ma 9, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti paro­le: “Sal­vo che ricor­ra­no le con­di­zio­ni di cui al  secon­do  e  al  quar­to com­ma e fer­mo quan­to dispo­sto al sesto comma,”?

 

7° QUESITO: Tute­la del lavo­ra­to­re dai licen­zia­men­ti illegittimi.

SCOPO DEL QUESITO: Eli­mi­na­re la nuo­va nor­ma­ti­va sui licen­zia­men­ti e assi­cu­ra­re ugua­li pro­te­zio­ni in meri­to tra vec­chi e nuo­vi assunti

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Vole­te voi che sia abrogato:
l’articolo 1, com­ma 7, let­te­ra c) del­la leg­ge 10 dicem­bre 2014, n. 183, “Dele­ghe  al  Gover­no  in  mate­ria  di  rifor­ma  degli  ammor­tiz­za­to­ri socia­li, dei ser­vi­zi per il lavo­ro e del­le poli­ti­che atti­ve,  non­ché in mate­ria di rior­di­no del­la disci­pli­na  dei  rap­por­ti  di  lavo­ro  e del­l’at­ti­vi­tà ispet­ti­va e di tute­la e con­ci­lia­zio­ne  del­le  esi­gen­ze di cura, di vita e di lavo­ro”, che dispo­ne: “pre­vi­sio­ne, per le nuo­ve assun­zio­ni, del con­trat­to a tem­po inde­ter­mi­na­to a tute­le cre­scen­ti in rela­zio­ne all’anzianità di ser­vi­zio, esclu­den­do per i licen­zia­men­ti eco­no­mi­ci la pos­si­bi­li­tà del­la rein­te­gra­zio­ne del lavo­ra­to­re nel posto di lavo­ro, pre­ve­den­do un inden­niz­zo eco­no­mi­co cer­to e cre­scen­te con l’anzianità di ser­vi­zio e limi­tan­do il dirit­to alla rein­te­gra­zio­ne ai licen­zia­men­ti nul­li e discri­mi­na­to­ri e a spe­ci­fi­che fat­ti­spe­cie di licen­zia­men­to disci­pli­na­re ingiu­sti­fi­ca­to, non­ché pre­ve­den­do ter­mi­ni cer­ti per l’impugnazione del licenziamento”;
non­ché il decre­to legi­sla­ti­vo 4 mar­zo 2015, n. 23, “Dispo­si­zio­ni in mate­ria di con­trat­to di lavo­ro a tem­po inde­ter­mi­na­to a tute­le cre­scen­ti, in attua­zio­ne del­la leg­ge 10 dicem­bre 2014, n. 183”?

 

8° QUESITO: Tute­la del­la docen­za e dell’apprendimento: eli­mi­na­zio­ne del pote­re di chia­ma­ta del preside-manager.

SCOPO DEL QUESITO: evi­ta­re la pre­ca­riz­za­zio­ne pro­gres­si­va di tut­ti i docen­ti nomi­na­ti a tem­po inde­ter­mi­na­to  sop­pri­men­do il pote­re di scel­ta del diri­gen­te sco­la­sti­co  e l’incarico triennale.

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Vole­te voi che sia abro­ga­to l’ar­ti­co­lo 1 del­la leg­ge 13 luglio 2015, n. 107, “Rifor­ma del siste­ma nazio­na­le di istru­zio­ne e for­ma­zio­ne e dele­ga per il rior­di­no del­le dispo­si­zio­ni legi­sla­ti­ve vigen­ti”, limi­ta­ta­men­te alle seguen­ti parti:
com­ma 18: “18. Il diri­gen­te sco­la­sti­co indi­vi­dua il per­so­na­le da asse­gna­re ai posti del­l’or­ga­ni­co del­l’au­to­no­mia, con le moda­li­tà di cui ai com­mi da 79 a 83”;
com­ma 73: “73. Il  per­so­na­le  docen­te  già  assun­to   in   ruo­lo   a   tem­po inde­ter­mi­na­to alla data di entra­ta in  vigo­re  del­la  pre­sen­te  leg­ge con­ser­va  la  tito­la­ri­tà  del­la  cat­te­dra  pres­so   la   scuo­la   di appar­te­nen­za.  Al  per­so­na­le  docen­te  assun­to  nel­l’an­no  sco­la­sti­co 2015/2016 median­te le pro­ce­du­re di cui  all’ar­ti­co­lo  399  del  testo uni­co  di  cui  al  decre­to  legi­sla­ti­vo  16  apri­le  1994,  n.  297, con­ti­nua­no  ad  appli­car­si  le  dispo­si­zio­ni  del  mede­si­mo   decre­to legi­sla­ti­vo in meri­to all’at­tri­bu­zio­ne del­la sede duran­te  l’an­no  di pro­va  e  alla  suc­ces­si­va  desti­na­zio­ne  alla  sede  defi­ni­ti­va.  Il per­so­na­le docen­te assun­to ai sen­si del com­ma 98, let­te­re b) e c),  è asse­gna­to agli ambi­ti ter­ri­to­ria­li a decor­re­re  dal­l’an­no  sco­la­sti­co 2016/2017.  Il  per­so­na­le  docen­te  in  esu­be­ro   o   sopran­nu­me­ra­rio nel­l’an­no sco­la­sti­co 2016/2017 è asse­gna­to agli ambi­ti ter­ri­to­ria­li. Dal­l’an­no  sco­la­sti­co   2016/2017   la   mobi­li­tà   ter­ri­to­ria­le   e pro­fes­sio­na­le  del   per­so­na­le   docen­te   ope­ra   tra   gli   ambi­ti territoriali.”;
com­ma 79: “79. A decor­re­re dal­l’an­no sco­la­sti­co 2016/2017,  per  la  coper­tu­ra dei  posti  del­l’i­sti­tu­zio­ne  sco­la­sti­ca,  il  diri­gen­te   sco­la­sti­co pro­po­ne gli  inca­ri­chi  ai  docen­ti  di  ruo­lo  asse­gna­ti  all’am­bi­to ter­ri­to­ria­le di rife­ri­men­to, prio­ri­ta­ria­men­te sui posti comu­ni  e  di soste­gno, vacan­ti e dispo­ni­bi­li, al fine  di  garan­ti­re  il  rego­la­re avvio del­le lezio­ni, anche tenen­do con­to del­le can­di­da­tu­re pre­sen­ta­te dai docen­ti mede­si­mi e del­la pre­ce­den­za nel­l’as­se­gna­zio­ne del­la  sede ai sen­si degli arti­co­li 21 e 33, com­ma  6,  del­la  leg­ge  5  feb­bra­io 1992, n. 104. Il diri­gen­te sco­la­sti­co può uti­liz­za­re  i  docen­ti  in clas­si di con­cor­so diver­se da quel­le per  le  qua­li  sono  abi­li­ta­ti, pur­ché pos­seg­ga­no tito­li di stu­dio vali­di per  l’in­se­gna­men­to  del­la disci­pli­na e per­cor­si for­ma­ti­vi e com­pe­ten­ze  pro­fes­sio­na­li  coe­ren­ti con gli inse­gna­men­ti da impar­ti­re e pur­ché non  sia­no  dispo­ni­bi­li nel­l’am­bi­to  ter­ri­to­ria­le  docen­ti  abi­li­ta­ti  in  quel­le  clas­si  di concorso.”;
com­ma 80: “80. Il diri­gen­te sco­la­sti­co for­mu­la  la  pro­po­sta  di  inca­ri­co  in coe­ren­za con il pia­no trien­na­le del­l’of­fer­ta for­ma­ti­va. L’in­ca­ri­co ha dura­ta trien­na­le ed è rin­no­va­to pur­ché in  coe­ren­za  con  il  pia­no del­l’of­fer­ta for­ma­ti­va. Sono valo­riz­za­ti il cur­ri­cu­lum, le espe­rien­ze e le com­pe­ten­ze pro­fes­sio­na­li e pos­so­no esse­re  svol­ti  col­lo­qui.  La tra­spa­ren­za e la pub­bli­ci­tà dei cri­te­ri  adot­ta­ti,  degli  inca­ri­chi con­fe­ri­ti e dei cur­ri­cu­la dei docen­ti sono assi­cu­ra­te  attra­ver­so  la pub­bli­ca­zio­ne nel sito inter­net del­l’i­sti­tu­zio­ne scolastica.”;
com­ma 81: “81. Nel con­fe­ri­re gli inca­ri­chi ai docen­ti, il diri­gen­te sco­la­sti­co è tenu­to  a  dichia­ra­re  l’as­sen­za  di  cau­se  di  incom­pa­ti­bi­li­tà deri­van­ti da rap­por­ti di coniu­gio, paren­te­la o  affi­ni­tà,  entro  il secon­do gra­do, con i docen­ti stessi.”;
com­ma 82:  “82.  L’in­ca­ri­co  è  asse­gna­to  dal  diri­gen­te  sco­la­sti­co   e   si per­fe­zio­na con l’ac­cet­ta­zio­ne del docen­te. Il docen­te che rice­va più pro­po­ste di inca­ri­co opta tra quel­le rice­vu­te.  L’uf­fi­cio  sco­la­sti­co regio­na­le prov­ve­de al con­fe­ri­men­to degli inca­ri­chi ai docen­ti che non abbia­no rice­vu­to o accet­ta­to pro­po­ste e comun­que in caso  di  iner­zia del diri­gen­te scolastico.”;
com­ma 108, limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “ai fini dell’attribuzione dell’incarico triennale”;
com­ma 109, let­te­ra a), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “, sono  desti­na­ta­ri  del­la pro­po­sta di inca­ri­co di cui ai com­mi da 79 a 82 ed espri­mo­no, secon­do l’or­di­ne di gra­dua­to­ria, la pre­fe­ren­za per l’am­bi­to  ter­ri­to­ria­le  di assun­zio­ne,  ricom­pre­so  fra  quel­li  del­la  regio­ne  per  cui  han­no concorso”;
com­ma 109, let­te­ra c), limi­ta­ta­men­te alle paro­le: “, sono desti­na­ta­ri del­la pro­po­sta di inca­ri­co di cui ai com­mi da  79  a  82  ed  espri­mo­no,  secon­do  l’or­di­ne   del­le   rispet­ti­ve gra­dua­to­rie, la pre­fe­ren­za per l’am­bi­to ter­ri­to­ria­le  di  assun­zio­ne, ricom­pre­so fra quel­li del­la pro­vin­cia in cui sono iscritti”?

 
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Come raccogliere le firme

La pri­ma ope­ra­zio­ne da fare, una vol­ta rice­vu­ti i modu­li per la rac­col­ta, è quel­la del­la Vidi­ma­zio­ne dei fogli.
Suc­ces­si­va­men­te si rac­col­go­no le fir­me che van­no auten­ti­ca­te, ed infi­ne certificate.

 

 

La Vidi­ma­zio­ne

Vie­ne effet­tua­ta dal can­cel­lie­re del­la Cor­te di Appel­lo o del Tri­bu­na­le, oppu­re anco­ra dal Segre­ta­rio Comu­na­le, nel riqua­dro in alto a destra del modu­lo di rac­col­ta firme.
Il vidi­ma­to­re ci per­met­te di sape­re i limi­ti ter­ri­to­ria­li di uti­liz­za­bi­li­tà del modu­lo rife­ri­ti alla sede di com­pe­ten­za dell’autenticatore/trice. Per esem­pio se il modu­lo è sta­to vidi­ma­to dal can­cel­lie­re del tri­bu­na­le di Bolo­gna può esse­re uti­liz­za­to in pre­sen­za di un nota­io dell’ordine dei notai di Bolo­gna o di un can­cel­lie­re del tri­bu­na­le di Bolo­gna e non, per esem­pio, in pre­sen­za di un nota­io o di un can­cel­lie­re di Firenze.

Si veda, in ogni caso, a L’Autenticazione.
Quin­di i modu­li devo­no esse­re vidi­ma­ti pres­so la can­cel­le­ria del tri­bu­na­le ( il modu­lo è uti­liz­za­bi­le su tut­to il ter­ri­to­rio su cui è com­pe­ten­te il tri­bu­na­le) e del­la Cor­te di Appel­lo (il modu­lo è uti­liz­za­bi­le su tut­to il ter­ri­to­rio su cui è com­pe­ten­te la Cor­te di Appel­lo), o dal segre­ta­rio comu­na­le, in que­sto caso, anche se ci sono posi­zio­ni con­tro­ver­sie, il modu­lo può esse­re fir­ma­to solo dai resi­den­ti nel comu­ne dove ope­ra quel segre­ta­rio gene­ra­le. La vidi­ma­zio­ne deve avve­ni­re, dice la leg­ge, entro due giorni.
E’ impor­tan­te però evi­ta­re con­tra­sti su que­sto pun­to, non è con­ve­nien­te. Sem­mai se si instau­ra­no buo­ni rap­por­ti ci si può offri­re di aiu­ta­re il can­cel­lie­re (noi met­tia­mo i tim­bri, lui fir­ma i moduli)

Se il modulo non è stato vidimato non può essere usato per raccogliere le firme.

ATTENZIONE: La vidi­ma­zio­ne è vali­da se c’è il tim­bro dell’ufficio, il tim­bro del can­cel­lie­re (o del segre­ta­rio comu­na­le) con la fir­ma e la data di vidi­ma­zio­ne (occhio agli erro­ri di data) Il ter­mi­ne per la rac­col­ta del­le fir­me (90 gior­ni) scat­ta a par­ti­re dal­la data del­la pri­ma vidi­ma­zio­ne del pri­mo modu­lo. Quin­di infor­mar­si, per sape­re quan­do ter­mi­na la raccolta.
IN OGNI CASO TUTTE LE FIRME DOVRANNO ESSERE CONSEGNATE IN CASSAZIONE DA TRE RAPPRESENTANTI DEL COMITATO PROMOTORE ENTRO IL 30 SETTEMBRE. 5 GIORNI PRIMA, QUINDI, TUTTE LE FIRME RACCOLTE DOVRANNO ESSERE INVIATE…

 

 

L’Au­ten­ti­ca­zio­ne

Quan­do si rac­col­go­no le fir­me deve esse­re pre­sen­te un autenticatore/trice.
Gli autenticatori/trici auto­riz­za­ti sono:

AUTENTICATORE DOVE PUO’ AUTENTICARE
PRESIDENTE PROVINCIA nel­la pro­pria provincia
ASSESSORE PROVINCIALE
FUNZIONARIO INCARICATO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
CONSIGLIERE PROVINCIALE
SEGRETARIO PROVINCIALE
SINDACO nel pro­prio comune
CONSIGLIERE COMUNALE
ASSESSORE COMUNALE
FUNZIONARIO INCARICATO DAL SINDACO
SEGRETARIO COMUNALE
PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE nel­la pro­pria circoscrizione
VICEPRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE
NOTAIO nei comu­ni com­pre­si nel pro­prio distret­to giudiziario
CANCELLIERE DI CORTE DI APPELLO
CANCELLIERE DI TRIBUNALE
COLLABORATORE CANCELLERIA DI CORTE DI APPELLO
COLLABORATORE CANCELLERIA DI TRIBUNALE
GIUDICE DI PACE
SEGRETARIO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

In base alla cir­co­la­re del Mini­ste­ro degli Inter­ni n.158/99 che inter­pre­ta l’art.14 del­la leg­ge 53 del 1990 che a sua vol­ta ha modi­fi­ca­to la leg­ge 352 del 1970, ogni
autenticatore/trice ha com­pe­ten­za ad auten­ti­ca­re le fir­me di tut­ti i cit­ta­di­ni ita­lia­ni pur­chè lo fac­cia all’interno del ter­ri­to­rio di sua com­pe­ten­za. Per esem­pio un con­si­glie­re comu­na­le (o un dipen­den­te comu­na­le auto­riz­za­to dal sin­da­co, oppu­re il segre­ta­rio comu­na­le) può auten­ti­ca­re la fir­ma di un cit­ta­di­no resi­den­te in qual­sia­si comu­ne d’Italia pur­ché lo fac­cia mate­rial­men­te all’interno del ter­ri­to­rio del pro­prio comu­ne di competenza.
Fan­no ecce­zio­ne i can­cel­lie­ri del Tri­bu­na­le e del­la Cor­te di Appel­lo che man­ten­go­no una com­pe­ten­za rela­ti­va ai comu­ni com­pre­si nel­la rela­ti­va cir­co­scri­zio­ne (vede­re Cir­co­la­re del Mini­ste­ro degli Inter­ni luglio/99).
Nota: i con­si­glie­ri pro­vin­cia­li e comu­na­li devo­no pri­ma comu­ni­ca­re la loro dispo­ni­bi­li­tà rispet­ti­va­men­te al pre­si­den­te del­la pro­vin­cia e al sin­da­co. Si trat­ta solo di
una comu­ni­ca­zio­ne che non com­por­ta autorizzazione.
I Can­cel­lie­ri pos­so­no auten­ti­ca­re le fir­me den­tro i loro uffi­ci in ora­rio di lavo­ro, per usci­re fuo­ri dagli uffi­ci (fuo­ri ora­rio di lavo­ro) devo­no esse­re auto­riz­za­ti dal pre­si­den­te del tri­bu­na­le o del­la Cor­te di Appel­lo. I Giu­di­ci di Pace, per poter auten­ti­ca­re le fir­me, devo­no esse­re auto­riz­za­ti dal coor­di­na­to­re dei giu­di­ci di pace. I fun­zio­na­ri comu­na­li e pro­vin­cia­li devo­no esse­re auto­riz­za­ti, rispet­ti­va­men­te, dal Sin­da­co e dal Pre­si­den­te del­la Pro­vin­cia. Su che cosa è fun­zio­na­rio si va ad inter­pre­ta­zio­ne. E’ pras­si in mol­ti Comu­ni con­si­de­ra­re I dipen­den­ti dal 6° livel­lo com­pre­so in su, in altri tut­ti i dipen­den­ti; in ogni caso la dizio­ne “fun­zio­na­rio” non va inte­sa come inqua­dra­to nei livel­li alti defi­ni­ti di fun­zio­na­ria­to. La tesi che con­vie­ne soste­ne­re (vista la non chia­rez­za del­la leg­ge) è che per fun­zio­na­rio si inten­de, qual­sia­si dipen­den­te, sen­za, però, poter impor­re que­sta interpretazione.
Ad un cit­ta­di­no che deve fir­ma­re deve esse­re richie­sto il docu­men­to di iden­ti­tà valido:
è il modo in cui l’autenticatore/trice iden­ti­fi­ca la per­so­na e per noi il modo per evi­ta­re erro­ri. Nel caso del refe­ren­dum (come per la pre­sen­ta­zio­ne del­le liste elet­to­ra­li) sul modu­lo deve esse­re ripor­ta­to anche il tipo di docu­men­to ed il nume­ro (docu­men­ti vali­di: Car­ta di Iden­ti­tà, Paten­te, Pas­sa­por­to) , sugli altri che pure han­no una foto attra­ver­so la qua­le si può iden­ti­fi­ca­re il fir­ma­ta­rio, meglio non rischiare.
Pos­so­no fir­ma­re solo i cit­ta­di­ni ita­lia­ni con dirit­to di voto, quin­di con 18 anni com­piu­ti al momen­to in cui fir­ma­no, con esclu­sio­ne di quel­li che han­no per­so il dirit­to di voto.
La pri­ma cosa da chie­de­re è il comu­ne di resi­den­za e, se ave­te dei dub­bi, l’età o se è cit­ta­di­no ita­lia­no. Se non ha l’età o non è cit­ta­di­no ita­lia­no non può fir­ma­re. Sul modu­lo va scrit­to quan­to richie­sto Nome cogno­me, luo­go e data di nasci­ta, comu­ne di resi­den­za ed indi­riz­zo, tipo docu­men­to e numero).
Scri­ve­re SEMPRE in stampatello.
Pre­sta­te atten­zio­ne a casi par­ti­co­la­ri, come ad esem­pio i nomi dop­pi, che van­no indi­ca­ti entram­bi, se sono indi­ca­ti nel docu­men­to di identità.

 

 

La Cer­ti­fi­ca­zio­ne

Di ogni fir­ma­ta­rio va cer­ti­fi­ca­ta l’iscrizione alle liste elet­to­ra­li da par­te del comu­ne di com­pe­ten­za. Que­sto vuol dire che il modu­lo va con­se­gna­to all’ufficio elet­to­ra­le del comu­ne di resi­den­za dei fir­ma­ta­ri. Se l’ufficio elet­to­ra­le di un comu­ne riscon­tra che il fir­ma­ta­rio è effet­ti­va­men­te elet­to­re di quel Comu­ne scri­ve il nume­ro di iscri­zio­ne alle liste elet­to­ra­li del fir­ma­ta­rio di fian­co alla fir­ma nell’apposito spa­zio, e com­pi­la, fir­ma e tim­bra l’apposito spa­zio posto alla fine del modu­lo. Può suc­ce­de­re che uno dei fir­ma­ta­ri non risul­ti resi­den­te in quel comu­ne. Se l’ufficio elet­to­ra­le è effi­cien­te e dispo­ni­bi­le può dir­vi dove si è tra­sfe­ri­to (ma non è tenu­to a far­lo). Nel caso vi comu­ni­chi­no il nuo­vo indi­riz­zo pote­te far fare la cer­ti­fi­ca­zio­ne nel nuovo
Comu­ne di Residenza.
Nel caso non sia pos­si­bi­le cer­ti­fi­ca­re una fir­ma, vie­ne annul­la­ta solo quel­la fir­ma e non tut­to il modulo.
Dove­te, come sem­pre, con­trol­la­re che lo spa­zio per la cer­ti­fi­ca­zio­ne sia com­pi­la­to in tut­te le sue par­ti e ci sia­no tut­ti i tim­bri. Con­trol­la­te la data del­la cer­ti­fi­ca­zio­ne, non può esse­re ante­ce­den­te alla data dell’autenticazione e del­la vidimazione.
Se la cer­ti­fi­ca­zio­ne non vie­ne fat­ta le fir­me non val­go­no, se non ven­go­no cer­ti­fi­ca­te alcu­ne fir­me, saran­no solo que­ste a non valere.

 
Que­sti refe­ren­dum si pro­pon­go­no anche come una cam­pa­gna alla manie­ra del cro­w­d­fun­ding — nel sen­so di “con­tri­bu­to col­let­ti­vo” — per capi­re se ci sono 5000 per­so­ne in Ita­lia che si ren­do­no dispo­ni­bi­li a rac­co­glie­re 100 fir­me cia­scu­na, nel­le moda­li­tà pre­vi­ste dal­la leg­ge. Una cam­pa­gna cro­wd, par­te­ci­pa­ta, fin dal­la scel­ta dei temi e dei que­si­ti e dal­la rac­col­ta del­le adesioni.

Mi impegno a raccogliere personalmente almeno 100 firme per ogni referendum

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