2018: aderisci a Possibile. Tutte e tutti per un’Italia libera e uguale

La tessera di Possibile è un piccolo investimento per fare insieme grandi battaglie. Per la pace, la laicità, l'ambiente, l'accoglienza rigorosa, i diritti di tutti, la legalizzazione della cannabis, il rispetto della Costituzione.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]La cam­pa­gna di ade­sio­ne a Pos­si­bi­le per il 2018 comin­cia oggi. Con la tes­se­ra di Pos­si­bi­le fate un pic­co­lo inve­sti­men­to in gran­di bat­ta­glie da con­dur­re assie­me. Per la pace, la lai­ci­tà, l’am­bien­te, l’ac­co­glien­za rigo­ro­sa, i dirit­ti di tut­ti, la lega­liz­za­zio­ne del­la can­na­bis, il rispet­to del­la Costi­tu­zio­ne. Temi che non sono (anco­ra) popo­la­ri, che «fan­no per­de­re voti» (ci spie­ga­no sba­glian­do), ma che sono giu­stiCon Pos­si­bi­le que­sti temi saran­no pro­ta­go­ni­sti nel costrui­re un’I­ta­lia libe­ra e ugua­le.

Pos­si­bi­le da sem­pre va in dire­zio­ne osti­na­ta e con­tra­ria rispet­to agli inte­res­si dei gran­di grup­pi di pote­re che con­trol­la­no la nostra socie­tà, sen­za guar­da­re in fac­cia a lob­by o con­sor­te­rie che da sem­pre affol­la­no i palaz­zi del­la politica.

Ma «Free­dom ain’t free», la liber­tà non è gra­tis, dico­no oltreo­cea­no. Per que­sto una pic­co­la dona­zio­ne, insie­me al tes­se­ra­men­to, può per­met­te­re che i nostri pro­get­ti vada­no avanti.

Dona­te ora: solo con l’aiuto dei mol­ti pos­sia­mo ribal­ta­re gli sche­mi impo­sti dai pochi, e costrui­re gior­ni miglio­ri per tut­te e tutti.

Sia­mo libe­ri e con­ti­nue­re­mo a esser­lo.

Ade­ri­sci a Pos­si­bi­le! La cam­pa­gna di tes­se­ra­men­to per il 2018 si apre oggi!

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500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il decreto del governo sul gioco d’azzardo rischia di aggravare la piaga del gioco d’azzardo

Riven­di­chia­mo con for­za il dirit­to del­le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li di tute­la­re le pro­prie comu­ni­tà e chie­dia­mo al Gover­no di fer­mar­si e ripen­sa­re il decre­to, ascol­tan­do chi lavo­ra quo­ti­dia­na­men­te sul ter­ri­to­rio per argi­na­re una vera e pro­pria emer­gen­za socia­le. I sin­da­ci non devo­no esse­re lascia­ti soli, ma sup­por­ta­ti con poli­ti­che nazio­na­li corag­gio­se e coe­ren­ti che met­ta­no al pri­mo posto le per­so­ne e non il profitto.

Gaza: il governo sblocchi i fondi umanitari, subito

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Allo stes­so modo, è impor­tan­te agi­re per costrui­re la pace a par­ti­re da que­sta fra­gi­le tre­gua. L’Italia ha il dove­re di rico­no­sce­re e rispet­ta­re le sen­ten­ze del­la Cor­te Pena­le Inter­na­zio­na­le e del­la Cor­te Inter­na­zio­na­le di Giu­sti­zia, inter­rom­pen­do tut­te le azio­ni diret­te e indi­ret­te che sup­por­ta­no l’occupazione ille­ga­le israe­lia­na dei ter­ri­to­ri Pale­sti­ne­si, faci­li­tan­do il lavo­ro e l’accesso di gior­na­li­ste e gior­na­li­sti a Gaza e nel­la Cisgior­da­nia. Non si può rima­ne­re a guar­da­re. Il ritor­no allo sta­tus quo, fat­to di oppres­sio­ne e apar­theid, è intollerabile.