Gli ultimi giorni sono stati, per le volontarie e i volontari arrivati a Roma da tutte le province italiane, giorni molto intensi, spesi tra timbri da controllare, firme da contare, moduli da catalogare. Sin dalla notte tra martedì e mercoledì, però, è apparso evidente che il traguardo delle 500.000 firme non sarebbe stato raggiunto. Il conteggio sta proseguendo tuttora in via di Portonaccio, presso la sede del comitato: poco più di trecentomila sono state contate, mentre altre sono ancora in viaggio, e ovviamente nei prossimi giorni pubblicheremo su referendum.possibile.com cifre più precise, complessive e divise per zona.
Nonostante il rammarico per non avercela fatta, nonostante i numeri sanciscano il non raggiungimento del nostro obiettivo, il sentimento che abbiamo riscontrato nei volti delle ragazze e dei ragazzi giunti a Roma, nei commenti sui social network e nelle ultime telefonate è un sentimento di gioia e soddisfazione per aver partecipato alla più grande mobilitazione politica degli ultimi tempi, una mobilitazione nata dai cittadini e per i cittadini, e fondata su contenuti e proposte. Una mobilitazione autofinanziata e finita sui telegiornali solo perché, a un certo punto, era impossibile ignorarla. Un risultato assolutamente straordinario, come ha scritto Pippo Civati, frutto di una mobilitazione capillare e generosa, per la quale ringraziamo i 10.000 attivisti che hanno presidiato oltre 1.000 piazze italiane, e le cui immagini restano impresse nella memoria di tutti noi. Eravamo convinti che la situazione imponesse di mobilitarsi adesso, senza attendere, e che là fuori vi fosse una domanda, una richiesta di partecipazione non soddisfatta: l’assalto ai banchetti degli ultimi weekend e la firma di centinaia di migliaia di cittadini ci dicono che avevamo ragione, e che solo la mancanza di tempo ha impedito il raggiungimento del risultato. Per questo rivendichiamo la nostra scelta, la rifaremmo, e scegliamo di proseguire il nostro impegno.
Noi andiamo avanti, e per questo motivo vi invitiamo a tornare in piazza il prossimo weekend, a cercarci di nuovo: noi ci saremo per spiegare cosa abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto, per festeggiare e per ringraziare chi ha ha fatto firmare e chi ha firmato i nostri quesiti, e chi avrebbe voluto farlo ma non ha fatto in tempo. Per passare dall’abrogazione alla proposta, chiederemo a tutti di restare in contatto: vi chiederemo una firma, questa volta per il referendum del futuro, la disponibilità a esserci nelle prossime campagne, in previsione delle prossime sfide da affrontare assieme, e raccoglieremo le vostre proposte per migliorare la legge di stabilità e per arricchire il percorso costituente di Possibile.
Ci vediamo nelle piazze delle vostre città, sabato 3 e domenica 4 ottobre.