Il sondaggio dell’Eurobarometro, pubblicato dal Parlamento europeo in vista della Giornata internazionale dei diritti della donna dell’8 marzo, mostra l’impatto significativo della pandemia sia a livello sia personale che professionale, che di salute mentale. I dati rilevano anche un forte aumento dei livelli di violenza contro le donne.
Purtroppo l’Italia è spesso tristemente al di sopra della media europea.
Tre donne su quattro (77 %) nell’UE ritengono che la pandemia di COVID-19 abbia determinato un aumento della violenza fisica ed emotiva nei confronti delle donne. In tutti i paesi tranne Finlandia e Ungheria questo risultato è superiore al 50%. In Italia siamo sgradevolmente al di sopra della media con l’84% delle rispondenti al sondaggio.
Il 38% delle intervistate ha dichiarato che la pandemia ha avuto un impatto negativo sul loro reddito personale. In Italia lo hanno dichiarato il 46%. Inoltre, secondo il 44% delle donne intervistate, la pandemia di COVID-19 ha anche avuto un impatto negativo sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata. Questo vale per il 52% delle donne in Italia.
Infine, il 21% delle donne UE sta valutando o ha deciso di ridurre permanentemente il tempo che dedica al lavoro retribuito. La percentuale italiana si assesta al 23%.
È opinione comune tra le donne che le misure messe in atto per fermare la diffusione della pandemia abbiano avuto un forte impatto sulla loro salute mentale. Dall’inizio della pandemia, il 37% delle intervistate nell’UE sono state più soggette ad ansia e stress. Anche in questo caso l’Italia è al di sopra della media con il 49% delle risposte in questo senso.
Alla lettura di questi dati, ci vengono in mente le parole di Simone de Beauvoir che sembrano più che mai adatte al momento che stiamo vivendo:
“Non dimenticare mai che basta una crisi politica, economica o religiosa per mettere in discussione i diritti delle donne. Questi diritti non possono mai essere dati per scontati. Dovrete rimanere vigili per tutta la vita.”