[vc_row][vc_column][vc_column_text]Di fronte all’aumento delle violenze contro le persone LGBTI, la decisione dei capigruppo di calendarizzare per il 30 marzo 2020 la discussione in aula su una PDL che contrasti l’omobitransfobia è un segnale importante. È anche un gesto di responsabilità, considerato che i testi di riferimento ad oggi presentati in Parlamento sono tutti opera dei partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo. Non basta, però, una calendarizzazione per segnare un reale passo in avanti. Attendiamo di vedere il testo base che andrà in discussione: confidiamo possa raccogliere il meglio di quanto già presentato, con anche la possibilità di essere integrato da proposte del mondo associativo e dalla riflessione politica e culturale di chi ogni giorno si occupa di questi temi. Per questi motivi, oltre a prendere atto della scelta responsabile di portare la discussione in aula, non possiamo esprimere un giudizio nel merito fintanto che non si renda disponibile il testo base. Possiamo però già dire con sicurezza che non sarà sufficiente una proposta che guardi solo agli aspetti punitivi, giuridici e penali: serve una proposta ampia che possa determinare indirizzi chiari anche sul versante sociale e culturale. Nel 2020, tenendo conto degli indirizzi europei, confidiamo si arrivi a un testo avanzato che ancori la questione delle discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere a una battaglia a tutto campo contro l’odio e l’hate speech, compreso quello sul web. In questo senso ed in questa direzione, Possibile è pronto a sostenere un percorso di mobilitazione che mantenga alta l’attenzione, a vigilare che non si arrivi ad un testo frutto di un compromesso al ribasso che non tutelerebbe né riconoscerebbe a pieno la vita e la dignità delle persone LGBTI. Una modalità politica che abbiamo già visto e che non condividiamo. I diritti e le tutele esistono in quanto tali e vanno riconosciuti pienamente: non possono essere oggetto di ciniche trattative politiche. Tanto più che esiste una maggioranza di Governo che, considerati i testi presentati nelle relative commissioni parlamentari, dovrebbe avere, almeno sulla carta, una sensibilità di fondo su questa questione. Ci teniamo a ribadire che per il contrasto all’omotransbifobia ci sono alcune questioni fondamentali che non possono essere in alcun modo trascurate.
- Sostegno, con appositi fondi, alle associazioni che si occupano di violenza e discriminazione, sia in ambito giuridico sia di accoglienza, ad esempio con centri antiviolenza e case rifugio, e tutela, anche economica, delle vittime, allontanate da casa, abbandonate, rifiutate, spesso giovanissime.
- Lancio di una grande campagna culturale sulla diversità a partire dalle scuole con l’insegnamento dell’educazione alle differenze, all’affettività e all’empatia, nonché alla sessualità libera e consapevole, per costruire una nuova generazione libera dall’odio.
- Superamento dell’UNAR con la costituzione di un’autorità garante libera ed autonoma dalla politica, di contrasto ad ogni forma di odio e discriminazione, compresi i fenomeni di hate speech sul web, così come previsto anche dalla normativa europea.
Il nostro Paese ha estremo bisogno di adottare una Legge che contrasti con decisione l’odio e le violenze omobistransfobiche. È #TempoDiLegge, come da anni ribadiamo nel nostro impegno quotidiano con Possibile e Possibile LGBTI: una legge seria, moderna, avanzata, laica.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]