Per una sana ripartenza è imprescindibile investire sugli ispettori INPS e del lavoro

La ripresa economica necessita che le risorse pubbliche siano destinate alle imprese sane e che lavorano in sicurezza e che, perciò, devono essere tutelate da quei concorrenti sleali che evadono tasse e contributi e che non rispettano le norme a protezione delle lavoratrici e dei lavoratori.

È di pochi gior­ni fa la noti­zia che l’attività degli ispet­to­ri e dei fun­zio­na­ri dell’INPS, attra­ver­so una meto­do­lo­gia inte­gra­ta di con­trol­lo basa­ta su siste­mi sta­ti­sti­ci pre­dit­ti­vi e veri­fi­che ispet­ti­ve mira­te, ha con­sen­ti­to di sco­va­re oltre 2000 azien­de che, attra­ver­so assun­zio­ni ed atti­va­zio­ni fit­ti­zie, han­no ten­ta­to di fro­da­re l’Istituto di Pre­vi­den­za chie­den­do gli ammor­tiz­za­to­ri socia­li “Covid-19” sen­za aver­ne dirit­to. Le truf­fe per­pe­tra­te ai dan­ni del­le cas­se del­lo Sta­to, pur­trop­po, in que­sto perio­do di cri­si appa­io­no incre­men­ta­te ed è evi­den­te che vi sia la neces­si­tà di una mag­gio­re atti­vi­tà di vigi­lan­za che con­sen­ta che le risor­se mes­se in cam­po dal gover­no sia­no indi­riz­za­te ai lavo­ra­to­ri e alle azien­de one­ste che ne han­no effet­ti­va­men­te biso­gno e non a mal­fat­to­ri sen­za scru­po­li. Ci si aspet­ta­va, insom­ma, che da par­te del gover­no si pen­sas­se ad incre­men­ta­re le ispe­zio­ni, gli ispet­to­ri del lavo­ro e, a mag­gior ragio­ne, la for­za ispet­ti­va dell’INPS (ormai ridot­ta a un miglia­io di uni­tà), sia per­ché que­sto Ente ha svi­lup­pa­to una meto­do­lo­gia che con­sen­te con­trol­li mira­ti su azien­de sele­zio­na­te attra­ver­so deter­mi­na­ti indi­ci di rischio, ma soprat­tut­to per la bana­le argo­men­ta­zio­ne “più ispet­to­ri INPS, più truf­fe sco­per­te, più recu­pe­ro dell’evasione con­tri­bu­ti­va”. E, d’altronde, que­sta era la dire­zio­ne che l’esecutivo sem­bra­va intra­pren­de­re, a segui­to del­la recen­te inda­gi­ne cono­sci­ti­va del­la Com­mis­sio­ne lavo­ro del­la Came­ra sul “rior­di­no del siste­ma del­la vigi­lan­za” che auspi­ca pro­prio il supe­ra­men­to di una stram­pa­la­ta nor­ma di un decre­to attua­ti­vo del Jobs Act (n. 149/2015) che impe­di­sce l’assunzione di ispet­to­ri INPS e INAIL. Pro­prio al ter­mi­ne dei lavo­ri del­la Com­mis­sio­ne, i depu­ta­ti del Movi­men­to 5 Stel­le Clau­dio Comi­nar­di, Jes­si­ca Costan­zo e Davi­de Tri­pie­di, mem­bri di tale Com­mis­sio­ne, l’11 mag­gio 2020 han­no infat­ti pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge (n. 2491) che chie­de l’abrogazione del cd. “ruo­lo ad esau­ri­men­to” intro­dot­to del pre­det­to decre­to attua­ti­vo e, di con­ver­so, l’assunzione di ispet­to­ri INPS e INAIL. Si osser­vi, peral­tro, che que­sta pro­po­sta di leg­ge ha costo pra­ti­ca­men­te nul­lo, dato che già gli Isti­tu­ti han­no espres­so la volon­tà di soste­ne­re le assun­zio­ni con risor­se pro­prie, pro­ba­bil­men­te essen­do con­sa­pe­vo­li che, come affer­ma­va­no Gian Anto­nio Stel­la e Ser­gio Riz­zo nel libro “Se Muo­re il Sud”, «non c’è fun­zio­na­rio pub­bli­co che ren­da allo Sta­to quan­to ren­do­no gli ispet­to­ri INPS. Cia­scu­no di loro ha recu­pe­ra­to media­men­te, negli ulti­mi die­ci anni, 9,8 milio­ni di euro. Uno sta­to serio insi­ste­reb­be. E aumen­te­reb­be il nume­ro di que­gli ispet­to­ri così red­di­ti­zi». Sia­mo quin­di rima­sti sor­pre­si nell’apprendere che l’onorevole Leo­nar­do Don­no (del­lo stes­so par­ti­to degli ono­re­vo­li Comi­nar­di, Costan­zo e Tri­pie­di) ha pre­sen­ta­to pochi gior­ni fa un emen­da­men­to all’art. 95 del Decre­to Rilan­cio che pre­ve­de estin­zio­ni e tagli del­le san­zio­ni per le azien­de irre­go­la­ri (!), neu­tra­liz­za­zio­ne dei con­trol­li per due anni per le azien­de pres­so cui non sia­no sta­te riscon­tra­te irre­go­la­ri­tà (e che, per­tan­to, per due anni avran­no la garan­zia di non esse­re più ispe­zio­na­te…) e assun­zio­ni di ispet­to­ri pres­so l’Ispettorato Nazio­na­le del Lavo­ro, ma non di ispet­to­ri INPS e INAIL. In defi­ni­ti­va, sem­bra esse­re per­pe­tra­ta l’inspiegabile con­trap­po­si­zio­ne tra ispet­to­ri del lavo­ro e ispet­to­ri INPS e INAIL, dan­no­sa ai fini del­la lot­ta all’evasione con­tri­bu­ti­va (ne abbia­mo già par­la­to qui), quan­do inve­ce si dovreb­be cer­ca­re di incre­men­ta­re gli orga­ni­ci di tut­ti i sog­get­ti che fan­no vigi­lan­za lavo­ri­sti­ca, pre­vi­den­zia­le ed assi­cu­ra­ti­va e, a mag­gior ragio­ne, gli ispet­to­ri di que­gli Isti­tu­ti che han­no dimo­stra­to capa­ci­tà di intel­li­gen­ce e di veri­fi­ca. La lot­ta all’evasione con­tri­bu­ti­va, infat­ti, è soprat­tut­to que­stio­ne di inno­va­zio­ne e tec­no­lo­gie su cui INPS e INAIL in que­sti anni han­no fat­to enor­mi pas­si avan­ti: non assu­me­re più ispet­to­ri in tali Enti signi­fi­che­reb­be disper­de­re quel patri­mo­nio di com­pe­ten­ze fat­to di un con­ti­nuo inter­scam­bio con le strut­tu­re ammi­ni­stra­ti­ve ed infor­ma­ti­che inter­ne, così fon­da­men­ta­li per inter­cet­ta­re imme­dia­ta­men­te le situa­zio­ni a rischio di truf­fe e irre­go­la­ri­tà. Il siste­ma dei con­trol­li sul lavo­ro non meri­ta que­ste fosche mano­vre di palaz­zo. La ripre­sa eco­no­mi­ca neces­si­ta che le risor­se pub­bli­che sia­no desti­na­te alle impre­se sane e che lavo­ra­no in sicu­rez­za e che, per­ciò, devo­no esse­re tute­la­te da quei con­cor­ren­ti slea­li che eva­do­no tas­se e con­tri­bu­ti e che non rispet­ta­no le nor­me a pro­te­zio­ne del­le lavo­ra­tri­ci e dei lavo­ra­to­ri. Per que­sto chie­dia­mo che ces­si­no le lot­te inte­sti­ne alla com­pa­gi­ne gover­na­ti­va e che ven­ga cesti­na­to l’emendamento Don­no che pre­ve­de l’abrogazione del­le san­zio­ni e la sospen­sio­ne dei con­trol­li. Si pro­ce­da, inve­ce, ad un ingen­te pia­no di assun­zio­ni di ispet­to­ri sia pres­so l’Ispettorato Nazio­na­le del Lavo­ro, che pres­so l’INPS e l’INAIL abro­gan­do il cd. “ruo­lo ad esau­ri­men­to”. Per­ché, come ha ricor­da­to recen­te­men­te il Pre­si­den­te Ser­gio Mat­ta­rel­la, la sicu­rez­za di chi lavo­ra è una prio­ri­tà socia­le e, per con­tra­sta­re iner­zie e ille­ga­li­tà ser­ve un’azione con­ti­nua, rigo­ro­sa, di pre­ven­zio­ne. Ma, per fare que­sto, l’applicazione e il rispet­to del­le nor­me va accom­pa­gna­ta a una cor­ret­ta atti­vi­tà di vigi­lan­za cui devo­no esse­re assi­cu­ra­te le risor­se neces­sa­rie. Fran­co Bianchi

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