Ogni giorno, sul lavoro si consuma una strage silenziosa

Ogni gior­no, ogni male­det­to gior­no, più di due per­so­ne muo­io­no sul luo­go di lavo­ro. Una stra­ge silen­zio­sa cer­ti­fi­ca­ta dall’Inail che non cono­sce sosta, a cui una cini­ca clas­se diri­gen­te, dopo le abi­tua­li paro­le di indi­gna­zio­ne e cor­do­glio, non fa mai segui­re vere stra­te­gie di pre­ven­zio­ne degli infor­tu­ni e di con­trol­lo del­le nor­me di sicu­rez­za, spin­gen­do anzi ver­so il ribas­so del­la tute­la del lavo­ro. Che dire, ad esem­pio, del PNRR che, per dare mas­si­mo impat­to agli inve­sti­men­ti e velo­ciz­za­re le ope­re, liqui­da di fat­to il Codi­ce degli appal­ti, sem­pli­fi­can­do le pro­ce­du­re e intro­du­cen­do misu­re per il con­te­ni­men­to dei tem­pi di ese­cu­zio­ne dei con­trat­ti, gene­ran­do così più sfrut­ta­men­to, più pre­ca­rie­tà, più rischi di infor­tu­ni sul lavo­ro? O del gran­de (sic!) pat­to per il lavo­ro invo­ca­to dal segre­ta­rio del PD Enri­co Let­ta che, con «l’obiettivo del rilan­cio dell’Italia», pro­po­ne pio­ne­ri­sti­che decon­tri­bu­zio­ni, detas­sa­zio­ni, anco­ra incen­ti­vi a fon­do per­du­to alle impre­se, sen­za offri­re alcu­na pro­po­sta per il miglio­ra­men­to del­le con­di­zio­ni di lavo­ra­to­ri e lavo­ra­tri­ci? O del Pre­si­den­te di Con­fin­du­stria Bono­mi che, in pie­na pan­de­mia, non tro­vò di meglio che auspi­ca­re dero­ghe ai con­trat­ti col­let­ti­vi su tur­ni, ora­ri di lavo­ro, nume­ro gior­ni di lavo­ro set­ti­ma­na­le, tut­te misu­re che noto­ria­men­te con­tri­bui­sco­no al risto­ro del­le ener­gie psi­co­fi­si­che dei lavo­ra­to­ri e all’aumento dii livel­li di atten­zio­ne sui luo­ghi di lavo­ro? O del gover­no Con­te 1 che tagliò le tarif­fe Inail alle impre­se, ridu­cen­do le risor­se desti­na­te ai pia­ni di inve­sti­men­to per la salu­te e la sicu­rez­za nei luo­ghi di lavo­ro? O dell’apposita Com­mis­sio­ne par­la­men­ta­re di inchie­sta sul­le con­di­zio­ni di lavo­ro in Ita­lia, sul­lo sfrut­ta­men­to e sul­la sicu­rez­za nei luo­ghi di lavo­ro isti­tui­ta pres­so il Sena­to il 31 otto­bre 2019 che, inef­fa­bil­men­te, non è mai sta­ta con­vo­ca­ta? O del­la Com­mis­sio­ne per­ma­nen­te Lavo­ro pub­bli­co e pri­va­to del­la Came­ra che ha san­ci­to il crol­lo del­le ispe­zio­ni e il nume­ro insuf­fi­cien­te di ispet­to­ri (ne par­lam­mo anche qui), a cui non è segui­ta alcu­na misu­ra di rein­te­gro degli orga­ni­ci di ispet­to­ri Inps e Inail? Eppu­re, da allo­ra, il nume­ro di ispet­to­ri si è ancor più ridot­to e all’Inail, l’ente pre­po­sto pro­prio all’assicurazione con­tro gli infor­tu­ni sul lavo­ro, l’organico si è addi­rit­tu­ra ridot­to a sol­tan­to 246 ispet­to­ri (con­tro i 350 del 2016). 246 ispet­to­ri per 3 milio­ni di impre­se, uno ogni 12 mila azien­de. È vero che il PNRR ha pre­vi­sto l’assunzione nei pros­si­mi anni di due­mi­la nuo­vi ispet­to­ri all’Ispettorato Nazio­na­le del Lavo­ro (ne ser­vi­reb­be­ro comun­que di più, visto che il con­cor­so Ripam per 691 ispet­to­ri ban­di­to nel 2019 non si è mai con­clu­so), ma non si può sot­ta­ce­re che lo stes­so Pia­no non pre­ve­de alcun­ché né per le assun­zio­ni dei tec­ni­ci del­la pre­ven­zio­ne e dei medi­ci del lavo­ro pres­so i ser­vi­zi per la pre­ven­zio­ne e la sicu­rez­za del­le ASL – più che dimez­za­ti negli ulti­mi die­ci anni – né sul supe­ra­men­to dell’assurda nor­ma del decre­to n. 149/2015 attua­ti­vo del Jobs Act che impe­di­sce l’assunzione di ispet­to­ri Inail e Inps. E pen­sa­re che, come emer­ge dal recen­te rap­por­to annua­le dell’Ispettorato del Lavo­ro, cia­scun ispet­to­re Inail nel 2020 (anno che, per effet­to del­la pan­de­mia, ha pur cono­sciu­to un calo del­le ispe­zio­ni) ha anche recu­pe­ra­to pre­mi assi­cu­ra­ti­vi eva­si per 370 mila euro, men­tre i poco più di mil­le super­sti­ti ispet­to­ri Inps han­no accer­ta­to con­tri­bu­ti eva­si per 686 milio­ni di euro (670 mila euro per ogni ispet­to­re Inps; nel 2019, furo­no cir­ca 800 mila euro per ispet­to­re): ispet­to­ri, quin­di, che si “finan­zia­no” ampia­men­te da soli e che, se fos­se­ro incre­men­ta­ti, veri­fi­che­reb­be­ro la lega­li­tà e la tute­la sui posti di lavo­ro, oltre che con­tra­sta­re note­vol­men­te l’evasione con­tri­bu­ti­va e assi­cu­ra­ti­va. È fran­ca­men­te inac­cet­ta­bi­le, a mag­gior ragio­ne dopo le ulti­me mor­ti, che lo Sta­to non sia in gra­do di garan­ti­re effi­ca­ci con­trol­li a cau­sa del­la caren­za di per­so­na­le nei diver­si enti pre­po­sti. Ed è inac­cet­ta­bi­le che alle paro­le di indi­gna­zio­ne non segua­no azio­ni con­cre­te affin­ché ven­ga­no incre­men­ta­ti i con­trol­li sul­le atti­vi­tà lavo­ra­ti­ve. Chie­dia­mo anco­ra con for­za, per­tan­to, che si pro­ce­da imme­dia­ta­men­te a un ingen­te pia­no di assun­zio­ni di ispet­to­ri del­la sicu­rez­za, Inail, Inps e del lavo­ro: la sicu­rez­za e la salu­te sul lavo­ro non sono costi, ma beni pri­ma­ri da tute­la­re. Fran­co Bianchi

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