Il #cambiaverso del #cambiaverso sulle partite IVA

Il gover­no ha fat­to mar­cia indie­tro sul­le Par­ti­te IVA. Con l’e­men­da­men­to appro­va­to sta­not­te si ripri­sti­na il regi­me fisca­le for­fet­ta­rio al 5% per i gio­va­ni e si bloc­ca l’au­men­to dei con­tri­bu­ti previdenziali.

Non tut­to è risol­to, ci man­che­reb­be. Il nuo­vo regi­me fisca­le (man­te­nu­to comun­que in vita come opzio­na­le) pre­sen­ta anco­ra aspet­ti, dicia­mo così, mol­to discu­ti­bi­li. Il regi­me pre­vi­den­zia­le con­ti­nua a pec­ca­re per scar­sis­si­ma equi­tà e tra­spa­ren­za in par­ti­co­la­re nel­l’a­rea del lavo­ro auto­no­mo. Ma intan­to un obiet­ti­vo imme­dia­to, mini­ma­le quan­to si vuo­le ma irri­nun­cia­bi­le, è sta­to rag­giun­to. Aven­do­ne fat­to ogget­to di uno degli 8 (dice­si otto) emen­da­men­ti alla leg­ge di sta­bi­li­tà boc­cia­ti (tran­ne uno) dal­la linea musco­la­re del pre­mier (guai a rischia­re di dare ragio­ne ai “dis­si­den­ti” PD!) dico che è una bel­la sod­di­sfa­zio­ne.

Ma è ancor più una sod­di­sfa­zio­ne, per me, il modo in cui è sta­to rag­giun­to. Il meri­to va prin­ci­pal­men­te agli ami­ci free-lan­ce di ACTA, l’as­so­cia­zio­ne dei con­su­len­ti del ter­zia­rio avan­za­to. Han­no dato un esem­pio di sin­da­ca­li­smo intel­li­gen­te e vin­cen­te. Per come sono sta­ti con­vin­cen­ti e inclu­si­vi nel defi­ni­re l’o­biet­ti­vo. E per come han­no impo­sta­to il rap­por­to tra sin­da­ca­to e poli­ti­ca. Non han­no guar­da­to in fac­cia a nes­su­no, for­ti del­la loro chia­rez­za e auto­no­mia han­no par­la­to a tut­ti sen­za pau­ra di com­pro­met­ter­si. Non han­no scel­to gli inter­lo­cu­to­ri in base a cri­te­ri pre­giu­di­zia­li (nes­sun “ami­co-per-anto­no­ma­sia”) né si sono spa­ven­ta­ti davan­ti a chi accu­sa­va i cor­pi inter­me­di, le rap­pre­sen­tan­ze di inte­res­si, di esse­re solo “fre­na­to­ri” e “nemi­ci del cambiamento”.

E sic­co­me il cam­bia­men­to era ingiu­sto, dan­no­so (e a loro osti­le) lo han­no fat­to cam­bia­re. Bravi.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.