Di cosa parliamo quando parliamo di reddito minimo garantito

La pro­po­sta di inse­ri­re una for­ma di sus­si­dio garan­tito per tut­ti i mag­gio­ren­ni in cer­ca di lavo­ro ha tro­va­to spa­zio, negli ulti­mi mesi, nel dibat­ti­to pub­bli­co: posi­zio­ni favo­re­vo­li e posi­zio­ni con­tra­rie si sono alter­na­te sui gior­na­li, men­tre resta il fat­to che l’I­ta­lia, insie­me alla Gre­cia e all’Un­ghe­ria, è tra i pochis­si­mi pae­si euro­pei a non pre­ve­de­re misu­re di que­sto tipo.

Al di là del dibat­ti­to sui gior­na­li, l’o­biet­ti­vo poli­ti­co di costi­tui­re una mag­gio­ran­za par­la­men­ta­re favo­re­vo­le a que­sta pro­po­sta è un obiet­ti­vo che può esse­re con­se­gui­to. Può esse­re con­se­gui­to, in pri­mo luo­go, met­ten­do a con­fron­to le diver­se pro­po­ste sul cam­po, cer­can­do pun­ti in comu­ne e pun­ti di contrasto.

L’Asso­cia­zio­ne Pos­si­bi­le ci pro­va, met­ten­do a con­fron­to la sua pro­po­sta (che sarà al cen­tro del dibat­ti­to di que­sta sera, a Roma) con quel­la pre­sen­ta­ta dal Movi­men­to 5 Stel­le. Lo sche­ma rias­sun­ti­vo pote­te tro­var­lo qui di segui­to, rias­sun­to in una como­da tabella:

proposte reddito minimo

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