Tour Possibile al via, prime tappe a nord-est

Lo ave­va­mo pro­mes­so dopo il Poli­ti­camp di Livor­no, e man­te­nia­mo la paro­la data: ini­zia da que­sta sera a Udi­ne il Tour di assem­blee loca­li del­la nostra asso­cia­zio­ne, una per regio­ne fino a esau­ri­men­to scor­te: doma­ni a Cado­ne­ghe, a un pas­so da Pado­va, e gio­ve­dì a Tren­to, sem­pre alle 21 (i det­ta­gli logi­sti­ci nel­le new­slet­ter regio­na­li). Da mar­te­dì a gio­ve­dì del­la pros­si­ma set­ti­ma­na, nel­l’or­di­ne, Umbria, Mar­che e Toscana.

E, ogni set­te gior­ni, un reso­con­to degli incon­tri svol­ti e la pre­sen­ta­zio­ne dei suc­ces­si­vi, su que­ste pagine.

La par­te­ci­pa­zio­ne è aper­ta: Pos­si­bi­le è un’e­vo­lu­zio­ne del lavo­ro che da anni por­tia­mo avan­ti con lo sco­po di apri­re, nel­la sini­stra ita­lia­na, uno spa­zio di dia­lo­go, di cul­tu­ra poli­ti­ca e di inno­va­zio­ne. Se in qual­che pun­to di que­sto viag­gio sie­te sta­ti con noi e ci ave­te lascia­to un’in­di­riz­zo mail, dovre­ste aver rice­vu­to l’in­vi­to e vi aspet­tia­mo a brac­cia aper­te. Se cono­sce­te qual­cu­no che potreb­be esse­re inte­res­sa­to, por­ta­te­lo con voi e fate­lo iscri­ve­re a sua vol­ta.

Politicamp Livorno

In atte­sa di sco­pri­re se a que­sto Pae­se spet­te­rà pri­ma o poi ciò che di nor­ma spet­ta a gli altri, ovve­ro una nor­ma­le alter­nan­za e dia­let­ti­ca tra destra e sini­stra in cui non tut­to si annul­la e non tut­te le vac­che sono nere, ci sem­bra con­ti­nui ad ave­re una sua uti­li­tà la fati­ca quo­ti­dia­na — ma anche entu­sia­sman­te — di tene­re aper­to uno spa­zio tra­sver­sa­le ai par­ti­ti, aper­to ver­so i comi­ta­ti civi­ci, curio­so ver­so le for­me che la poli­ti­ca sa tro­va­re per far­si vive­re quan­do nel­le stan­ze con­sue­te è invi­vi­bi­le. Tut­to qui, non c’è nes­su­no sco­po recon­di­to: cer­chia­mo di capi­re se ci rie­sce di sta­re insie­me, di lavo­ra­re insie­me, di por­ta­re avan­ti idee e pro­get­ti comu­ni. Qual­co­sa suc­ce­de­rà, qual­co­sa suc­ce­de sem­pre, maga­ri pri­ma di quan­to mol­ti si aspettano.

Fac­cia­mo tut­to que­sto, come sem­pre, sen­za gran­di spon­sor alle spal­le, e quin­di abbia­mo biso­gno del­l’a­iu­to anche eco­no­mi­co di tut­ti voi. Anche solo per pagar­ci le tra­sfer­te. Que­sto è mol­to, mol­to importante.

E però abbia­mo biso­gno anche di coin­vol­ge­re più per­so­ne, più per­so­ne con la voglia di impe­gnar­si e anche di pren­der­si la respon­sa­bi­li­tà di aiu­tar­ci a orga­niz­za­re que­sto spa­zio, riem­pir­lo di temi, di ini­zia­ti­ve, di comu­ni­ca­zio­ne. Per que­sto duran­te le assem­blee invi­te­re­mo i pre­sen­ti a pro­por­si, a can­di­dar­si per entra­re nei grup­pi di lavo­ro che poi, nel­le set­ti­ma­ne a segui­re, ogni regio­ne costituirà.

Si par­te, venite?

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.