Dal porcellum all’uninominale, passando per il Mattarellum

referendum_contro_porcellumImprov­vi­sa­men­te gran par­te del PD si accor­ge che la via più faci­le per la rifor­ma del­la leg­ge elet­to­ra­le è il ritor­no al Mat­ta­rel­lum. Oltre alla posi­zio­ne di Civa­ti, nota da mesi, sono arri­va­ti infat­ti ad appog­gia­re la pro­po­sta sia Cuper­lo che Ren­zi: nono­stan­te il fre­no tira­to da altri espo­nen­ti del PD que­sta sem­bra la via pra­ti­ca­bi­le non­chè la stra­da giu­sta per supe­ra­re il porcellum.

Il per­cor­so è stret­to e deri­va diret­ta­men­te dal­la boc­cia­tu­ra di qual­che gior­no fa in com­mis­sio­ne Affa­ri costi­tu­zio­na­li del Sena­to del­la pro­po­sta del “dop­pio tur­no di coa­li­zio­ne”: il ritor­no al Mat­ta­rel­lum come clau­so­la di sal­va­guar­dia sareb­be infat­ti appog­gia­to anche da Sel, Scel­ta civi­ca e Lega.

Quel­la pro­po­sta in real­tà, come nota il nostro Andrea Per­ti­ci su L’U­ni­tà del 2 novem­bre, rima­neg­gia la leg­ge Cal­de­ro­li per cer­ca­re di ovvia­re alla sua pos­si­bi­le dichia­ra­zio­ne d’in­co­sti­tu­zio­na­li­tà, attri­buen­do il pre­mio solo alla coa­li­zio­ne che abbia rag­giun­to il 40% dei voti. Se que­sta per­cen­tua­le non vie­ne rag­giun­ta, secon­do la pro­po­sta di PD, SC e SEL (ripre­sa da Ren­zi col nome di “Sin­da­co d’I­ta­lia”), si pre­ve­de­va il bal­lot­tag­gio nazio­na­le tra le pri­me due coalizioni.

Que­st’i­dea però si basa sul­l’e­le­zio­ne diret­ta del Sin­da­co che a livel­lo nazio­na­le non c’è: non è cer­to pen­sa­bi­le che sia intro­dot­ta sur­ret­ti­zia­men­te l’e­le­zio­ne diret­ta del Pre­si­den­te del Con­si­glio. Già per­chè alla fine la leg­ge elet­to­ra­le risul­tan­te non rove­sce­reb­be le carat­te­ri­sti­che di fon­do del por­cel­lum che tan­to abbia­mo stig­ma­tiz­za­to: il fat­to di reci­de­re il lega­me col ter­ri­to­rio, far deci­de­re i can­di­da­ti nel­le segre­te­rie dei par­ti­ti e con­se­gna­re l’in­te­ra cam­pa­gna elet­to­ra­le ai lea­der che discu­to­no più di allean­ze che dei con­te­nu­ti per il pae­se, come nota lo stes­so Andrea Pertici.

Il pae­se ha inve­ce biso­gno di cam­bia­re pro­spet­ti­va ed è pos­si­bi­le far­lo solo con una leg­ge imper­nia­ta sui col­le­gi uni­no­mi­na­li, come il Mat­ta­rel­lum appun­to. L’u­ni­no­mi­na­le (mag­gio­ri­ta­rio s’in­ten­de) è una buo­na solu­zio­ne per diver­si motivi:

  • è un siste­ma che usa la com­pe­ti­zio­ne per far emer­ge­re le gran­di visio­ni e i gran­di bloc­chi di cui un pae­se moder­no ha biso­gno, gra­zie ad un effet­to di pre­mio impli­ci­to che irro­bu­sti­sce i gran­di bloc­chi e che non neces­si­ta quin­di di pre­mi di mag­gio­ran­za surrettizi
  • per­met­te di indi­ca­re un nuo­vo siste­ma di scel­ta degli elet­ti che supe­ri le liste bloc­ca­te e supe­ri anche le pre­fe­ren­ze che tan­ti dan­ni han­no fat­to in pas­sa­to sul pia­no del­le clien­te­le: basta ricor­dar­si i “mister cen­to­mi­la pre­fe­ren­ze” spar­si in giro per il paese
  • il siste­ma del­le sfi­de nei col­le­gi pic­co­li per­met­te di avvi­ci­na­re la poli­ti­ca ai cit­ta­di­ni, ricom­po­ne il rap­por­to degli elet­ti col ter­ri­to­rio, diven­ta un modo di far rina­sce­re la poli­ti­ca par­ten­do dal livel­lo locale
  • si spo­sa in manie­ra natu­ra­le con un siste­ma di com­pe­ti­zio­ne inter­na all’interno dei bloc­chi che abbia­mo mes­so alla base del nostro siste­ma di sele­zio­ne: le primarie
  • in defi­ni­ti­va per­met­te di eli­mi­na­re la fram­men­ta­zio­ne, di sta­bi­liz­za­re il qua­dro poli­ti­co e di far­ci riav­vi­ci­na­re, sep­pur len­ta­men­te, ai siste­mi poli­ti­ci matu­ri, quel­li com­po­sti da pochi bloc­chi soli­di (di soli­to due) in gra­do di garan­ti­re l’alternanza alla gui­da del paese

Si trat­ta quin­di di un siste­ma tra­spa­ren­te, puli­to, effi­cien­te ed effi­ca­ce. Impo­stia­mo uno slo­gan, “dal por­cel­lum all’uninominale”: il Mat­ta­rel­lum è una tap­pa neces­sa­ria, anche per rispon­de­re al milio­ne e 200mila per­so­ne che fir­ma­ro­no il refe­ren­dum del 2011.

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