Il tempo è finito. Quel tempo in cui si potevano condizionare i congressi del Partito Democratico, stampare tessere a ripetizione intestandole all’elenco del telefono, chiamare a soccorso i riservisti dell’Illinois e quelli del Kentucky e metterli in fila ai gazebo, come bravi e silenziosi soldatini. Quel tempo, caro Apparato, è finito. L’hai sprecato a tuo modo, nelle dichiarazioni sibilline e quelle ad effetto, che non si è mai capito nulla, quelle dichiarazioni in cui alzi la voce chiedendo dimissioni, ma poi aggiungi un ‘per favore’, un ‘ti scongiuro’, che non venga meno il senso di Responsabilità verso il Paese in Questa Eterna Sconfinata Emergenza che viviamo.
Noi, gentilmente, ti chiediamo il passo. Fatti di lato, Apparato. Ti abbiamo ancora ascoltato, nei circoli, alle convenzioni. Abbiamo pazientemente risposto alle tue obiezioni. Voi giovani, questi giovani, i giovani d’oggi. E le tecnologie, le tecnologie che non servono, quell’ambaradan lì. Sappi che noi vogliamo cambiare il paese e dobbiamo proprio passare di qua, per il Partito Democratico. Non asfaltiamo nessuno, semplicemente vogliamo occuparci della nostra comunità politica. Conosciamo i problemi ed abbiamo giusto qualche soluzione al riguardo.
A tutti quelli che non ci credono, a quelli che parlano di voto utile, che tanto vince quell’altro, che pure lui vanta di essere il cambiamento, posso rassicurarli: non ci sono molti alibi in proposito. Potete scegliere, è questo il sale della Democrazia. Ma, ripeto: non c’è un minuto in più da utilizzare in recriminazioni. Il cambiamento vi aspetta l’8 Dicembre.
Sarà una cosa folle, eppure profondamente razionale. Cambiando il Partito Democratico, si cambia il paese. E certamente sarà pure la cosa più incredibile che la mia generazione riuscirà a fare. A molti di noi è stato tolto tutto, specie ciò che chiamiamo futuro. Siamo passati per i lavori più umili, per i contratti più precari e le clausole più assurde. Siamo passati per i Co.co.co e i Co.co.pro, i contratti a chiamata e i voucher, e non ci spaventa più nulla, caro Apparato.
Non voglio concludere questo pezzo con un appello. Non voglio invitarvi a votare alle primarie dell’8 Dicembre. Vi dico soltanto che noi andiamo là, che ci proviamo, che ci sarà da lottare. Se volete accompagnarci, siete i benvenuti. Sappiate che ciò che facciamo sarà anche a nome vostro.