Immagina un’Italia che si alimenti con energie rinnovabili: Vincenzo Balzani

30-cartolina-civoti-balzani-vertVin­cen­zo Bal­za­ni, clas­se 1936, pro­fes­so­re eme­ri­to pres­so l’Università di Bolo­gna e dal 2006 Gran­de Uffi­cia­le dell’Ordine al Meri­to del­la Repub­bli­ca Ita­lia­na. Si occu­pa prin­ci­pal­men­te di ener­gia e risor­se, con Ener­gia per l’Astronave Ter­ra scrit­to con N. Arma­ro­li ha rice­vu­to il Pre­mio Gali­leo per la divul­ga­zio­ne scien­ti­fi­ca. “La situa­zio­ne ener­ge­ti­ca in Ita­lia si è mes­sa male. Per pri­ma cosa abbia­mo il mini­stro Zano­na­to che ha nostal­gie nuclea­ri­ste. Un altro moti­vo è che tut­ti quan­ti dico­no che le ener­gie rin­no­va­bi­li han­no trop­pi incen­ti­vi e che sia la cau­sa del­la bol­let­ta del­la luce trop­po cara, però nes­su­no sa o fa fin­ta di non sape­re che se in Ita­lia uno va a som­ma­re tut­ti gli incen­ti­vi che ci sono per i com­bu­sti­bi­li fos­si­li sono supe­rio­ri agli incen­ti­vi che rica­do­no sul­le ener­gie rin­no­va­bi­li. I com­bu­sti­bi­li fos­si­li sono soste­nu­ti in vari modi, per esem­pio con del­le age­vo­la­zio­ni per gli auto­tra­spor­ta­to­ri.”

Il pro­ble­ma prin­ci­pa­le del­le rin­no­va­bi­li è sicu­ra­men­te quel­lo del­la discon­ti­nui­tà di pro­du­zio­ne.  Come pos­sia­mo por­re rime­dio? “Par­ten­do dal fat­to che una par­te del­le ener­gie rin­no­va­bi­li non è con­ti­nua ma è alea­to­ria nel tem­po, il sole c’è e non c’è,  allo­ra pre­ten­do­no di ave­re que­ste cen­tra­li a com­bu­sti­bi­li fos­si­li (pre­va­len­te­men­te a gas) per garan­ti­re l’energia anche quan­do il sole o il ven­to man­ca­no. E inve­ce nel men­tre la socie­tà Ter­na ha fat­to un pro­get­to e for­se lo svi­lup­pe­rà anche: per accu­mu­la­re l’energia in gran­di bat­te­rie. Oppu­re si pos­so­no accu­mu­la­re anche pom­pan­do su l’acqua degli impian­ti idroe­let­tri­ci. Ma sono pro­get­ti osteg­gia­ti tan­tis­si­mo dal­le lob­by del petro­lio. Nel 2011 solo il foto­vol­tai­co ha gene­ra­to ener­gia quan­to una cen­tra­le nuclea­re. Se aves­se­ro ini­zia­to a costrui­re le cen­tra­li nuclea­ri ora quell’energia non ce l’avremmo per­ché for­se avreb­be­ro fat­to la pri­ma pro­dot­ta nel 2025.”

Cosa ne pen­sa del­la stra­te­gia ener­ge­ti­ca nazio­na­le? “è sta­ta pro­mul­ga­ta per decre­to dal gover­no Mon­ti, che è basa­ta su cin­que — sei pun­ti di cui alcu­ni sono buo­ni e altri no: ovvia­men­te sia­mo tut­ti d’accordo che biso­gna poten­zia­re al mas­si­mo l’efficienza ener­ge­ti­ca e che biso­gna poten­zia­re le rin­no­va­bi­li, ma dice­va­no anche  di ridur­re gli incen­ti­vi alle rin­no­va­bi­li men­tre ormai li han­no tol­ti qua­si tut­ti. Poi  c’è un aspet­to com­pli­ca­to di que­sta stra­te­gia: si vuo­le far dell’Italia un ingros­so del gas, com­pra­re il gas da diver­se fon­ti per poi riven­der­lo all’Europa. Accu­mu­la­re il gas è peri­co­lo e non capi­sco per­ché si sia­no mes­si in testa que­sto, ma pen­so che die­tro ci sia l’Eni. L’altra que­stio­ne ancor peg­gio­re è che in Ita­lia è noto che nel sot­to­suo­lo abbia­mo anco­ra un po’ di petro­lio e un po’ di meta­no, spe­cial­men­te in cer­ti pun­ti come l’alto Adria­ti­co. A con­ti fat­ti le riser­ve di que­sti idro­car­bu­ri se venis­se­ro estrat­te e spal­ma­te su quin­di­ci anni (gli anni che occor­ro­no a com­ple­ta­re tut­ta l’estrazione) sod­di­sfa­reb­be­ro il 6% all’anno del nostro fab­bi­so­gno ener­ge­ti­co. Inol­tre i peri­co­li che si cor­ro­no sono ele­va­ti, soprat­tut­to per un mise­ro 6%. Sareb­be più uti­le, per esem­pio, dimi­nui­re il limi­te di velo­ci­tà da 130 a 120 km/h nel­le auto­stra­de e incen­ti­va­re l’utilizzo dei mez­zi pub­bli­ci. Inol­tre è dimi­nui­to il con­su­mo del­la ben­zi­na a cau­sa del­la cri­si eco­no­mi­ca e quin­di le raf­fi­ne­rie stan­no pro­du­cen­do mol­to meno e allo­ra con la SEN han­no pen­sa­to bene di incen­ti­va­re attra­ver­so il rin­no­va­men­to que­ste raf­fi­ne­rie sen­za tener con­to che più si andrà avan­ti e meno con­su­mo ci sarà di com­bu­sti­bi­li fossili.”

La base dei pro­ble­mi in Ita­lia è la disu­gua­glian­za. “il pro­ble­ma mag­gio­re dell’Italia sono le disu­gua­glian­ze. Quan­do c’era Oli­vet­ti dice­va che ogni diri­gen­te pote­va ave­re al  mas­si­mo die­ci vol­te lo sti­pen­dio di quel­lo del suo ope­ra­io. Ades­so è cen­to­cin­quan­ta­set­te il rap­por­to tra il diri­gen­te e gli ope­rai. Uno stu­dio ingle­se dice che nei Pae­si dove ci sono gran­di disu­gua­glian­ze di red­di­to ci sono gran­di guai, ci sono più omi­ci­di, ci sono più fur­ti, ci sono più dro­ga­ti e c’è una mino­re qua­li­fi­ca­zio­ne sco­la­sti­ca. Se il red­di­to è meno disu­gua­le stan­no bene anche i ric­chi per­ché l’ambiente socia­le è miglio­re. Quin­di l’acqua deve rima­ne­re pub­bli­ca e i comu­ni devo­no ave­re i sol­di per gestir­la e per ave­re i sol­di le tas­se devo­no esse­re ade­gua­te: le paghi chi le può pagare.”

30-cartolina-civoti-balzaniPer­ché sostie­ne Civa­ti? “Civa­ti dice le cose chia­re, ecco per­ché mi pia­ce. In Ita­lia man­ca il corag­gio di dire dei sì e dei no, inve­ce Civa­ti que­sto corag­gio ce l’ha. Non si può sem­pre mer­can­tiz­za­re su tut­to. L’altra cosa che mi è pia­ciu­ta tan­to è che biso­gna dare un for­te rilie­vo alla cul­tu­ra. In que­sto pae­se ci sono sta­ti mini­stri che ci han­no rac­con­ta­to che con la cul­tu­ra non si man­gia, e inve­ce è pro­prio una for­te base cul­tu­ra­le che ci man­ca. Inve­sti­re soprat­tut­to nel dirit­to di istru­zio­ne per­ché quan­do un pae­se è in for­te cri­si come lo è oggi l’Italia biso­gna poten­zia­re e non ridur­re l’istruzione e la cul­tu­ra. Apprez­zo mol­to di Civa­ti la posi­zio­ne sui dirit­ti civi­li, ser­ve un pae­se lai­co. Io sono cat­to­li­co ma vor­rei vive­re in uno Sta­to lai­co. Inol­tre è l’unico che ha det­to che non si pos­so­no fare allean­ze con tutti.”

#Civo­ti 30: Vin­cen­zo Balzani

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