Si batte per i diritti di tutte e di tutti: Sergio Lo Giudice

32-cartolina-civoti-logiudice-vert E’ dome­ni­ca pome­rig­gio a Bolo­gna, il sena­to­re Ser­gio Lo Giu­di­ce è appe­na sce­so dal pal­co di “Tut­ta un’al­tra musi­ca” (la ker­mes­se civa­tia­na a Estra­gon), dove ha aggiun­to le sue tes­se­re liber­ta­rie al mosai­co che sta entu­sia­sman­do un nume­ro sem­pre cre­scen­te di per­so­ne sot­to le inse­gne di Giu­sep­pe Civa­ti e del­la sua can­di­da­tu­ra alla segre­te­ria nazio­na­le del PD, attra­ver­so le pri­ma­rie di dome­ni­ca 8 dicem­bre. Il tem­po di ascol­ta­re il discor­so di Danie­le Viot­ti, e que­sto inse­gnan­te di ori­gi­ne mes­si­ne­se rag­giun­ge il back­sta­ge dove fra diva­ni e tavo­li­ni il resto del dream team si sta “alle­nan­do” ai suc­ces­si­vi inter­ven­ti. Ci vie­ne faci­le par­la­re di quan­to il par­la­men­ta­re demo­cra­ti­co ha appe­na espo­sto di fron­te agli oltre due­mi­la con­ve­nu­ti: «Il pro­get­to di Civa­ti -esor­di­sce Lo Giu­di­ce- è il più avan­za­to sul tema dei dirit­ti, per­ché par­te non da un loro spez­zet­ta­men­to, ben­sì è com­ples­si­vo di una effet­ti­va attua­zio­ne dei prin­cì­pi costi­tu­zio­na­li di egua­glian­za».

gay pride 2012-2 In Ita­lia pare qua­si un atto di corag­gio: «Non sareb­be mas­si­ma­li­smo, ben­sì un’a­zio­ne costi­tu­zio­na­le. Ad esem­pio: in Com­mis­sio­ne Giu­sti­zia del Sena­to discu­tia­mo la leg­ge con­tro l’o­mo­fo­bia arri­va­ta dal­la Came­ra, e nel momen­to in cui si esten­do­no all’o­rien­ta­men­to ses­sua­le e all’i­den­ti­tà di gene­re le garan­zie pre­vi­ste dal­la legi­sla­zio­ne Man­ci­no-Rea­le, vie­ne intro­dot­ta una esen­zio­ne se l’at­tac­co pro­vie­ne da orga­niz­za­zio­ni reli­gio­se, sani­ta­rie, d’i­stru­zio­ne, cul­tu­ra­li. Que­sta è un’of­fe­sa a chi si aspet­ta­va che la tute­la dei dirit­ti di gay, lesbi­che e trans non fos­se accom­pa­gna­ta dal­la neces­si­tà di crea­re zone fran­che: è l’en­ne­si­mo segno di una subal­ter­ni­tà cul­tu­ra­le del pro­get­to PD a prin­cì­pi reli­gio­si che con l’a­zio­ne par­la­men­ta­re non dovreb­be­ro esse­re mesco­la­ti». Lo Giu­di­ce pro­met­te bat­ta­glia: «In Sena­to sia­mo già pron­ti a miglio­rar­la, acca­da quel che acca­da quel­la leg­ge, così com’è, non può esse­re appro­va­ta».

matrimonio-coppia-lesbica L’at­ti­vi­tà par­la­men­ta­re pare fer­ve­re, comun­que: «La pros­si­ma set­ti­ma­na ripren­de­rà anche la discus­sio­ne sul­la mia pro­po­sta di leg­ge di esten­sio­ne del matri­mo­nio civi­le alle cop­pie del­lo stes­so ses­so. Anche que­sto sarà un ban­co di pro­va per misu­ra­re l’aderenza del­le posi­zio­ni PD a quel­le di tut­ti gli altri par­ti­ti pro­gres­si­sti euro­pei». Lo Giu­di­ce coglie l’oc­ca­sio­ne per toglier­si qual­che sas­so­li­no: «Qual­cu­no ci ha ripre­si, dicen­do che chie­de­re il matri­mo­nio non discri­mi­na­to­rio sareb­be una posi­zio­ne “iden­ti­ta­ria e non espan­si­va”. Ma da qua­le par­te deve espan­der­si il PD? Ver­so il 2% di Casi­ni ed altri inte­gra­li­sti cat­to­li­ci, o ver­so quei tre milio­ni di elet­to­ri che ci han­no abban­do­na­ti andan­do a ingros­sa­re le file del MoVi­men­to 5 Stel­le? Il com­pro­mes­so in poli­ti­ca è neces­sa­rio, ma lo si fa a par­ti­re dal­le pro­prie idee for­ti, da una visio­ne chia­ra del futu­ro del Pae­se, da qual è l’obiettivo a cui si vuol por­ta­re il pro­prio popo­lo, e sul qua­le chie­di ai tuoi di accom­pa­gnar­ti e di dar­ti fidu­cia».

Schermata 2013-12-04 alle 11.14.10 Ma ci sono tan­ti altri dirit­ti nega­ti di cui si par­la ancor meno, e Lo Giu­di­ce li ha ricor­da­ti dal pal­co bolo­gne­se, in occa­sio­ne del­la gior­na­ta mon­dia­le di lot­ta all’Aids: «Il tema è total­men­te scom­par­so dal dibat­ti­to pub­bli­co, così i dirit­ti all’in­clu­sio­ne socia­le del­le per­so­ne sie­ro­po­si­ti­ve sono assen­ti dal­la rea­zio­ne poli­ti­ca e dal­l’at­ten­zio­ne dei media. Intan­to il nume­ro dei con­ta­gi non dimi­nui­sce, e i ragaz­zi non fan­no il test che (in pre­sen­za del­le nuo­ve tera­pie anti­re­tro­vi­ra­li) potreb­be sal­va­re loro la vita». E inol­tre: «Pen­so al dirit­to che han­no le per­so­ne tran­sgen­der -sostie­ne Lo Giu­di­ce- alla riat­tri­bu­zio­ne ana­gra­fi­ca del ses­so sen­za esse­re costret­te all’o­pe­ra­zio­ne chi­rur­gi­ca di aspor­ta­zio­ne dei geni­ta­li. Anche su que­sto tema ho depo­si­ta­to un dise­gno di leg­ge. Pen­so anco­ra, alla geni­to­ria­li­tà del­le cop­pie lesbi­che e gay, oggi costret­te a lun­ghi viag­gi del­la spe­ran­za per poter acce­de­re all’e­ste­ro a pro­ce­du­re di fecon­da­zio­ne assi­sti­ta o di gesta­zio­ne per altri». Intan­to in Ita­lia si con­ti­nua a con­fon­de­re il dirit­to con il favo­re: «Non riu­scia­mo anco­ra ad appro­va­re il ddl sul garan­te nazio­na­le per i dirit­ti dei dete­nu­ti -chio­sa ama­ro il sena­to­re elet­to a Bolo­gna- men­tre un mini­stro si fa garan­te dei dirit­ti di una dete­nu­ta ami­ca di fami­glia».

32-cartolina-civoti-logiudice Que­sti temi sono decli­na­ti con for­za nel pro­gram­ma di Civa­ti «per­ché sono natu­ra­le con­se­guen­za di un pro­get­to che si fon­da su idee for­ti, di liber­tà, ugua­glian­za e rin­no­va­men­to rea­le del­la poli­ti­ca. L’abbiamo visto anche nel­la com­po­si­zio­ne del­le liste: noi man­dia­mo avan­ti tan­te fac­ce nuo­ve e gio­va­ni, met­ten­do chi ha un po’ di espe­rien­za in più die­tro di loro a spin­ge­re le liste (“spin­gi­to­ri di spin­gi­to­ri di pri­ma­rie”), altri fan­no le “ere­di­ta­rie”. Come a Saler­no, dove qual­cu­no ha avu­to la bel­la idea di met­te­re come capo­li­sta il figlio di Vin­cen­zo De Luca , il qua­le essen­do già ‑nono­stan­te il pare­re dell’antitrust- vice­mi­ni­stro e sin­da­co, evi­den­te­men­te non ave­va tan­to tem­po a dispo­si­zio­ne».

#Civo­ti 31: Ser­gio Lo Giudice

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.