Oltre tremila banchetti e trecentomila firme in poco più di due mesi. Questo il bilancio numerico della raccolta firme per gli otto quesiti referendari proposti da Possibile. Come sottolineano i tre promotori, Giuseppe Civati, Luca Pastorino, Andrea Pertici, nella lettera che riportiamo in calce, “sono firme raccolte dalle donne e dagli uomini di Possibile”, nel pressochè totale silenzio dei media mainstream. Si tratta dunque di un grande risultato del nostro popolo che si è mobilitato in questi mesi, ha contattato milioni di persone, si è confrontato sui quattro temi della campagna, connettendosi con la speranza di un’Italia diversa, e “possibile”.
Ecco i dati aggregati per regione, fissando come punto di riferimento il quesito sull’eliminazione delle trivellazioni, che ha raccolto il maggior numero di sottoscrizioni, contribuendo in questo modo alla mobilitazioni delle dieci regioni che hanno sottoposto la questione sotto forma di quesito referendario alla Cassazione.
REGIONI | FIRME QUESITO 3 | MEDIA FIRME ALTRI QUESITI |
Abruzzo | 9.054 | 8.705 |
Basilicata | 12.540 | 7.937 |
Calabria | 5.835 | 6.175 |
Campania | 20.128 | 20.047 |
Emilia-Romagna | 24.929 | 23.710 |
Friuli-Venezia Giulia | 4.082 | 4.025 |
Lazio | 42.249 | 42.241 |
Liguria | 10.395 | 10.368 |
Lombardia | 29.424 | 31.489 |
Marche | 18.825 | 17.646 |
Molise | 2.362 | 2.314 |
Piemonte | 11.986 | 11.748 |
Puglia | 30.778 | 19.058 |
Sardegna | 13.933 | 13.864 |
Sicilia | 12.994 | 13.027 |
Toscana | 34.973 | 34.785 |
Trentino Alto Adige | 4.499 | 4.528 |
Umbria | 3.068 | 2.955 |
Valle d’Aosta | 1.609 | 1.604 |
Veneto | 19.015 | 19.071 |
ESTERO | 29 | 29 |
Totale |
312.707 | 295.326 |
Care e cari,
con il 30 settembre abbiamo chiuso la raccolta delle firme a sostegno degli otto referendum che avevamo presentato in Cassazione lo scorso 16 luglio, dopo oltre due mesi di confronto con le forze politiche e sociali e con alcune associazioni
Pur non avendo trovato alcun appoggio da parte di questi soggetti, salvo rarissime eccezioni, come quelle di Green Italia e Critica liberale e alcuni amici radicali, ci siamo impegnati come donne e uomini di Possibile, in un’ampia e diffusa campagna che nelle ultime settimane, anche a seguito di un minimo di attenzione ricevuto da parte delle televisioni, ha trovato un vasto seguito.
Così, pur non avendo conseguito l’obiettivo delle cinquencentomila firme che la Costituzione richiede per proseguire nel cammino referendario, abbiamo avuto il sostegno di circa trecentomila elettori, più di chiunque altro abbia intrapreso una raccolta di sottoscrizioni per il referendum abrogativo negli ultimi cinque anni.
I referendum nella primavera del 2016 sarebbero stati il modo più concreto ed efficace per bocciare le politiche di questo governo e disegnare un’alternativa di governo., come hanno ben compreso così tanti cittadini.
Rimane per questo il rammarico per un’occasione perduta, ma anche la convinzione che questa fosse e ancora sia la strada giusta.
Dopo avere svolto all’interno del Parlamento una seria opposizione a leggi che – come l’Italicum, lo sblocca-Italia, il jobs act o la riforma della scuola – sono evidente espressione di politiche miopi e conservatrici (con soluzioni spesso mutuate da vecchi programmi del centrodestra), è necessario continuare a contrastarle con serietà e concretezza anche fuori dalle aule parlamentari. E per questo la nostra Costituzione prevede un preciso strumento: il referendum abrogativo, appunto.
Ecco, quindi, che il nostro impegno in questo senso prosegue, e poiché la legge sul referendum prevede una precisa cadenza temporale della procedura nel corso dell’anno, nella prossima primavera siamo pronti a coinvolgere nuovamente i cittadini in una campagna per nuovi referendum, tornando su alcuni dei temi già proposti (salvo quelli che saranno eventualmente superati, ad esempio dai referendum proposti dalle regioni, a cui abbiamo già espresso il nostro sostegno) e eventualmente su altri ancora, sempre guardando alla affermazione della partecipazione, della concorrenza e dell’uguaglianza (legate a doppio filo), dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile.
Ci auguriamo che da parte delle forze politiche e sociali che dichiarano la loro contrarietà alle scelte del governo e della maggioranza vi sia, questa volta, la condivisione di questo percorso concreto, efficace, in linea con quella Costituzione che anche in queste ore si cerca di stravolgere.
Intanto ringraziamo le centinaia di migliaia di persone che abbiamo incontrato per due mesi nelle strade e nelle piazze d’Italia e che hanno voluto condividere la nostra opposizione alle scelte più infelici e conservatrici del governo, certi che le ritroveremo, sempre più numerose per costruire – magari questa volta insieme ad altre forze politiche e sociali – una concreta alternativa di governo. Siamo pronti a ripartire.
A prestissimo,
Giuseppe Civati, Luca Pastorino, Andrea Pertici
per il Comitato promotore dei referendum possibili