Decreto banche, Andrea Maestri: un disastro sul terreno dei diritti e della civiltà giuridica

Scritto per rimediare al disastro delle obbligazioni secondarie rifilate a investitori ignari, il decreto banche approdato in aula per la conversione in realtà contiene le ennesime misure a favore degli interessi delle banche.

Scrit­to per rime­dia­re al disa­stro del­le obbli­ga­zio­ni secon­da­rie rifi­la­te a inve­sti­to­ri igna­ri, il decre­to ban­che appro­da­to in aula per la con­ver­sio­ne in real­tà con­tie­ne le enne­si­me misu­re a favo­re degli inte­res­si del­le ban­che.

Gli impren­di­to­ri potran­no avva­ler­si di un nuo­vo isti­tu­to, il pegno non pos­ses­so­rio, in base al qua­le potran­no garan­ti­re la ban­ca che ero­ga il cre­di­to impe­gnan­do il patri­mo­nio azien­da­le, pre­sen­te e futu­ro, ma con­ti­nuan­do l’at­ti­vi­tà quin­di sen­za spos­ses­sar­si dei beni dati in garan­zia. In ipo­te­si di cri­si azien­da­le, però, le ban­che tito­la­ri del pegno saran­no pri­vi­le­gia­te rispet­to a tut­ti gli altri cre­di­to­ri del­l’im­pre­sa in cri­si, com­pre­si i lavo­ra­to­ri dipen­den­ti e i for­ni­to­ri.

Tut­to coe­ren­te con l’in­di­riz­zo poli­ti­co di cen­tro-destra impres­so da Ren­zi all’a­zio­ne di gover­no. Un’al­tra inquie­tan­te novi­tà è costi­tui­ta dal finan­zia­men­to all’im­pre­sa coper­to dal tra­sfe­ri­men­to di immo­bi­li sospen­si­va­men­te con­di­zio­na­to: baste­ran­no 3 rate non paga­te per per­de­re imme­dia­ta­men­te e diret­ta­men­te la pro­prie­tà del bene, che la ban­ca potrà acqui­si­re e ven­de­re sen­za segui­re la nor­ma­le pro­ce­du­ra ese­cu­ti­va.  Tut­to velo­ce e sen­za garan­zie né con­trol­li giurisdizionali.

Assi­stia­mo ad una peri­co­lo­sa regres­sio­ne allo sta­to di natu­ra di hob­be­sia­na memo­ria, dove homo homi­ni lupus. In tema di tute­la dei rispar­mia­to­ri, abbia­mo pro­po­sto un emen­da­men­to che intro­du­ce l’ob­bli­go di inse­ri­re gli sce­na­ri pro­ba­bi­li­sti­ci nei pro­spet­ti infor­ma­ti­vi che devo­no orien­ta­re i cit­ta­di­ni al momen­to del­la scel­ta di inve­sti­men­to: dichia­ra­to inam­mis­si­bi­le per estra­nei­tà di materia!

Beh, in un cer­to sen­so cosa ci sta­reb­be a fare una nor­ma in dife­sa dei rispar­mia­to­ri in un decre­to in favo­re del­le ban­che?! Non ci sia­mo arre­si e ne abbia­mo fat­to una pro­po­sta di leg­ge: dovran­no dire al pae­se per­ché han­no pau­ra degli sce­na­ri.

Da ulti­mo, gli slog­gi degli immo­bi­li pigno­ra­ti dal­le ban­che non saran­no più gesti­ti dagli uffi­cia­li giu­di­zia­ri (fun­zio­na­ri sta­ta­li con una lau­rea, una com­pe­ten­za ed una espe­rien­za  pre­zio­se, soprat­tut­to quan­do nel­l’a­bi­ta­zio­ne da libe­ra­re vi sia­no mino­ri, anzia­ni o mala­ti non auto­suf­fi­cien­ti) ma dai custo­di giu­di­zia­ri, pro­fes­sio­ni­sti pri­va­ti che avran­no tut­to l’in­te­res­se a fare in fret­ta per incas­sa­re la loro parcella.

Un bel disa­stro, sul ter­re­no dei dirit­ti e del­la civil­tà giu­ri­di­ca. Come sem­pre, ci oppor­re­mo con tut­ti gli stru­men­ti a nostra dispo­si­zio­ne, indi­can­do con serie­tà e osti­na­zio­ne le alter­na­ti­ve possibili.

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