Indiscriminatamente o, se preferite, a casaccio. L’annunciato condono fiscale sotto forma di rottamazione delle cartelle di Equitalia è un monumento alla furbizia. Sì, perché dimezzare il dovuto a tutti, indiscriminatamente o, appunto, a casaccio, significa alleviare il peso di alcune vittime della crisi economica certo, ma anche strizzare l’occhio a evasori ed elusori. Questa misura, più di altre, dimostra la vera identità del nuovo PD renziano, partito della nazione, di destra e di sinistra indistintamente e contemporaneamente.
Invece di modificare con serietà e rigore il sistema sanzionatorio relativo agli illeciti amministrativi e fiscali introducendo, anche qui, il criterio costituzionale della progressività e della proporzionalità rispetto al reddito, si elargisce un indistinto condono. In altri paesi, le sanzioni inerenti a violazioni stradali, per esempio, sono commisurate al reddito del trasgressore: perché un conto è irrogare una multa per eccesso di velocità di 285 euro a un operaio con un reddito mensile di 1200 euro, un conto è infliggere il pagamento della stessa somma a un imprenditore del lusso con reddito medio mensile di 15.000. Il primo, quel mese, dovrà stringere all’inverosimile la cinghia e probabilmente dovrà lasciare indietro il pagamento di una bolletta o le cure dentistiche del figlio. Il secondo manderà un collaboratore in posta a pagare e continuerà a correre imperterrito sulla sua torpedo blu.
In Finlandia è così dal 1921, perché non pensarci? Perché non estendere il criterio della progressività previsto dall’art. 53 della Costituzione alle sanzioni in modo da rendere effettiva ed afflittiva la sanzione per tutti in proporzione al reddito? Queste ed altre misure serie potrebbero essere studiate e implementate. Altrimenti finisce come la storia di quel baldanzoso ex sindaco fiorentino che voleva rottamare la vecchia classe politica e invece finì per rottamare solo le cartelle di Equitalia.