Referendum, Brignone: «Renzi ha usato l’elicottero dell’elisoccorso?»

Questa mattina abbiamo depositato un'interrogazione al Presidente del Consiglio sulla grave denuncia fatta ieri da un quotidiano circa l'uso dell'elisoccorso di turno dell'Aeronautica militare da parte del premier stesso per spostarsi durante la campagna elettorale.

Que­sta mat­ti­na abbia­mo depo­si­ta­to un’in­ter­ro­ga­zio­ne al Pre­si­den­te del Con­si­glio sul­la gra­ve denun­cia fat­ta ieri da un quo­ti­dia­no cir­ca l’u­so del­l’e­li­soc­cor­so di tur­no del­l’Ae­ro­nau­ti­ca mili­ta­re da par­te del pre­mier stes­so per spo­star­si duran­te la cam­pa­gna elettorale.

Si trat­ta di un mez­zo desti­na­to alle emer­gen­ze che il pre­mier avreb­be uti­liz­za­to impos­si­bi­li­ta­to a pren­de­re il suo costo­sis­si­mo aereo di Sta­to a cau­sa del­le con­di­zio­ni meteo. La spe­sa dei viag­gi ver­so alcu­ne cit­tà del Sud, che in soli due gior­ni sareb­be sta­ta di 71mila euro (in bar­ba ai tagli ai costi del­la poli­ti­ca esi­bi­ti per pro­muo­ve­re il si alla rifor­ma costi­tu­zio­na­le): un fat­to gra­vis­si­mo dal pun­to di vista eti­co e del pun­to di vista del­l’op­por­tu­ni­tà politica.

Una scel­ta asso­lu­ta­men­te irre­spon­sa­bi­le per­ché il Pre­mier avreb­be pre­so quel volo non in qua­li­tà di pri­mo mini­stro, ma di segre­ta­rio del Pd e non per svol­ge­re atti­vi­tà isti­tu­zio­na­li, ma per fare pro­pa­gan­da refe­ren­da­ria. Alla vigi­lia del voto chie­dia­mo che il pre­mier rispon­da imme­dia­ta­men­te per fare chia­rez­za su que­sta noti­zia. For­se il pre­mier ha cam­bia­to idea e non ritie­ne più neces­sa­rio eco­no­miz­za­re e limi­ta­re i pri­vi­le­gi alla ‘casta politica’.

Per que­sto vor­rem­mo rispo­ste sui costi di que­sta pro­pa­gan­da sfac­cia­ta, che sareb­be­ro a cari­co di tut­ti i con­tri­buen­ti ita­lia­ni indi­pen­den­te­men­te dal­la loro appar­te­nen­za poli­ti­ca. E’ respon­sa­bi­le usa­re un mez­zo desti­na­to alle emer­gen­ze per fini per­so­na­li? E’ serio tut­to ciò?

Bea­tri­ce Brignone

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.