Fedeli alle nostre idee, condurremo un’opposizione intransigente

La nostra sarà un'opposizione intransigente, di merito, incalzante e ruvida per denunciare tutte le contraddizioni del governo del Gattopardo, ma non sbracata e populista. Un'opposizione durissima ma leale alle istituzioni e repubblicana.

Pover­tà e dise­gua­glian­ze, misu­re con­tro la pover­tà e azio­ni con­cre­te con­tro le dise­gua­glian­ze: sono que­ste le emer­gen­ze del pae­se. Vor­rem­mo esse­re otti­mi­sti e poter cre­de­re che per esem­pio Min­ni­ti agli Inter­ni al posto di Alfa­no sia una mos­sa per age­vo­la­re l’ap­pro­va­zio­ne del­la leg­ge che intro­du­ce il rea­to di tor­tu­ra, che Fede­li all’I­stru­zio­ne al posto di Gian­ni­ni sia un modo indi­ret­to per cor­reg­ge­re la cosid­det­ta buo­na scuo­la e ren­der­la alme­no decen­te, sen­za far per­de­re la fac­cia alla mini­stra uscente.

Ma ripiom­bia­mo subi­to nel­la real­tà e regi­stria­mo con pes­si­mi­smo e pre­oc­cu­pa­zio­ne che il gover­no Gen­ti­lo­ni espri­me una ogget­ti­va con­ti­nui­tà sul tema del lavo­ro (e con­nes­so mini­stro), su un jobs act che ha fat­to esplo­de­re l’a­bu­so dei vou­cher e dei licen­zia­men­ti disci­pli­na­ri, toglien­do sicu­rez­ze e digni­tà ai lavo­ra­to­ri. Stes­sa nega­ti­va con­ti­nui­tà dob­bia­mo regi­stra­re su un tema che ci sta par­ti­co­lar­men­te a cuo­re e che abbia­mo denun­cia­to con for­za nei mesi scor­si: quel­lo del ripu­dio del­la guer­ra e del traf­fi­co di armi ita­lia­ne ver­so l’A­ra­bia Sau­di­ta, che in Yemen con­ti­nua a pro­vo­ca­re stra­gi di civi­li, nel­l’in­dif­fe­ren­za del­le Nazio­ni Unite.

A que­sto pro­po­si­to, per il suo ruo­lo attua­le e per la sua sto­ria, invi­tia­mo la pre­si­den­te Bol­dri­ni ad una vigi­lan­za atti­va e dia­let­ti­ca su que­sto tema col nuo­vo (si fa per dire) gover­no.

La nostra, dun­que, sarà un’op­po­si­zio­ne intran­si­gen­te, di meri­to, incal­zan­te e ruvi­da per denun­cia­re tut­te le con­trad­di­zio­ni del gover­no del Gat­to­par­do, ma non sbra­ca­ta e popu­li­sta. Un’op­po­si­zio­ne duris­si­ma ma lea­le alle isti­tu­zio­ni e repub­bli­ca­na, nel sol­co di quei valo­ri del­la Costi­tu­zio­ne che abbia­mo dife­so nel­lo sto­ri­co e recen­te pas­sag­gio refe­ren­da­rio. Que­sto l’ap­proc­cio che carat­te­riz­ze­rà l’a­zio­ne poli­ti­ca di Pos­si­bi­le nei pros­si­mi gior­ni e mesi pri­ma del ritor­no alle urne. Con­tra­ste­re­mo la ridu­zio­ne e lo svi­li­men­to del­le emer­gen­ze socia­li (pover­tà e dise­gua­glian­ze) a mero sfon­do sce­no­gra­fi­co di un dibat­ti­to poli­ti­co tut­to incen­tra­to sul­la leg­ge elet­to­ra­le. Chie­de­re­mo la cor­re­zio­ne del­le peg­gio­ri leg­gi ren­zia­ne e l’ap­pro­va­zio­ne del­le incom­piu­te, come la leg­ge con­tro l’o­mo­fo­bia, la leg­ge sul testa­men­to bio­lo­gi­co, la leg­ge sul­la cit­ta­di­nan­za iure soli e quel­la sul­la lega­liz­za­zio­ne del­la can­na­bis.

Cer­to, la com­po­si­zio­ne del nuo­vo ese­cu­ti­vo rical­ca trop­po da vici­no quel­la del vec­chio, anzi ne rap­pre­sen­ta il pro­lun­ga­men­to, postic­cio e piut­to­sto imba­raz­zan­te. Sì, per­ché vede­re sor­ri­den­ti scam­pa­nel­la­re e giu­ra­re gli auto­ri mora­li e mate­ria­li del­la ten­ta­ta e fal­li­ta mano­mis­sio­ne del­la Costi­tu­zio­ne, piut­to­sto che fare un digni­to­so pas­so indie­tro, ci lascia inter­det­ti e pre­oc­cu­pa­ti. Inter­det­ti, per­ché è dif­fi­ci­le imma­gi­na­re gli stes­si mano­mis­so­ri di ieri, oggi novel­li costrut­to­ri di pace e rico­stru­zio­ne poli­ti­ca. Pre­oc­cu­pa­ti, per­ché que­sta nuo­va (si fa per dire) com­pa­gi­ne gover­na­ti­va, appa­re come un eser­ci­zio smac­ca­to di pote­re per il pote­re, al ser­vi­zio di una rivin­ci­ta per­so­na­li­sti­ca già minac­cia­ta sul­la pel­le di popo­lo e isti­tu­zio­ni. Infi­ne il nostro impe­gno, in linea con la Costi­tu­zio­ne, per appro­va­re un siste­ma elet­to­ra­le che dia rap­pre­sen­tan­za ai cit­ta­di­ni e rispet­ti il loro voto, dopo il disa­stro del per­cor­so di rifor­me. Chie­dia­mo al nuo­vo ese­cu­ti­vo di con­sen­ti­re al Par­la­men­to di svol­ge­re una discus­sio­ne com­piu­ta sul­l’ar­go­men­to. Dun­que, oppo­si­zio­ne rigo­ro­sa, intran­si­gen­te ma repub­bli­ca­na e sem­pre lea­le alla Costi­tu­zio­ne, in atte­sa che si con­su­mi l’ul­ti­mo atto di que­sta legislatura.

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