Come annunciato nei giorni scorsi abbiamo presentato un’interrogazione urgente al ministro Calenda sul caso dell’assegnazione dell’incarico alla Boston Consulting Group per realizzare la Strategia Energetica Nazionale (Sen). Come anticipato dalla stampa, la Boston Consulting Group (BCG) è un network mondiale che opera nella consulenza in vari campi tra i quali energia e conta tra i suoi clienti società come l’Eni. La consulenza dovrebbe ricadere sulle casse di Terna e Snam.
Se la notizia fosse confermata, non si capirebbe perché il Ministero abbia deciso di non avvalersi delle competenze di enti pubblici quali l’Enea, il Gse, Rse o dello studio del tavolo sulla decarbonizzazione che ha lavorato presso la Presidenza del Consiglio negli ultimi mesi per l’aggiornamento della Sen. A ciò si aggiunge il profilarsi di un vistoso conflitto di interessi che riguarderebbe il capo della segreteria tecnica del ministro, proveniente proprio dalla BCG.
E’ evidente che, in tempi di spending review e di continui tagli, è assolutamente fuori luogo gravare i bilanci con una consulenza come quella in questione, né sono chiari i motivi che hanno condotto a questa decisione, visto che in Italia ci sarebbero enti e agenzie, quali appunto l’Enea o la Gse che sarebbero in grado di lavorare sulla stesura Strategia energetica nazionale con competenza e senza spreco di risorse pubbliche.
In più non sono chiari nemmeno i criteri di selezione, e gli eventuali costi, che hanno portato il Mise alla scelta del Boston Consulting Group.
Per questo chiediamo al Ministro di chiarire subito la veridicità della notizia e se non ritenga opportuno e urgente precisare le motivazioni di questa scelta e rendere immediatamente pubblici i criteri e i costi che hanno condotto all’affidamento per l’aggiornamento della Strategia energetica nazionale alla stessa Boston Consulting Group.
Se tutto ciò fosse confermato chiediamo a Calenda di avviare immediatamente un’ampia consultazione degli stakeholders per arrivare alla definizione di una nuova Sen in linea con i targets europei più avanzati e in grado di rispondere alla sfide stabilite dagli Accordi di Parigi per contrastare i cambiamenti climatici.
Giuseppe Civati