Noccioline, esattamente. E un gelato. Perché le noccioline fanno pensare alle scimmie, e allora scaricare i migranti africani sulla spiaggia con solo delle noccioline potrebbe far pensare che Matteo Salvini sia razzista. E invece no: noccioline e gelato. A chi non piace il gelato? Piace a tutti, in effetti. Tutti lo apprezzano, anche le scimmie. Un gesto di umanità, insomma.
Sono queste le parole pronunciate da Matteo Salvini e andate in onda ieri, a Radio 24, durante “La Zanzara” di Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Appurato che le dichiarazioni di Matteo Salvini sono dichiarazioni razziste, possiamo proseguire con le dichiarazioni che dovrebbero essere intelligenti, cioè le misure proposte per gestire i flussi migratori.
«Con gli immigrati che arrivano in Italia è in corso una sostituzione etnica vera e propria», dice Salvini.
Gli ricordiamo un po’ di dati e fatti, allora:
- I migranti sbarcati sulle nostre coste nel 2016 sono 181.436 e sono pari allo allo 0,29% della popolazione italiana, pari a 60.656.000 persone.
- I richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale ospiti del nostro sistema di accoglienza erano, il 31 dicembre 2016, 176.554, pari allo 0,29% della popolazione italiana.
- Gli stranieri presenti in Italia il primo gennaio 2016 erano 5 milioni e 54mila, pari all’8,3% della popolazione (ci sono poi gli irregolari, che rappresentano un fascia assolutamente minoritaria dell’intera presenza di cittadini stranieri).
- La popolazione straniera in Italia è sostanzialmente stabile dal 2014, e potremmo far notare che tra il 2002 e il 2011 è stato al governo sempre il partito di cui è segretario Salvini, tranne che per una parentesi di due anni tra il 2006 e il 2008. Addirittura, tra il 2008 e il 2011 il ministro dell’Interno fu Roberto Maroni, della Lega Nord.
- I permessi di soggiorno che si sono tramutati in presenze a fine anno sono ai minimi dal 2007. E sapete quando furono ai massimi? Vi aiuto: tra il 2009 e il 2011, con Maroni al ministero dell’Interno.
Insomma, stando al ragionamento di Salvini, il suo stesso partito sarebbe responsabile di un processo di sostituzione etnica che galoppava a una velocità esageratamente maggiore rispetto all’attuale, che procede al vorticoso ritmo dello 0,29% all’anno. Una sostituzione etnica che fa ridere tutti, anche le scimmie.
Andiamo avanti. «Bisogna salvare chiunque in mezzo al mare, ma poi riportarlo indietro. Bisogna scaricarli sulle spiagge, con una bella pacca sulla spalla, un sacchetto di noccioline e un gelato». Questa cosa — al di là del trasudante razzismo — non si può fare. E’ contraria al diritto internazionale, che prevede il divieto di respingimenti collettivi. Matteo Salvini dovrebbe saperlo bene, dato che l’Italia è stata condannata all’unanimità dalla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. I fatti alla base della condanna si sono verificati nel 2009. Chi era ministro dell’Interno? Roberto Maroni, compagno di partito di Salvini.
Infine, Salvini attacca la proposta di organizzare un’accoglienza diffusa su tutto il territorio italiano, individuando delle quote di richiedenti asilo e rifugiati (i 176mila di cui sopra) da assegnare a ciascun comune. Riprendendo le percentuali di cui abbiamo già parlato, sarebbero 0,29 persone per ogni 100 residenti. «Ma come ti permetti di imporre? Non possiamo ospitare tutta l’Africa in Italia», dice Salvini. Le proporzioni, invece, sono ridicole (fanno ridere le scimmie, ancora), ma se a Salvini non va bene non possiamo che dedurre che sia favorevole a concentrare molti cittadini stranieri in poche strutture, come quella di Cona. Se a Salvini piace la struttura di Cona, piace alimentare la percezione di insicurezza, piace finanziare lautamente gestori spregiudicati, piace far vivere le persone in condizioni indegne — se gli piace tutto questo, lo dica. O stia zitto.
Avremmo potuto — e sarebbe stato molto più semplice — prendercela direttamente con Matteo Salvini e con le sue dichiarazioni razziste, e ne avremmo tutte le ragioni. Ma preferiamo rispondere stando alle “soluzioni che non sono soluzioni” che propone, come già in passato.
Le fonti dei dati sono ISTAT e Ministero dell’Interno.