Leggo quotidiani appelli alla definizione di un percorso politico per la sinistra, come se si ripartisse sempre da zero.
In un sistema politico folle dove tutto si esaurisce e si confonde, non c’è solo bisogno di indicare un’urgenza, ma di pensare seriamente a quale organizzazione possa interpretarla e quali obiettivi devono ispirarla. Insomma non è il se, ma il come.
È necessario individuare un metodo, per dare struttura culturale, politica e organizzativa a questo impegno.
Ci vogliono competenze (e la ricerca delle competenze, come nella “cerca delle noci” manzoniana), luoghi in cui discuterne, momenti di verifica e di valutazione democratica.
Passare dall’annuncio alla proposta, insomma. Sedersi attorno a un tavolo (reale o virtuale) e decidere come ridare dignità al lavoro (verso i referendum e oltre), come contrastare le fortissime disuguaglianze che bloccano il Paese, come rilanciare l’istruzione e la cultura (un indizio: non certo coi voucher), come ripensare al nostro sviluppo #primadeldiluvio.
Non un piccolo tavolo, in una stanzetta fumosa, intorno al quale riunire le anime della sinistra. Ma cento, mille tavoli a cui speriamo di continuare ad aggiungere posti, attorno a cui riunire chiunque abbia in animo di mettere a disposizione le sue competenze e il suo entusiasmo al servizio della Repubblica.
Possibile dirà la propria il 28 gennaio a Parma, rilanciando strumenti già adottati, come il comitato scientifico, la piattaforma, i focus sui punti del progetto, il nostro tour costituente che riprende, dopo la campagna referendaria, per affrontare #nelmerito anche la prossima, i comitati attivi su tutto il territorio nazionale (e dove non ce ne sono, ne apriranno di nuovi).
Non la conventicola di un gruppo di iniziati, insomma, ma la proposta di un viaggio da fare insieme.
Noi non vediamo l’ora di partire, e voi?