Apprendiamo che l’ex-premier andrà in California a studiare il fotovoltaico: gli auguriamo buon viaggio e gliene proponiamo uno a ritroso in ciò che è stato fatto in questi anni, all’insegna del motto «nemo propheta» ma all’incontrario.
Sì, perché in questi anni è successo qualcosa, durante gli ultimi governi, a cominciare dal suo (che prosegue, se è vero che i ministri sono gli stessi). Anzi, più precisamente non è successo qualcosa.
Perché gli stessi governi (lo stesso governo) hanno trascurato le eccellenze tecnologiche che da anni resistono in Italia malgrado le bordate avviate dal Berlusconi che non ha inteso ‘rottamare’, presentandosi al settore con lo «spalmaincentivi» e rendendo quindi più precari (un aggettivo che ritorna dappertutto) tutti gli investimenti nel settore, anche per via della sua retroattività.
Gli stessi governi (lo stesso governo) che non hanno mai ascoltato le associazioni di categoria italiane che raggruppano aziende quasi eroiche che sono state decimate negli ultimi quattro anni, nemmeno per ripristinare l’extra-incentivo sul fotovoltaico in sostituzione dell’eternit.
Gli stessi governi (lo stesso governo) che continuano a finanziare sotto banco le fossili (con il regalo sulle concessioni che ha tolto persino, nei fatti, l’obbligo di smantellamento delle piattaforme e la messa in sicurezza dei luoghi, generosamente affidata alle prossime generazioni), senza intervenire come richiesto da più parti nella razionalizzazione e ‘moralizzazione’ degli incentivi, senza modificare la legislazione sulle royalties più basse del mondo, senza aprire un sano conflitto con chi gode di posizioni di rendita finora considerate intoccabili.
Gli stessi governi (lo stesso governo) che ci hanno messo una vita a sbloccare il settore del biometano (e stiamo ancora aspettando) e che hanno ritardato l’entrata in vigore dei decreti di attuazione in ogni ambito del settore, che ha perso tempo prezioso per dare una scossa di energia rinnovabile al nostro Paese, affidandosi all’inerzia di un ministero senza talento e senza prospettiva.
Gli stessi governi (lo stesso governo) che non ha fatto nulla per accelerare sul versante dell’autoproduzione, nonostante le proposte chiare di Legambiente, i millemila convegni, le trasformazioni che ormai tutto il mondo più avanzato affronta con coraggio e determinazione.
Gli stessi governi (lo stesso governo) che non hanno mai parlato al mondo diffuso delle comunità energetiche per affidarsi esclusivamente ai «potenti», optando per soluzioni privatistiche come in occasione dell’affidamento della strategia energetica a Boston Consulting, quando tutti i Paesi hanno optato per forme aperte e partecipate, frutto di un dibattito pubblico e non di una consulenza di ambito confindustriale.
Gli stessi governi (lo stesso governo) che non ha ascoltato nemmeno le critiche (a posteriori) di chi come Ermete Realacci si è sempre dimostrato fedelissimo e che, perdendo tempo, ha proiettato i ritardi anche sui prossimi anni.
Ecco, andare in California è un’ottima intuizione. Purché si lasci libera l’Italia di adottare politiche totalmente diverse da quelle del suo governo (questo governo).