Una giustizia che va tutta a destra

Il ministero della Giustizia ha precarizzato i magistrati onorari, pentendosene solo dopo la sollevazione generale delle Procure della Repubblica, vuole togliere il diritto di appello ai richiedenti asilo, si disinteressa della Convenzione di Ginevra sui rifugiati: la barra è fissa verso destra.

In que­ste ore, alla Came­ra, stia­mo discu­ten­do le mozio­ni con­cer­nen­ti ini­zia­ti­ve vol­te ad age­vo­la­re il tra­sfe­ri­men­to di dete­nu­ti stra­nie­ri nei Pae­si d’o­ri­gi­ne per l’e­se­cu­zio­ne del­la pena. Il Gover­no — tra­mi­te il sot­to­se­gre­ta­rio Miglio­re, del Mini­ste­ro del­la Giu­sti­zia — si è det­to con­tra­rio al dispo­si­ti­vo del­la nostra mozio­ne cir­ca la “pos­si­bi­li­tà di vin­co­la­re la con­clu­sio­ne degli accor­di bila­te­ra­li futu­ri, vol­ti ad age­vo­la­re il tra­sfe­ri­men­to dei dete­nu­ti stra­nie­ri e il con­trol­lo dei flus­si migra­to­ri, alla ade­sio­ne dei Pae­si con­traen­ti alla Con­ven­zio­ne di Gine­vra del 1951 e, con rife­ri­men­to agli accor­di già in esse­re, ad assu­me­re ini­zia­ti­ve affin­ché i Pae­si con i qua­li tali accor­di sono sta­ti con­clu­si, ove non abbia­mo ade­ri­to alla sud­det­ta Con­ven­zio­ne di Gine­vra, si atti­vi­no in tal senso”.

È una con­tra­rie­tà che lascia inter­det­ti se si pen­sa che la Con­ven­zio­ne di Gine­vra è quel­la sul­la pro­te­zio­ne dei rifu­gia­ti e l’art. 10 del­la nostra Costi­tu­zio­ne san­ci­sce il dirit­to di asi­lo per colo­ro che pro­ven­ga­no da pae­si in cui non è garan­ti­to l’ef­fet­ti­vo eser­ci­zio del­le liber­tà demo­cra­ti­che.

E pro­prio oggi il Mini­stro del­la Giu­sti­zia Orlan­do si can­di­da alla segre­te­ria del PD per spo­sta­re a sini­stra l’as­se poli­ti­co del par­ti­to. Lo stes­so Orlan­do che ha pre­ca­riz­za­to i magi­stra­ti ono­ra­ri, pen­ten­do­se­ne solo dopo la sol­le­va­zio­ne gene­ra­le del­le Pro­cu­re del­la Repub­bli­ca, lo stes­so Orlan­do che — in accor­do con Min­ni­ti — vuo­le toglie­re il dirit­to di appel­lo ai richie­den­ti asi­lo. A sini­stra, si fa per dire. A sini­stra, per scher­zo: ma a noi non vie­ne da ridere.

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