Mille partecipanti, che per tre giorni si sono trovati a Roma in quasi sessanta ore di discussione su oltre duecento contributi, per parlare di #cosedifuturo, di idee, proposte e progetti per un programma di governo per un’Italia Possibile: dall’economia alle migrazioni, dalla partecipazione all’ambiente, dall’energia alla cultura, dalla sanità ai diritti, dalla giustizia alla scuola, dalla cultura alla laicità, solo proposte concrete, reali, attuabili.
Questa è stata la Costituente delle idee, conclusasi solo ieri al centro congressi Roma Eventi. Un’esplosione di vitalità ed energia che vogliamo sia il segnale di (ri)partenza per un nuovo cammino della sinistra, che vogliamo fare assieme a quanti hanno dimostrato di voler andare nella nostra stessa direzione, partecipando alla tre giorni capitolina.
Perché la Costituente, con il suo bagaglio di contenuti, era ed è a disposizione di tutti, così come lo sarà ciò che le seguirà.
Il cammino che abbiamo davanti, infatti, è solo all’inizio, ed è per questo che sin da oggi i nostri comitati si trasformeranno in quelle che abbiamo voluto chiamare “palestre”: luoghi dove vedersi ogni settimana per tenere allenati i muscoli della partecipazione e del dibattito concreto su questioni reali, proseguendo e sviluppando il lavoro fatto questo weekend a Roma e quanto periodicamente continueremo a fare a livello nazionale.
Nessuno vi chiederà la tessera, di questa palestra, ma a chi come noi crede che un’Italia laica, lungimirante, coraggiosa, femminista esista già proponiamo di lavorare assieme a noi per rappresentarla. A chi sogna un Paese legale, competente, verde, libero, progressivo, che assomigli sempre più a quello che già vede nel buon lavoro di tanti attorno a lui, proponiamo di aiutarci a rendere quel lavoro patrimonio comune di tutti.
La marcia verso un’Italia possibile è ancora lunga, ma ormai è cominciata, indipendentemente da una data del voto, da una legge elettorale e dalle scelte di campo sempre più legate ai capricci di una classe dirigente autoreferenziale e interessata solo a sé stessa e alla sua permanenza al potere.
La nostra strada guarda da un’altra parte, e guarda più in là.
E ora che abbiamo imparato a camminare, ci è venuta voglia di correre.