Il Tribunale di Firenze ha ritenuto legittime ben due richieste di due coppie di papà per il riconoscimento dell’adozione dei loro figli pronunciata da corti straniere. In un caso è una coppia italiana residente in Gran Bretagna a farne richiesta, nel secondo una coppia mista che vive a New York in cui uno dei due è di nazionalità italiana. Due sentenze importanti perché per la prima volta si riconosce a due uomini l’adozione di figli nati esternamente alla coppia superando la situazione finora riscontrata di sola adozione del figlio non biologico da parte del genitore sociale (la famosa stepchild adoption stralciata della legge sulle unioni civili ma già riconosciuta in diversi casi dalla giurisprudenza nazionale).
In questi anni, la magistratura e i tribunali, con sentenze potentissime e dal grande valore civile, hanno superato i balbettii, le insicurezze, le indecisioni, le paure e i meri calcoli di consenso elettorale che attanagliavano – e attanagliano — il Parlamento, dimostrando come la grande assente dal panorama politico nazionale sia la politica, quella vera, e la volontà di chi è chiamato a legiferare di produrre norme giuridiche al passo coi tempi e con le realtà più avanzate in Europa e nel mondo. La legge sulle unioni civili, ad esempio, ha sacrificato i più deboli, i bambini e le bambine figli e figlie di coppie omosessuali che hanno nella realtà due genitori e che lo stato non riconosce come tali. Esattamente il contrario di quanto oggi ha dichiarato il Tribunale di Firenze rinforzando l’idea che non ci siano barriere giuridiche al riconoscimento delle famiglie omogenitoriali.
“Due sentenze storiche” affermano le associazioni LGBT; inoltre si ribadisce quello che Famiglie Arcobaleno afferma da sempre: la relazione genitore-figlio prescinde dal fatto biologico e si basa su quella che possiamo chiamare responsabilità genitoriale e che mette insieme amore, cura, responsabilità e doveri. Come si legge negli atti della sentenza della coppia residente in Gran Bretagna: “si tratta di una vera e propria famiglia, di un rapporto di filiazione in piena regola e come tale va pienamente tutelato” e i due gemelli sono considerati “minori che vivono in una famiglia stabile, hanno relazioni parentali e amicali assolutamente positive, svolgono tutte le attività proprie della loro età “.
Appare evidente come sia necessario un intervento del Parlamento per rivedere il diritto di famiglia e la normativa sulle adozioni per renderla conforme alla complessità sociale che incontriamo nella quotidianità. Non si può pensare che esistano famiglie di serie A e di serie B, tanto meno si può restare in una situazione totalmente discrezionale in quanto affidata alla decisione dei giudici; decisioni che possono variare da corte a corte.
Quello che serve è una legge che metta al centro il principio della responsabilità genitoriale che non supera solo il rapporto biologico ma che va anche oltre il legame giuridico che può o meno esistere tra i genitori, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere e dalla tipologia di istituto che li unisce, o meno.
Su questo tema abbiamo aperto un fronte di lavoro con Famiglie Arcobaleno e altre realtà LGBT già a partire dalla Costituente delle Idee di Roma e continueremo a perfezionare una proposta legislativa che possa finalmente chiarire la situazione di tutte quelle famiglie e genitorialità che al momento la politica ha scelto di mettere da parte e che noi riteniamo abbiano la stessa dignità di tutte quelle già riconosciute dalla legge.