Telefono giallo

Nicola Zingaretti, dall'alto della guida della Regione Lazio, oggi pomeriggio deve avere sbagliato a schiacciare qualche tasto e così l'sms che avrebbe dovuto essere per il suo segretario di partito è stato scambiato per un comunicato stampa

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Nico­la Zin­ga­ret­ti, dal­l’al­to del­la gui­da del­la Regio­ne Lazio, oggi pome­rig­gio deve ave­re sba­glia­to a schiac­cia­re qual­che tasto e così l’sms che avreb­be dovu­to esse­re per il suo segre­ta­rio di par­ti­to è sta­to scam­bia­to per un comu­ni­ca­to stam­pa:

«Roma non è un ring, non si sta gio­can­do nes­su­na par­ti­ta poli­ti­ca. Sal­via­mo la Capi­ta­le dai rifiu­ti a comin­cia­re dal dire la veri­tà: Roma ha biso­gno di impian­ti. Noi voglia­mo dare una mano al Cam­pi­do­glio come abbia­mo sem­pre fat­to. Al Comu­ne abbia­mo chie­sto come e dove vuo­le fare i nuo­vi impianti».

E in fon­do ha ragio­ne, Zin­ga­ret­ti: la pri­ma puli­zia urgen­te di cui ha biso­gno la cit­tà è quel­la dei com­por­ta­men­ti poli­ti­ci chiu­den­do in un cas­so­net­to le pro­vo­ca­zio­ni, gli #spec­chio­ri­fles­so e tut­ta la cacia­ra che ormai anche sul­le pagi­ne di cro­na­ca del­la stam­pa sem­bra esse­re diven­ta­ta solo un fasti­dio­so rumo­re di fondo.

Ha ragio­ne Zin­ga­ret­ti a pre­ten­de­re che non si usi la cit­tà come luo­go di fra­cas­so elet­to­ra­le e nem­me­no come are­na di pate­ti­che mes­sin­sce­na. Quin­di fac­cia una buo­na azio­ne, il pre­si­den­te del­la regio­ne, e scri­va a Mat­teo Ren­zi che l’i­dea degli spaz­zi­ni tut­ti in gial­lo (dopo que­gli altri che sfi­la­va­no in blu) che spaz­za­no rifiu­ti per tro­va­re un po’ di con­sen­so nel per­co­la­to è una pes­si­ma idea. Dica al suo segre­ta­rio che un par­ti­to al gover­no può anche gover­na­re, oltre che scimmiottare.

Insom­ma, man­di il mes­sag­gio al desti­na­ta­rio giu­sto.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.