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Venezia, Barcellona, Berlino, Parigi nell’epoca del turismo globale
Venezia, Sala San Leonardo, Cannaregio
Sabato 17 giugno dalle ore 16 sino alle 19
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=“1/2”][vc_btn title=“Partecipa all’evento Facebook” color=“blue” align=“center” i_icon_fontawesome=“fa fa-calendar-check‑o” css_animation=“fadeInLeft” add_icon=“true” link=“url:https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fevents%2F1878373685757154|||”][/vc_column][vc_column width=“1/2”][vc_btn title=“Contribuisci all’evento” color=“juicy-pink” align=“center” i_icon_fontawesome=“fa fa-eur” css_animation=“fadeInRight” add_icon=“true” link=“url:%23dona|||”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Venezia viene visitata in un anno da un numero molto alto di persone. Si stima che nel corso dell’anno i visitatori vadano dai 25 ai 30 milioni (somma delle visite in tutte le giornate), di cui circa 9 milioni turisti e 16–21 milioni escursionisti. Questa massa di visitatori invade una città di dimensioni modeste: la città d’acqua conta una popolazione residente di meno di 60mila di persone e quindi una presenza di turisti (pernottanti in alberghi, appartamenti e B&B e escursionisti) superiore al numero degli abitanti residenti.
Questo deteriora la vita della città, eleva i costi degli alloggi, fa chiudere i negozi di vicinato, impoverisce i servizi per i residenti e sempre di più abbassa la qualità delle offerte di lavoro.
Nell’iniziativa di Possibile che si svolgerà a Venezia il prossimo 17 giugno intendiamo presentare l’idea della Venezia che abbiamo a cuore, dove il vivere in città possa essere meglio del vivere nelle periferie o nelle new town, dove la città sia un bene comune ai suoi residenti e ai suoi ospiti per studio o lavoro, dove i beni culturali e ambientali siano fautori di lavoro, di mestieri, di professionalità, di eccellenze.
Sentiamo necessario un nuovo progetto urbano per il XXI secolo. Non vi è futuro se lavoro e ambiente vanno in contrapposizione, questo vale per la portualità che muore se continua a violentare l’ambiente naturale, per la chimica che deve liberarsi dall’ossessione di sfruttare all’infinito le risorse fossili e attuare una riconversione green, vale ancora di più per il turismo che può crescere in qualità invece che in quantità entrando in sintonia con il delicatissimo ecotono (l’ambiente di transizione tra due ecosistemi) della città lagunare fondato su una secolare convivenza tra ambiente naturale e attività umana.
Un tassello di questo progetto è quello che presenteremo il 17 giugno, insieme ad una ricca rete di associazioni, comitati, operatori culturali, ricercatori e docenti, discutendo di diritto alla città e confrontando le nostre proposte per il nuovo progetto urbano con situazioni e azioni in atto in altre città europee.
Per la parte che riguarda Venezia chiediamo di stabilire una soglia massima di ricettività turistica, di pianificare, verificare e gestire i flussi pur nel rispetto dei diritti di tutti i visitatori, garantendo a tutti la libertà di accesso. L’esatto opposto delle proposte fatte e smentite a giorni alterni dal Sindaco Brugnaro sui “tornelli” e i i biglietti di ingresso per la Piazza San Marco e, chissà, domani magari anche per la Basilica.
E insieme una nuova politica abitativa capace di contendere il terreno al turismo. E interventi straordinari finalizzati a arricchire qualitativamente le offerte di lavoro poiché nulla si salva se le possibilità di lavoro si fermano nei settori della ristorazione e del turismo.
Insieme alla nostra eurodeputata Elly Schlein abbiamo invitato Janet Sanz, assessora all’urbanistica, ecologia e mobilità della città di Barcellona, di Antonio Paolo Russo, docente all’università di Terragona, di Caterina Borelli, antropologa “pendolare” tra Venezia e Barcellona, della ricercatrice veneziana Roberta Bartoloni, di Giuseppe Tattara, e Jan van der Borg, docenti a Cà Foscari, di Johannes Novy, di Berlino, che ci fornirà un quadro sulla dimensione turistica della gentrificazione a Berlino. e di Sebastien Jacquot che ci informerebbe sulla medesima problematica a Parigi.E ci confronteremo con Anna Messinis (Sinistra Italiana, vice presidente della Municipalità di Venezia), Chiara Buratti (Assemblea Sociale per la Casa), Paolo Lanapoppi (Italia Nostra), Emanuele De Carlo (Reset), Marco Gasparinetti (gruppo 25 Aprile), Silvia Regonelli (gruppo “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”). Ambiente Venezia parteciperà all’iniziativa con un banchetto informativo sul referendum popolare sulla presenza delle grandi navi nella Laguna di Venezia.
Pier Paolo Scelsi, portavoce comitato Possibile Venezia Mestre
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