[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1496921440526{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Senza i 5 stelle, che si sono (temporaneamente?) sganciati dal patto del Nazareno allargato a Grillo e Salvini, l’ultima votazione ha avuto 148 voti di differenza a favore della maggioranza.
Nel voto incriminato, nella schermata del palese (lanciato per errore), i voti favorevoli — contro la maggioranza — erano 150. Altri colleghi avrebbero dovuto votare, si intende, perché la votazione è stata subito bloccata.
Gli schieramenti fotografati da quel voto erano coerenti con le dichiarazioni di voto: a favore 5 stelle, contrari Pd e Fi.
Nel voto segreto — sulla stessa votazione — i favorevoli da 150 sono diventati 270. Quindi sono circa un centinaio i voti che si sono aggiunti, che possono provenire solo da Pd e Fi, da chi cioè aveva dichiarato di votare No, che ha cambiato il proprio voto facendolo diventare favorevole e ribaltando il risultato.
Quindi se si cercano i franchi tiratori, nella legislatura iniziata con i 101, bisognerebbe cercarli all’interno della maggioranza, oceanica alla Camera, senza dare la colpa ad altri.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]