[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1500637265240{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Le ultime settimane sono state molto importanti per il nostro partito: dopo anni di impegno e di lavoro quasi sempre controcorrente inizia infatti finalmente a venire riconosciuta la bontà delle nostre posizioni, e il nostro sforzo per costruire una proposta generosa e autonoma dall’attuale schema politico inizia a dare i suoi frutti, come si è visto nella mattinata di chiusura del nostro Politicamp di Reggio Emilia.
Lo stesso dobbiamo continuare a fare nei mesi che verranno.
Insistiamo nel sottolineare posizioni che sono comuni e quasi sovrapponibili, e lavoriamo per appianare le differenze, rifiutandoci di usarle per alimentare la critica fra di noi. Evitiamo di fermarci alle biografie che ognuno si porta dietro e non accontentiamoci delle simpatie che tutti abbiamo, come elettori e militanti; coltiviamo l’unità perché nessuno dei già pochi che vanno a votare ci capirebbe, se ci schierassimo su fronti opposti in due liste divise, inevitabilmente destinate a parlarsi addosso per tutta la campagna elettorale.
Diffidiamo di resoconti che pretendono di raccontare versioni diverse da quelle che ogni giorno ripetiamo e che chiunque può verificare in ciò che scriviamo e diciamo da sempre, in modo sincero e trasparente.
Diffidiamo anche di chi mira a dividere e a distruggere, di chi all’esigenza di unità risponde alimentando la polemica, creando camarille e piccole logge del dissenso.
Il lavoro che stiamo cercando di fare, a partire dall’elaborazione dei contenuti e di un Manifesto per un programma di governo del Paese, è aperto a tutti, e a tutti chiediamo di fare lo stesso, in trasparenza, senza tatticismi e con generosità.
Superiamo i soggetti dentro ad altri soggetti come fossero scatole cinesi, mettiamoci la faccia come Possibile, offriamo il nostro contributo e al tempo stesso decretiamo la fine delle iniziative di parte, sottraiamoci dalle compartimentazioni più o meno striscianti: non è più tempo di mandarsi messaggi da una platea all’altra ma dobbiamo chiedere sempre di discutere tutti insieme, sulle cose da fare e non sui nomi o sulle sigle, e solo a questa condizione. Attiviamoci anche localmente, parlando con tutti, coinvolgendo i soggetti anche civici, seguendo questo schema in modo rigoroso e non prestandoci a nessuna operazione che non abbia come finalità la costruzione di una lista unitaria.
Non esiste un piano B, la lista unica è la sola risposta: impegniamoci perché si avveri.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]