Sicilia, Possibile: “Sostegno a Navarra per sinistra unita, no alleanza con Alfano”

Pos­si­bi­le, il par­ti­to gui­da­to da Pip­po Civa­ti, annun­cia il soste­gno al pro­get­to per la can­di­da­tu­ra di Otta­vio Navar­ra alle Regio­na­li in Sici­lia, in nome di un cam­mi­no uni­ta­rio a sini­stra. È quan­to han­no reso noto i comi­ta­ti di Pos­si­bi­le in Sici­lia, al ter­mi­ne dell’ultima riu­nio­ne di coor­di­na­men­to regio­na­le, svol­ta a Palermo.

“C’è l’assoluta neces­si­tà — spie­ga una nota di Pos­si­bi­le — di met­ter­si al lavo­ro per la costru­zio­ne di un pro­get­to poli­ti­co com­ple­ta­men­te alter­na­ti­vo ed estra­neo al siste­ma di pote­re esi­sten­te e carat­te­riz­za­to da due ele­men­ti chia­ve: abbat­ti­men­to del­le disu­gua­glian­ze eco­no­mi­che e socia­li e tute­la dei dirit­ti fon­da­men­ta­li e dei beni comu­ni. Sce­glia­mo una­ni­me­men­te di soste­ne­re il per­cor­so che si sta aggre­gan­do attor­no alla figu­ra di Otta­vio Navar­ra con l’obiettivo di dare rap­pre­sen­tan­za e stru­men­ti alla lot­ta con­tro que­ste ingiu­sti­zie. Peral­tro, si apprez­za par­ti­co­lar­men­te che lo stes­so Navar­ra si sia pre­oc­cu­pa­to di chia­ri­re che la pro­pria dispo­ni­bi­li­tà alla can­di­da­tu­ra rima­ne con­di­zio­na­ta alla mas­si­ma inclu­si­vi­tà, con­di­vi­sio­ne e uni­ta­rie­tà pos­si­bi­le nel­la costru­zio­ne di que­sto polo del­la sini­stra alter­na­ti­vo all’establishment e al populismo.

“È però chia­ro — con­ti­nua la nota dei comi­ta­ti sici­lia­ni di Pos­si­bi­le — che nes­sun per­cor­so cre­di­bi­le per ripa­ra­re tali ingiu­sti­zie può esse­re intra­pre­so con le stes­se for­ze poli­ti­che che ne sono sta­te respon­sa­bi­li negli anni di (mal)governo Lom­bar­do e Cro­cet­ta. Auspi­chia­mo, inve­ce, che le altre for­ze poli­ti­che del­la sini­stra comin­ci­no a con­di­vi­de­re un per­cor­so uni­ta­rio e alter­na­ti­vo già a livel­lo regio­na­le. Ogni stra­bi­smo poli­ti­co, rispet­to al pro­ces­so di uni­fi­ca­zio­ne del­la Sini­stra su sca­la nazio­na­le, si rive­le­reb­be incom­pren­si­bi­le e, pro­ba­bil­men­te, imper­do­na­bi­le. Le ragio­ni che difen­dia­mo non pos­so­no atten­de­re oltre, soprat­tut­to qui in Sici­lia. La vera discon­ti­nui­tà non debe sta­re solo nel nome del can­di­da­to alla Pre­si­den­za del­la Regio­ne che pro­por­rà il Par­ti­to demo­cra­ti­co, ben­sì nel rom­pe­re ogni lega­me di affi­lia­zio­ne con la mede­si­ma clas­se poli­ti­ca che ha pro­dot­to i dan­ni che si voglio­no emen­da­re, con buo­na pace di ogni “fede­ra­to­re dell’impossibile” e di ogni ipo­te­si di impro­ba­bi­le “cam­po lar­go” da Alfa­no a Che Gue­va­ra. A quel­la par­te di ‘noi’, vor­rem­mo chie­de­re con De Andrè: ‘Con­ti­nue­rai a far­ti sce­glie­re o final­men­te sceglierai?’”

“Occor­re par­ti­re — con­clu­de Pos­si­bi­le — da quei dirit­ti che qui in Sici­lia ven­go­no cal­pe­sta­ti più che altro­ve. Da un lato, il dirit­to al lavo­ro, sul qua­le gra­va­no anco­ra ter­ri­bil­men­te gli intrec­ci di mafia, lavo­ro nero e pre­ca­ria­to. Dall’altro, l’accesso uni­ver­sa­le ai dirit­ti socia­li e ai beni comu­ni: l’acqua pub­bli­ca, un ambien­te salu­bre, demi­li­ta­riz­za­to ed effi­ca­ce­men­te pro­tet­to dagli incen­di che lo stan­no deva­stan­do, il pie­no godi­men­to del­la bel­lez­za del­la nostra ter­ra e del­le nostre coste, la salu­te, lo stu­dio, la ricer­ca, la cultura”.

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