Fn, Civati-Maestri: vietare marcia su Roma, viola Costituzione

“La mar­cia su Roma orga­niz­za­ta dai nazi­fa­sci­sti di For­za Nuo­va per il pros­si­mo 28 otto­bre — non a caso — non può svol­ger­si, a meno che non si accet­ti, nel disin­te­res­se com­pli­ce e nel­la inam­mis­si­bi­le equi­di­stan­za del­le isti­tu­zio­ni pre­po­ste alla tute­la del­la sicu­rez­za e del­l’or­di­ne pub­bli­co, di vio­la­re la Costi­tu­zio­ne, la leg­ge Scel­ba e la leg­ge Man­ci­no”. Lo dichia­ra­no il depu­ta­to e segre­ta­rio di Pos­si­bi­le, Pip­po Civa­ti, e il par­la­men­ta­re del­lo stes­so par­ti­to, Andrea Maestri.
“La XII dispo­si­zio­ne fina­le, non tran­si­to­ria, del­la Costi­tu­zio­ne — aggiun­go­no Civa­ti e Mae­stri — vie­ta la rior­ga­niz­za­zio­ne ‘sot­to qual­sia­si for­ma’ del disciol­to par­ti­to fasci­sta: Fn è il par­ti­to fasci­sta con­tem­po­ra­neo per i con­te­nu­ti del­la piat­ta­for­ma ‘poli­ti­ca’ e per i meto­di. La leg­ge Scel­ba spe­ci­fi­ca che si ha rior­ga­niz­za­zio­ne del disciol­to par­ti­to fasci­sta quan­do una asso­cia­zio­ne, un movi­men­to o comun­que un grup­po di per­so­ne non infe­rio­re a cin­que per­se­gue fina­li­tà anti­de­mo­cra­ti­che pro­prie del par­ti­to fasci­sta, esal­tan­do, minac­cian­do o usan­do la vio­len­za qua­le meto­do di lot­ta poli­ti­ca o pro­pu­gnan­do la sop­pres­sio­ne del­le liber­tà garan­ti­te dal­la Costi­tu­zio­ne o deni­gran­do la demo­cra­zia, le sue isti­tu­zio­ni e i valo­ri del­la Resi­sten­za, o svol­gen­do pro­pa­gan­da raz­zi­sta, ovve­ro rivol­ge la sua atti­vi­tà alla esal­ta­zio­ne di espo­nen­ti, prin­ci­pi, fat­ti e meto­di pro­pri del pre­det­to par­ti­to o com­pie mani­fe­sta­zio­ni este­rio­ri di carat­te­re fasci­sta. Sem­bra la foto­gra­fia di For­za Nuova”.
“Chie­dia­mo — con­clu­do­no Civa­ti e Mae­stri — al mini­stro del­l’In­ter­no, anche attra­ver­so Pre­fet­tu­ra e Que­stu­ra di Roma, di vie­ta­re la mar­cia e di avvia­re la pro­ce­du­ra di scio­gli­men­to di For­za Nuo­va o, in altre paro­le, di assi­cu­ra­re il rispet­to del­la Costi­tu­zio­ne e del­le leg­gi del­la Repub­bli­ca. Le isti­tu­zio­ni non devo­no rispon­de­re con timi­dez­za all’on­da neo­fa­sci­sta. Con­fi­dia­mo che il pugno duro, usa­to impro­pria­men­te con­tro i richie­den­ti asi­lo per inter­po­sta mili­zia libi­ca, sia usa­to dal mini­stro anche per con­tra­sta­re il fasci­smo mon­tan­te in Italia”.

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