“Non lasceremo quelle ragazze e quei ragazzi (ius) soli ma oggi non possiamo che svelare l’imbarazzante nudità del re: promesse tradite, ipocrisia, bieca strumentalizzazione per fini di consenso elettorale. Un pessimo inizio di campagna elettorale per il Pd”. Lo dichiarano il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati, e il parlamentare dello stesso partito, Andrea Maestri, dopo l’annuncio del capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda.
“Avevamo denunciato — aggiungono i due parlamentari — la chiara, anche se negata con parole ipocrite, volontà politica del Pd di collocare la proposta di legge sullo ius soli molto temperato su un binario morto e oggi la mancata calendarizzazione del provvedimento al Senato certifica la nostra prognosi”.
“Abbiamo sottolineato sin dall’inizio — concludono Civati e Maestri — i limiti dello ius soli temperato, che condiziona l’acquisizione dello status civitatis al lungo soggiorno dei genitori e quindi ad un requisito di reddito, come se nel 2017 un diritto potesse essere condizionato a una condizione di censo e nonostante l’eguaglianza e la non discriminazione sancite dall’art. 3 della Costituzione. E abbiamo fino all’ultimo sostenuto e incoraggiato la mobilitazione degli #italianisenzacittadinza fino a stamattina, nella piazza di Montecitorio”.