[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1505305022036{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Ci eravamo lasciati a fine luglio con la nostra adesione alla campagna #1milione di #invisibili con la promessa di continuare a mobilitarci per una rapida approvazione della nuova legge sulla cittadinanza.
Ci siamo ritrovati ieri pomeriggio con l’associazione Italiani Senza Cittadinanza in un sit-in pacifico chiedendo ai capigruppo del Senato di smetterla con i tatticismi politici su una legge che, nonostante sia nata già come compromesso al ribasso all’interno dello schema delle larghe intese, riguarda in ogni caso i diritti di tantissimi ragazze e ragazzi.
Questi ragazzi sono nati o cresciuti nel nostro (e nel loro) paese, in questo paese come tutti noi hanno hanno imparato a camminare e a leggere, hanno iniziato a lavorare, hanno frequentato la scuola — dove magari hanno letto, durante una delle poche ore di educazione civica, nell’articolo 3 della nostra Costituzione, che “tutti i Cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Sembrano non averlo letto — o esserselo dimenticato — in Senato, dove ieri durante la Conferenza dei Capigruppo è stato deciso di non inserire nel calendario dei lavori dell’aula la riforma che introdurrebbe lo Ius Culturae e lo Ius Soli temperato. Questione di numeri, pare. O forse, mancanza di volontà politica di una maggioranza di governo sempre più impegnata a rincorrere le destre e sempre più schiava di Alfano.
Non per questo smetteremo di impegnarci in quella che per noi è innanzitutto una battaglia di civiltà. Mettiamo allora a disposizione di consiglieri e amministratori un testo di mozione consiliare, già da qualche giorno presente sulla nuova piattaforma Viva, chiedendo a tutti i consiglieri comunali di proporlo nei propri comuni e augurandoci che molti altri abbiano intenzione di sostenerlo.
In questo testo chiediamo ai Consigli Comunali e ai sindaci il conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio italiano e figli di immigrati stranieri residenti, premessa di un effettivo riconoscimento, attraverso la modalità della “Civil Card”, un documento di pre-cittadinanza che certifica il profilo storico-anagrafico del titolare, registrando tutti i dati anagrafici del minore (nascita, vaccinazioni e iscrizione a scuola) e che già da tempo esiste e funziona in alcuni comuni italiani.
L’attribuzione della cittadinanza onoraria può rappresentare un prezioso contributo per un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema. Lo strumento della civil card permette inoltre di facilitare le procedure di riconoscimento della cittadinanza con la legge attualmente vigente, poiché servirà a dimostrare la residenza ininterrotta sul territorio italiano.
Chiediamo inoltre a sindaci e giunte di impegnarsi a promuovere la rapida approvazione della Legge in Senato attraverso la partecipazione nelle sedi di concertazione istituzionale cui il Comune aderisce e di esporre davanti ai municipi, come simbolo del proprio impegno, uno striscione di sostegno al milione di nostri connazionali (ancora) senza Cittadinanza che rechi la scritta “Chi cresce in Italia è italiano” fino all’approvazione della legge.
Eventuali richieste possono essere fatte all’indirizzo mail agora7lugliorepossibile@gmail.com, come anche le segnalazioni di mozioni presentate e approvate.
Marco Vassalotti[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]