II Edizione 29 nov — 01 dic 2017
Solo pochi giorni fa Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha tenuto al Parlamento europeo il discorso sullo Stato dell´Unione. Un appuntamento importante, soprattutto in un momento così difficile e complesso per la vita dell´UE. È passato poco più di un anno dalla Brexit e qualche mese dall´invocazione dell’articolo 50 da parte della Gran Bretagna. Ci troviamo ad affrontare delle sfide globali in un contesto internazionale difficile caratterizzato dalla mancanza di cooperazione su alcuni temi cruciali dei nostri tempi da parte di alcuni leader. Quando parlo di sfide, mi riferisco al cambiamento climatico, all’immigrazione, alla necessità di sradicare la povertà e diminuire le disuguaglianze, alla transizione verso uno sviluppo sostenibile per tutti.
Un anno fa abbiamo deciso di dare il via ad un percorso di Formazione sull’Unione Europea, il suo funzionamento e le opportunità che offre, e lo abbiamo fatto perché in un periodo storico in cui lo scollamento tra i cittadini dal progetto europeo è sempre più profondo, abbiamo ritenuto necessario e indispensabile offrire uno strumento che permettesse di ricucire quella distanza.
A un anno di distanza la situazione in cui versa l’Unione Europea non è certo migliorata, non abbiamo ancora abbastanza Unione in questa Europa e gli egoismi nazionali stanno impedendo sempre più l’attuazione di risposte efficaci alle crisi che stiamo vivendo. Allo stesso tempo, la medesima Unione ha assunto un ruolo sempre più rilevante nella vita dei cittadini e dei territori, con crescenti poteri normativi vincolanti per gli Stati membri, le imprese, le organizzazioni, i cittadini e con crescenti possibilità derivanti dai fondi diretti e indiretti messi a disposizione.
La verità è però che ogni scelta presa a livello UE, anche quelle vendute come “tecniche”, sono profondamente politiche. La retorica del burocrate senza volto che decide contro di noi, è completamente funzionale a coloro che vogliono che le cose rimangano come sono. Ma questa situazione ha precisi responsabili politici. E poiché la decisione politica ci ha portati qui, chiediamo diverse decisioni politiche per uscire da questa crisi.
Per queste ragioni Possibile è impegnata in una grande operazione di fact-checking sull’Unione Europea, le sue politiche, le sue dinamiche, le diverse responsabilità. In questo senso l’anno scorso abbiamo pensato di offrire agli iscritti un percorso di formazione sulle opportunità europee, e su come si declinano sui nostri territori, e anche quest’anno pensiamo sia fondamentale replicare l’esperienza fornendo quegli strumenti politici che sono pre-condizione per poter comprenderne il funzionamento della complessa macchina istituzionale.
La call è aperta agli iscritti a Possibile attivi nei comitati di tutta Italia. Gli interessati alla partecipazione al percorso di formazione dovranno inviare CV e lettera motivazionale entro e non oltre le 12.00 di venerdì 29 settembre, all’indirizzo e‑mail: formazione@possibile.com.