Migranti, Civati-Maestri: Meno sbarchi perché aumentano i morti

“La mac­chi­na mes­sa in pie­di dal mini­stro Min­ni­ti per fer­ma­re gli sbar­chi di migran­ti sta fun­zio­nan­do bene secon­do la nar­ra­zio­ne media­ti­ca: meno 21%. Un dato buo­no da riven­de­re sul mer­ca­to poli­ti­co-elet­to­ra­le, ma con effet­ti deva­stan­ti per il capi­to­lo dei dirit­ti uma­ni. Il codi­ce Min­ni­ti ha allon­ta­na­to le navi del­le Ong dal con­fi­ne del­le acque ter­ri­to­ria­li libi­che e ora ricer­ca e sal­va­tag­gio sono in mano alla ‘effi­cien­tis­si­ma’ guar­dia costie­ra tri­po­li­ta­na, dal­lo stes­so Min­ni­ti equi­pag­gia­ta e forag­gia­ta”. Lo dichia­ra­no il segre­ta­rio e depu­ta­to di Pos­si­bi­le, Pip­po Civa­ti, e il par­la­men­ta­re del­lo stes­so par­ti­to, Andrea Maestri.

“L’ul­ti­mo ‘suc­ces­so’ — attac­ca­no i due par­la­men­ta­ri di Pos­si­bi­le — è di que­sti gior­ni: un bar­co­ne con 130 migran­ti è rima­sto in mare a 20 km da Sabra­ta, alla deri­va per oltre 5 gior­ni e 100 per­so­ne sono mor­te o disper­se. Cer­to, non sono mai sbar­ca­te, ma solo per­ché inghiot­ti­te dal mare. Con il nostro que­stion time alla Came­ra abbia­mo let­to al sem­pre ‘effi­cien­tis­si­mo’ mini­stro Min­ni­ti le respon­sa­bi­li­tà poli­ti­che, che con que­sto ulti­mo epi­so­dio aumen­ta­no di nume­ro e gra­vi­tà. Vio­lan­do il dirit­to inter­na­zio­na­le del mare, è sta­to costrui­to un bloc­co di fat­to alla ricer­ca e soc­cor­so di natan­ti in dif­fi­col­tà. Vio­lan­do il dirit­to di asi­lo costi­tu­zio­na­le, la Con­ven­zio­ne di Gine­vra del 1951 sul­la pro­te­zio­ne dei rifu­gia­ti e l’art. 3 del­la Con­ven­zio­ne euro­pea dei dirit­ti del­l’uo­mo, ven­go­no attua­ti respin­gi­men­ti col­let­ti­vi di poten­zia­li richie­den­ti asi­lo ver­so pae­si come la Libia che non han­no rati­fi­ca­to tale Con­ven­zio­ne e sot­to­pon­go­no i migran­ti a restri­zio­ni di liber­tà, trat­ta­men­ti disu­ma­ni e degra­dan­ti, tor­tu­re e stupri”.

“Non si può affer­ma­re — con­clu­do­no Civa­ti e Mae­stri — di teme­re per la tenu­ta demo­cra­ti­ca del Pae­se e poi scar­di­na­re i pila­stri su cui una demo­cra­zia si reg­ge, tra cui i prin­ci­pi fon­da­men­ta­li del­la Costi­tu­zio­ne e i valo­ri più pro­fon­di del­la Repubblica”.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.