[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1509011195143{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Mentre in Parlamento la legislatura si chiude nel peggiore dei modi, con l’approvazione di una legge elettorale che obbligherà a prendere con un solo voto i candidati in due diversi collegi (uninominale e plurinominale), come abbiamo detto e ribadito in questi giorni, anche con autorevoli colleghi, a sinistra si mantiene unitariamente quel senso delle istituzioni che è l’unico vero argine al populismo, o, per meglio dire, alla demagogia.
Partendo da questo senso delle istituzioni e da un programma unitario, che sul piano dei valori costituzionali, del rapporto tra fisco e welfare, di una conversione ecologica dell’economia, di una maggiore protezione dei diritti di tutte le persone, di un rafforzamento di un’Europa che meglio risponda al circuito democratico e compia scelte più direttamente rispondenti alle indicazioni del popolo, la sinistra può offrire ai cittadini un’opzione politica che in questa legislatura si è tentato di cancellare, ma senza la quale molti rimarrebbero sostanzialmente senza scheda.
Si tratta, in realtà, dell’unica alternativa chiara a scelte di governo che nel corso degli ultimi quattro anni e mezzo si sono spostate sempre più a destra, su cui le forze politiche di sinistra devono impegnarsi sia a livello nazionale che locale, costruendo ovunque, attraverso un confronto concentrato sul merito delle questioni, piuttosto che mirato sulle presenti o passate appartenenze, utilizzate talvolta per legittimare divisioni incomprensibili ai cittadini.
Partendo dal basso, come diciamo con Civati sin dall’inizio di questa lunga legislatura (v. Appartiene al popolo. Come restituire la sovranità ai cittadini, Melampo, 2014), le persone che si riconoscono nelle forze politiche di sinistra, da Possibile a Mdp a SI, passando attraverso le numerose associazioni e realtà civiche presenti soprattutto a livello locale, hanno tutte la responsabilità di costruire insieme questo progetto al quale stiamo lavorando anche a livello nazionale.
Gli iscritti a Possibile lo hanno detto chiaramente esprimendosi in questo senso attraverso una votazione sulla piattaforma del movimento che tra i votanti ha registrato ben il 98,69% dei favorevoli a questa scelta. Ora è il momento di adoperarsi su tutti i territori in questo senso. Sempre nel merito delle scelte politiche, cioè di quelle che riguardano la comunità (la politica essendo per definizione civica).
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