[vc_row][vc_column][vc_column_text]La ruspa della strumentalizzazione è arrivata a trattare il delicatissimo tema delle molestie sessuali nel mondo dello spettacolo, e non solo, dato che non stiamo parlando d’altro che di una piccola parte di un intero sistema che riguarda le relazioni tra generi diversi.
Due giorni fa, infatti, la ruspa di Salvini pubblicava su Twitter un video che irrideva Fausto Brizzi e che, soprattutto, collegava il regista e produttore a Matteo Renzi, storpiando l’audio del suo intervento alla Leopolda del 2012: «Un super fan di Matteo Renzi, ospite fisso alla “Leopolda”».
Oggi la stessa ruspa condivide, sempre su Twitter, la lettera indirizzata da Claudia Zanella, moglie di Fausto Brizzi, con la quale prende le distanze dalle accuse rivolte al marito e, soprattutto, descrive il suo dramma, di donna e moglie: «Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. […] Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte».
Salvini condivide la lettera e con tutta l’ipocrisia di cui è capace scrive: «Una bellissima lettera di una donna forte. Io non so chi abbia ragione o torto ma queste parole mi hanno colpito». Lui, il primo che si è gettato a pesce per buttare in vacca una questione delicatissima, ora esprime solidarietà.
Ecco, davvero: non facciamo come Salvini, un pover’uomo incapace di capire la complessità e la gravità di tutta la situazione, che prescinde da un caso singolo ma che ci deve necessariamente portare a riflettere sul sottilissimo ma robustissimo filo che lega potere e rapporto tra generi diversi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]