Anche quest’anno scenderemo in piazza al fianco di tutte le associazioni nelle iniziative organizzate per il Transgender Day Of Remembrance (TDOR), che si celebra ogni anno il 20 novembre e che serve a ricordare le vittime di transfobia, a rivendicare diritti e tutele e a chiedere un intervento effettivo da parte delle Istituzioni.
Secondo il rapporto mondiale 2016 sulle vittime di violenza transfobica, il Trans Murder Monitoring project (Tmm) del Consiglio Europeo Transgender (Tgeu), in Italia sono trenta le persone trans che hanno perso la vita tra il 2008 e il 2016. Il dato più alto di tutta Europa.
È necessaria e urgente un’inversione di rotta al fine di contrastare le discriminazioni con strumenti adeguati, come l’adozione di una legge chiara contro l’omotransfobia, che tuteli le persone LGBTI dall’odio e dalle violenze. Ci impegneremo a promuovere una cultura del rispetto che parta dalle scuole e che interessi anche le Istituzioni e i media, affinché si adotti un linguaggio non discriminatorio e offensivo.
Il TDOR sarà inoltre un momento per ritrovarci a riflettere insieme sulla situazione attuale, fare il punto sui diritti acquisiti e le discriminazioni tuttora esistenti, senza dimenticare che tutto questo va ricondotto alla quotidianità. La nostra società e il nostro Paese sono ancora lontani dal raggiungimento degli standard minimi che possano permettere alle persone transessuali di essere completamente integrate in ogni ambito della vita quotidiana. Basta guardare ai dati dell’abbandono scolastico tra le persone trans o gli ostacoli per l’accesso al mondo del lavoro.
Per quanto riguarda il piano normativo, lo abbiamo ripetuto più volte: la nostra legislazione è ferma agli anni ‘80 e necessita interventi normativi che siano al passo coi tempi e con gli altri ordinamenti europei.
Troppo spesso ci si dimentica, come invece abbiamo scritto nel nostro Manifesto, che dietro ogni transizione c’è una persona, che ha esattamente le nostre stesse paure, fragilità, i nostri stessi sogni e la stessa voglia di essere felice. In un giorno che celebra quante e quanti hanno perso la vita per la sola “colpa” di aver cercato di essere se stessi, liberi, dobbiamo rilanciare l’impegno per un diritto alla felicità. Per questo, in questi mesi, abbiamo voluto conoscere le storie e le battaglie delle persone transessuali per capire come stare efficacemente al loro fianco nella richiesta di libertà di autodeterminarsi nel pieno rispetto della propria identità di genere.
Vogliamo stare al fianco della comunità T* e portare avanti una battaglia politica che rimetta al centro la felicità e non stereotipi e pregiudizi. Vogliamo costruire una società che basi i rapporti tra i generi e tra le identità sul rispetto e l’uguaglianza, in diritti e possibilità. Vogliamo contrastare l’odio, la discriminazione e la violenza.
Per questi motivi ogni giorno saremo al fianco della comunità LGBTI ascoltandola e supportandola in una battaglia di civiltà che non è propria solo di una minoranza ma che serve a tutta la società.
“Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno” — Pablo Neruda