“Il riconoscimento di ‘Time’ come Persona dell’Anno alle donne che denunciano le molestie, attraverso il movimento #metoo, conferma che sta avvenendo un fatto epocale, di grande rilievo prima di tutto culturale. Purtroppo, però, questo successo internazionale ha una declinazione molto provinciale nel nostro Paese: chi denuncia in Italia viene vista con fastidio, alla stregua di qualche maleducata che vuole sporcare l’immagine di registi affermati. Un approccio che noi di Possibile abbiamo contrastato, e continueremo a farlo, con una impegno soprattutto culturale”. Lo dichiara la deputata di Possibile ed esponente di Liberi e Uguali, Beatrice Brignone, commentando la decisione della rivista statunitense.
“In Italia — ricorda Brignone — migliaia di donne hanno aderito a una campagna molto simile a #metoo, come quella lanciata dalla giornalista Giulia Blasi con l’hashtag #quellavoltache. Ma da noi nessuno se ne cura: con la politica che continua a voltarsi dall’altra parte: è introvabile qualsiasi dichiarazione di sostegno”.